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  È sempre il tempo di dire “tocca anche a me!”

Data di pubblicazione: Venerdì, 23 Dicembre 2022

TRAGUARDI SOCIALI / n.109 Dicembre 2022 :: È sempre il tempo di dire “tocca anche a me!”

Il ricordo dei primi passi d’impegno e presenza in terra scaligera

Negli anni ‘70 ero all’università, preoccupata soprattutto di studiare per laurearmi e cominciare a lavorare. Erano anni di piena contestazione sociale. Le tensioni non mancavano anche nelle aule universitarie, fino ad arrivare a occupazioni e a forme di violenze tra le varie correnti politiche.
Io ero impegnata nella mia parrocchia e in un gruppo missionario e quei modi violenti di richiedere giustizia sociale non mi convincevano, anche se riconoscevo che si doveva cambiare il modello politico.
Cominciai così a interessarmi di più per capire i motivi profondi che animavano i moti studenteschi, gli scioperi, le occupazioni.
Quando nell’annuale convegno di Vallombrosa cominciò la divisione politica delle Acli, ad Avesa, un quartiere di Verona, il professor Gaetano Peretti diede vita alle Liberacli. Sempre nella città scaligera, Giovanni Caliari fondò invece il Mocli, al quale aderii anch’io.
Questi avvenimenti interrogavano sempre più la mia coscienza, non mi bastava più quello che stavo facendo. Dovevo fare di più.
Nel dicembre del 1972 si diede vita all’Assemblea costituente del Movimento Cristiano Lavoratori, con orgoglio devo dire che “c’ero anch’io”.
Furono anni difficili, ma pieni di entusiasmo consapevoli che il nostro impegno, la nostra testimonianza dovevamo contribuire ad affermare che i principi della Dottrina Sociale e il Magistero Sociale della Chiesa erano la base su cui costruire la nuova società.
Siamo stati profetici e la storia ci ha dato ragione: oggi altre associazioni si rifanno alla Dottrina Sociale.
Dopo lo storico “autunno caldo” non mancarono tensione anche in alcune associazioni cattoliche ma forse, proprio da queste crisi, nacque un dibattito per ricercare forme di collaborazione.
Contro le teorie che volevano la fede come fatto esclusivamente personale, il MCL ha sempre sostenuto che la fede va incarnata nell’impegno di un ruolo sociale e pubblico, nella dimensione dell’azione anche personale.
Ed è per questo che io mi sono impegnata in politica in Regione e al Parlamento.
Come dice Papa Francesco, d’altronde, anche le associazioni cristiane devono essere “in uscita” Il MCL ha fatto crescere in me la consapevolezza che il cristiano è a pieno titolo cittadino impegnato in tutti gli ambiti della città.
Ieri, come oggi, il cristiano deve “incarnare” la propria fede, non può stare alla finestra, deve uscire nella città, deve essere capace di confrontarsi con le diverse culture, proporre i suoi progetti per il bene di tutti.
Negli anni della contestazione c’era fermento, c’era voglia di essere protagonisti, non si voleva essere solo spettatori passivi.
Oggi forse sembra prevalere “l’indifferenza”, il “male” che vogliamo contribuire a sconfiggere non da soli, ma sempre insieme agli uomini e alle donne che hanno a cuore il bene comune.
Ciascuno deve sempre dire “Tocca anche me!”

Anna Maria Leone
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