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  Cooperazione e co-sviluppo le chiavi per ridurre la povertà

Data di pubblicazione: Giovedì, 15 Giugno 2006

TRAGUARDI SOCIALI / n.21 Giugno / Luglio 2006 :: Cooperazione e co-sviluppo le chiavi per ridurre la povertà

Dal 26 al 28 maggio a Bologna un Seminario internazionale
promosso da Mcl, Eza e Cefa


Dal 26 al 28 maggio a Bologna un Seminario internazionale
promosso da Mcl, Eza e Cefa


COOPERAZIONE E CO-SVILUPPO LE CHIAVI PER RIDURRE LA POVERTA'


       Cooperare come? Cooperare perché? Sono queste le domande chiave al centro del seminario internazionale del 26, 27 e 28 maggio a Bologna, sul tema “Il ruolo delle ong per vincere le differenze e combattere le esclusioni nell’Unione Europea’’ organizzato da Mcl, Eza e Cefa.

       Il punto di partenza è netto: occorre un profondo cambiamento della cooperazione internazionale ancora marcata da scelte frammentarie, spesso opportuniste e quasi sempre assistenziali. “La cooperazione deve individuare nuove rotte, orizzonti percorribili più speditamente, perché attualmente mostra (e non solo in Italia) i segni di una crisi; i suoi interventi risultano complessivamente incapaci di perseguire con coerenza gli obiettivi che la giustificano: la riduzione della povertà, la pace, il dialogo, lo sviluppo sostenibile”, ha affermato il Presidente nazionale del Mcl, Carlo Costalli, aprendo i lavori.

       “Nei Paesi UE i governi donatori si affannano a finanziare migliaia di progetti che disperdono le già magre risorse in azioni di scarso impatto e nessuna sostenibilità, e le poche buone esperienze annegano nella palude della frammentazione, ha proseguito.

       Mentre i temi della povertà, dei conflitti e degli squilibri mondiali preoccupano sempre di più l’opinione pubblica che chiede un impegno maggiore e qualificato. Occorre pertanto un profondo cambiamento della cultura della cooperazione”.

       “Gli attori pubblici e privati (enti locali, università, associazioni, Ong, ecc…) devono apportare competenza e creatività, anche condividendo tra loro i progetti nell’ambito di programmi-quadro, attivando anche una competitività sulla qualità.

       Va inoltre combattuta la vecchia mentalità assistenziale, che crea dipendenza e passività, e dovrebbe essere promossa la cooperazione decentrata basata sul co-sviluppo, cioè sull’investimento che i più ricchi e i più poveri, insieme, fanno in funzione del comune interesse” ha concluso il leader del Mcl.

       Nel corso dei lavori il concetto è stato ulteriormente approfondito dall’intervento del Segretario generale della Feder.Agri, Alfonso Luzzi, il quale ha fra l’altro sottolineato come la cooperazione internazionale sia “troppo spesso segnata dalla demagogia che impedisce di vedere la realtà delle cose, che pensa che basti agitare slogan per risolvere i problemi del mondo. Cercando di risolvere i problemi dell’umanità, si dimenticano dell’uomo”.

       “Le nostre associazioni, ha detto ancora Luzzi, non vivono l’impegno per l’aiuto verso il prossimo con una mentalità assistenzialistica, poiché per noi la persona che versa in condizioni di povertà non è l’oggetto di politiche o di progetti di persone con il pallino della filantropia, ma è innanzitutto il protagonista del proprio futuro. Per quanto possa nascere come nobile desiderio di aiutare gli altri, l’assistenzialismo in realtà umilia le persone, impedendo loro di crescere, impedendo di sviluppare i loro talenti, impedendo loro di essere concretamente liberi. Invece se coloro che incontriamo nei nostri interventi vengono trattati secondo la loro intrinseca dignità, se vengono resi compartecipi dei progetti di sviluppo, allora costoro diventeranno il seme su cui costruire la società nei loro stessi Paesi”.

       Insomma, ancora una volta il Movimento ha voluto sottolineare con quest’iniziativa come l’incontro con gli immigrati possa offrire un’occasione di sperimentare che le differenze non sono necessariamente dei pericoli ma un’opportunità di crescita per tutti noi. Si tratta in altre parole di dare forma concreta al principio di sussidiarietà, in cui le associazioni vengono incontro alle parti più deboli della società, superando i congeniti limiti dello statalismo.

       Il Movimento Cristiano Lavoratori è impegnato direttamente e attraverso la sua Ong di riferimento, il Cefa, in diversi progetti in Africa e in vari Paesi europei Bosnia-Erzagovina, Serbia, Albania, Romania, Ucraina. Questi pure oggetto del seminario, insieme con le esperienze raccontate da esperti, operatori, dirigenti di Associazioni, Ong, università, provenienti da Germania, Spagna, Malta, Estonia, Lettonia, Belgio, Olanda, Bosnia, Croazia, Romania, Albania e, inoltre, Somalia, Tanzania, Marocco. Tra i relatori il sen. Bersani, presidente onorario del Cefa, Farcisco Rivas, Segretario generale aggiunto dell’EZA, e rappresentanti del Ministero degli Esteri, UE, FAO, ILO, Me.Dia.Te, KAB.


Fiammetta Sagliocca

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