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  Il seme, l’albero e i frutti

Data di pubblicazione: Mercoledì, 21 Dicembre 2022

TRAGUARDI SOCIALI / n.109 Dicembre 2022 :: Il seme, l’albero e i frutti

Dalle radici di una storia la linfa per edificare il futuro

Il seme del Movimento Cristiano lavoratori, depositato nei solchi della vita sociale ed ecclesiale italiana, era la mattina dell’8 dicembre del 1972 in piazza S. Pietro, è diventato un germoglio, promessa di speranza, per uno sviluppo solidale. I tempi erano maturi per dare inizio ad una nuova e bella realtà che oggi, appare sempre più solida e affermata, a distanza di cinquant’anni dall’Assemblea di riunificazione tra le due componenti che, per fedeltà al magistero sociale della Chiesa, abbandonarono le ACLI, non condividendone le motivazioni, le prospettive. Scelta necessaria sotto ogni aspetto e soprattutto “coraggiosa”, come certificarono le parole di Papa Paolo VI nel benedire Il Movimento accorso in piazza S.Pietro proprio quell’8 dicembre per l’Angelus nella festa dell’Immacolata.
La storia di quel seme, da che era germoglio, è ora la bella storia di un albero ricco di frutti che concorre a nutrire quel “bene comune”, patrimonio di tutti e dono insostituibile per lo sviluppo sociale ed ecclesiale in questo tempo di transizione. Frutti abbondanti che testimoniano l’impegno nel tempo del Movimento Cristiano Lavoratori, impegno che lo guida alla promozione e alla tutela dei principi umani e cristiani nella vita, nella cultura, negli ordinamenti, nella legislazione. Per questo siamo impegnati a continuare nel rinnovamento, per operare anche nel futuro come Movimento ecclesiale di testimonianza evangelica organizzata, in fedeltà agli orientamenti del Magistero della Chiesa, consapevoli di un ruolo attivo e propositivo nella società. Siamo, infatti, ispirati al Magistero del papa e dei vescovi, attenti agli insegnamenti proposti dalla Dottrina Sociale della Chiesa quale fondamento e condizione per agire come laici alla costruzione di un nuovo modello sociale inclusivo, in cui siano assicurati, secondo giustizia, il riconoscimento dei diritti e la soddisfazione delle esigenze spirituali e materiali di tutti, a cominciare dai lavoratori. Un Movimento che da seme si è fatto albero con frutti, che non sente esaurita la sua missione, oltremodo impegnato a lasciarsi rigenerare dalla Parola di Dio e dall’impegno sociale, come in un tempo di una rinnovata primavera, così da germogliare e poter portare ancora frutto. Ci riconosciamo quali interpreti responsabili dentro un cammino che nel tempo prosegue, impegnati con coraggio e tenacia a costruire un futuro degno per tutti.
Vivere, oggi, la ricorrenza del cinquantenario della sua costituzione assume il significato di un “attingere linfa dalle radici” di quell’albero che è il Movimento, riprendendo così la nostra missione originaria: riscoprire e recuperare l’identità cristiana e solidale. L’esperienza delle giornate di spiritualità per un rinnovato cammino associativo, esperienza straordinaria, condivisa da tutto il Movimento nelle giornate Assisi dello scorso settembre, ha segnato l’inizio di questa nuova stagione di fioritura nel Movimento, fioritura che vede partecipi più generazioni nel collaborare allo stesso obiettivo. Nella spiritualità di Francesco d’Assisi abbiamo riscoperto l’ispirazione che alimenta la testimonianza di credente nel mondo del lavoro. L’impegno associativo che vogliamo assumere sarà quello di continuare a portare nel mondo un messaggio di speranza, quello che papa Franceso propone a tutti. In particolare, condividendo nell’agire sociale, le tre parole che il Santo padre ci ha consegnato in occasione dell’udienza di cinque anni fa: Educazione, condivisione e testimonianza.
La nuova primavera che il Movimento è chiamato a vivere a cinquant’anni dalla sua costituzione è anche una sfida: testimoniare il volto di una Chiesa sinodale che sa stare in una società plurale per condividere la passione per l’uomo e la donna lavoratori. Oggi, dunque, come all’inizio della nostra storia associativa, ripartiamo dall’uomo e dalla donna nel mondo del lavoro. Ci ispira Evangelii Gaudium: il lavoro come opportunità, vocazione, un’esigenza spirituale legata all’essere e non al fare. Il lavoro come fondamento di comunità e promozione di legalità.
Il lavoro che vorremmo, infatti, è quello che ha come base la giustizia e la solidarietà. Porteremo a suo tempo ancora frutto solo se da questo giubileo, primavera di una nuova fioritura sapremo, come la Vergine Immacolata, ascoltare. Ascoltare il Vangelo, per discernere la volontà del Signore. Ma anche ascoltarci tra di noi per comprendere come ciascuno sia al pari della parte di un tutto: l’albero vivente chiamato a portare frutto per il “bene comune”.

don Francesco Poli
Ass.te ecc. co nazionale MCL



… Per questo,
intende operare
come movimento ecclesiale
di testimonianza evangelica organizzata,
in fedeltà
agli orientamenti
del Magistero della Chiesa,
consapevole
di una specifica responsabilità
nella società.
(Dall’Art. 1 dello Statuto MCL)
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