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  La riforma Biagi va difesa e completata

Data di pubblicazione: Domenica, 25 Giugno 2006

TRAGUARDI SOCIALI / n.21 Giugno / Luglio 2006 :: La riforma Biagi va difesa e completata

Michele Tiraboschi incontra i giovani Mcl


Michele Tiraboschi incontra i giovani Mcl


“LA RIFORMA BIAGI VA DIFESA E COMPLETATA”


       “Passata la sbornia di una campagna elettorale giocata su slogan tanto attrattivi quanto evanescenti, come il famoso ‘Oggi precari, domani stabili’, bisogna ormai voltare pagina e guardare in faccia la realtà: ciò significa riconoscere che mai nessuna legge potrà creare per miracolo milioni di posti di lavoro superpagati e a tempo indeterminato. L’efficacia delle leggi dipende dagli uomini, dal modo in cui vengono applicate. E gli strumenti proposti dalla legge Biagi finora non hanno trovato applicazione…” è appassionata la difesa che Michele Tiraboschi, uno dei più stretti collaboratori di Marco Biagi, assassinato dalle BR, ha sostenuto davanti a una rappresentanza di giovani Mcl, riuniti a Roma il 4 maggio, per analizzare da vicino, in un confronto diretto, i temi della riforma del lavoro.

       Un’occasione per approfondire temi che oggi più che mai segnano la stretta attualità italiana, complici l’inizio della legislatura e l’avvio di una nuova era sindacale con l’avvicendamento della dirigenza Cisl. Questioni nuove e vecchie che si intrecciano e toccano la vita di tutti, specie dei giovani.

       Prendendo le mosse dal suo ultimo libro Un futuro da precari?, Tiraboschi ha ripercorso le tappe di un cammino che dal 2001 ad oggi ha coinvolto Governo, parti sociali e mondo sindacale: “Non si può sostenere che la legge Biagi e il libro Bianco che l’ha preceduta, siano stati momenti scevri dalla tanto invocata concertazione – ha detto -. La concertazione c’è stata, eccome: anche se ha coinvolto solo Cisl e Uil, oltre alle rappresentanze del mondo industriale, e non la Cgil, che si è voluta tirare indietro per partito preso ancor prima di affrontare il dibattito sulle proposte di merito”.

       “Nulla è un dogma, e non lo è neppure la legge 30; ma prima bisogna applicarla per poterne valutare limiti e opportunità. Dopo di che sarà normale fare gli aggiustamenti e le modifiche necessarie. Prima fra tutte il completamento delle parti mancanti, come le normative sugli ammortizzatori sociali di cui tanto si parla. Serve però una visione riformista, aperta, non ideologicamente condizionata. Aggredire il lavoro nero significa elevare i tassi di occupazione e, quindi, aumentare i contributi per creare una forte rete di protezioni sociali”.

       Diretto il commento del presidente nazionale del Mcl, Carlo Costalli: “Continueremo a batterci per la difesa della legge Biagi e per una maggiore sensibilizzazione del mondo giovanile e degli attori sociali in genere”, ha detto. “La sola ipotesi che nel nuovo Governo prevalgano quelle forze ‘conservatrici’ che insistono per abrogare la riforma Biagi ci fa rabbrividire: si aprirebbe infatti una prospettiva che ci farebbe compiere un balzo indietro di decenni, ponendo il Paese fuori dalle regole europee e cancellando centinaia di migliaia di posti di lavoro”.

       “La precarietà che alcuni invocano è la conseguenza della mancanza di contrattazione tra imprese e sindacato, e l’attacco alla Biagi maschera un’assenza di verità sulla precarizzazione che si annida nell’eccessivo ricorso, anche nella pubblica amministrazione, alle collaborazioni coordinate e continuative (introdotte dal ‘pacchetto Treu’); dai contratti a termine ripetuti all’infinito (regolati dalla legge 368 del 2001, e non dalla Biagi) e, soprattutto, dal fenomeno dei finti appalti di lavoratori senza diritti, da parte di (finte) cooperative”.

         Un giornata ricca di contenuti e di emozioni, molto partecipata e sentita anche dai giovani presenti: un’esperienza che certamente vale la pena di riproporre e sviluppare ulteriormente per dar voce alla speranza del futuro.


Fiammetta Sagliocca

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