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  Una nuova coscienza di Movimento

Data di pubblicazione: Lunedì, 19 Giugno 2006

TRAGUARDI SOCIALI / n.21 Giugno / Luglio 2006 :: Una nuova coscienza di Movimento

Percorsi di fede per testimoniare il vangelo del lavoro

Percorsi di fede per testimoniare il vangelo del lavoro


UNA NUOVA COSCIENZA DI MOVIMENTO
A SEI MESI DAL X CONGRESSO NAZIONALE



       Dalla celebrazione del X Congresso Nazionale sono trascorsi già sei mesi. La domanda che viene spontanea è questa: cosa è cambiato dall’assise di inizio dicembre? Quali sono i termini di consolidamento o di assestamento e quali impegni sono emersi dagli attuali organi sociali? Ebbene, gli organi sociali sono stati rinnovati dando, tra l’altro, vigore agli obiettivi storici del nostro Movimento, che si fondano su una immutata identità, ma anche arricchiti dalle testimonianze di tantissime e qualificate autorità ecclesiali, sociali, sindacali, politiche, governative.

       Occorre premettere che il congresso ha confermato la linea di testimonianza evangelica organizzata, così come sancita dall’articolo uno dello Statuto del Movimento. Una testimonianza che deve, e può, risultare una forza in più, che viene dalle opere che compiamo, anche perché siamo stati capaci e lo saremo ancora di più, nel futuro, di interpretare la realtà che cerchiamo di scrivere. Una testimonianza che va vissuta a livello personale, all’interno del nostro stesso Movimento, e che ci sforziamo di proiettare nella società.

       Sei mesi, anche di giuste tensioni, per programmare ed operare di conseguenza: un particolare impegno a favore delle nuove generazioni (quindi un investimento sui giovani) perché, senza volere banalizzare i giovani, sono veramente il futuro del nostro Movimento e della società. Infatti, sono tanti gli eletti nel Consiglio Generale e si stanno qualificando con profondo vigore. Questa sui giovani deve essere una linea di attenzione e di impegno non solo nell’ambito nazionale, ma ad ogni livello di responsabilità (regionale, provinciale e di base).

       L’altro impegno della Presidenza nazionale si fonda sulla formazione spirituale e sociale, che trova il suo animatore principale nell’assistente ecclesiastico Monsignor Francesco Rosso (don Checco), al quale va il plauso e il ringraziamento da parte di tutti per la passione nel suo impegno missionario.

       Stanno così emergendo in vari ambiti periferici, grazie proprio all’opera di don Checco “percorsi di fede” proprio di un Movimento di testimonianza evangelica organizzata ed una profonda riflessione culturale che trae lo spunto proprio dalle tesi congressuali. In questo modo miriamo ad alimentare il nostro spirito missionario, perché chiamati a vivere la nostra stessa esperienza di fede nella missionarietà, che inizia da noi, fra noi, e noi verso gli altri. In questo modo vogliamo vivere la Dottrina Sociale della Chiesa che è parte integrante della concezione cristiana della vita, così come affermava Giovanni XXIII nella Mater et Magistra. E Giovanni Paolo II gli fa eco nella Sollecitudo rei socialis con altre affermazioni, come: l’insegnamento e la diffusione della Dottrina Sociale fanno parte della Chiesa che “proclama la verità su Cristo” su se stessa e sull’uomo.

       Rimane fermo, ovviamente, nel Movimento l’impegno verso quei valori fondanti ed assoluti che sono: la tutela della vita, dal concepimento sino alla morte naturale; il sostegno alla famiglia costituita dal matrimonio tra un uomo ed una donna, che per i cristiani, è anche un sacramento che supera il puro dato laico.

       In questi mesi sono emersi una serie di eventi, e fra tutti, ricordiamo la prima enciclica di Benedetto XVI Deus Caritas est: Dio è Amore. Su questa Verità si è incentrato l’incontro che proprio il Santo Padre ha voluto con tutto il cattolicesimo associato del mondo del lavoro nella giornata del 19 marzo, dedicata a San Giuseppe Lavoratore.

       Ma riprendendo, quanto già detto, mi piace sottolineare, ancora una volta, il concetto di testimonianza che rischia di essere una bella parola, se non la riempiamo di un contenuto ecclesiale, quale elemento centrale di una specifica identità di apostolato.

       Quale significato ha la testimonianza? è la Verità, che ci rende liberi e gioiosi. Testimonianza significa anche comunicazione del messaggio cristiano, un messaggio trasmesso con l’esempio di una vita vissuta nella preghiera, realizzando quelle opere che proclamano il Cristo morto e risorto. Questo è anche il tema del IV Convegno Ecclesiale della Chiesa che è in Italia: questa è l’unica speranza del mondo.

       Per chiudere, voglio dire che dobbiamo avere la saggezza del sapiente, che è colui che sa ben condurre la propria vita e raggiungere la vera felicità. Da buoni cristiani, saremo capaci di guidare gli altri se testimonieremo la verità della resurrezione, assolvendo al nostro compito di formatori per riformare una società già avviata verso quel secolarismo e pragmatismo che uccide l’uomo nella sua realtà esistenziale, soffocando il suo naturale anelito di libertà.


Tonino Inchingoli
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