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  L’Adesione al MCL

Data di pubblicazione: Martedì, 9 Gennaio 2007

TRAGUARDI SOCIALI / n.24 Gennaio / Febbraio 2007 :: L’Adesione al MCL

Nei valori la nostra speranza
di Tonino Inchingoli


L’ADESIONE AL MCL
NEI VALORI LA NOSTRA SPERANZA


       Un nuovo anno, un nuovo impulso, un nuovo impegno del Movimento e di tutti i suoi associati che hanno espresso con la propria adesione la volontà di appartenere al Mcl.

       Un nuovo anno in cui il Mcl deve consolidarsi sul piano aggregativo, ma ancor più sul piano valoriale, sulla base di un proprio carisma missionario e di testimonianza dell’evangelo nel mondo contemporaneo: il nostro impegno deve incentrarsi sulla salvaguardia dell’identità di Movimento che fonda le sue radici nella Dottrina Sociale della Chiesa. Un nuovo anno sociale, in cui deve essere valorizzato l’esistente ma sempre con uno sguardo attento alle sfide della società, in profonda e continua trasformazione. Un anno in cui far emergere un ulteriore e maggiore impulso a favore delle nuove generazioni.

       La vera forza del Mcl deve continuare ad essere sempre, domani più di oggi, nel saper alimentare interessi valoriali, facendo emergere uno spirito nuovo per una nuova coscienza di Movimento, sì da dare nutrimento continuo alla propria vocazione missionaria e alla quotidiana esperienza di fede. Sicuramente dobbiamo fare in modo che la nostra crescita non vada a fondarsi sulla sabbia - che non reggerebbe alle possibili intemperie della vita – e, quindi, che si presti attenzione a porre basi solide, radici profonde.

       Il comportamento di un cristiano nella società deve essere attivo e responsabile. Nessuno è nella comunità ecclesiale per caso, ma tutti siamo chiamati a offrire in spirito di servizio un nostro proprio contributo, perché noi tutti siamo parte viva del Corpo di Cristo che è la Chiesa.

       In questa prospettiva di fede e di valori deve collocarsi l’adesione di ogni associato al Movimento. Adesione che deve risultare una scelta personale, e deve nascere come necessità intima, per esprimere la propria fede e per realizzarsi.

       L’adesione al Movimento deve essere libera e responsabile: d’altro canto il coinvolgimento è vero e tale solo quando passa attraverso la libertà di ciascuno. Ognuno dei soci del Mcl deve sentirsi parte della vita e dell’impegno di tutto il Movimento ed offrire una propria testimonianza. Ognuno di noi deve avere la possibilità di riscoprire ed affermare il proprio carisma di cristiano, impegnandosi nel Movimento e nella società. Va ricordato, ovviamente, che il Mcl fonda radicalmente la sua identità e originalità partendo dalla sua essenza di ecclesialità.

       Tutto ciò deve emergere con luminosa chiarezza, anche nello spirito di collaborazione tra le diverse espressioni del Movimento e tra il Movimento stesso e gli Enti di Servizio da esso promossi: il Mcl deve mantenere in modo omogeneo e sinergico tutto il suo sistema Servizi. Dobbiamo utilizzare come collante la mutua collaborazione e l’assistenza reciproca, per un migliore utilizzo di risorse ed energie e anche per dare forza e sostegno all’inserimento dei giovani nel Movimento, nella società, nel mondo del lavoro.

       Deve cioè emergere una nuova forma di mutualità tra il Movimento ed i suoi Enti di Servizio, per favorire e non mortificare le virtù e l’autonomia gestionale dei singoli e dei soggetti associati, pena l’impoverimento dello stesso Mcl. Vanno valorizzati gli aspetti positivi dell’esistente, concentrando l’attenzione sullo sviluppo della persona, della famiglia, della vita sociale.

       Dovremo cercare, poi, di mettere in rete le forme di eccellenza e la voglia di migliorare, evitando comportamenti di facciata e incentivando gli aspetti valoriali.

       Dobbiamo promuovere ogni iniziativa e creare nuove opportunità per tutti gli associati, per far riscoprire a ciascuno i nostri servizi, che devono fondarsi sulla quantità ed ancor più sulla qualità.

       Alla base di ogni nostro impegno deve stare sempre una forte spinta ideale, un vivo spirito di servizio: per questo sarebbe assurdo immaginare che, per indurre i nostri associati a promuovere i Servizi Mcl, si debba riconoscere loro degli incentivi – e lo stesso discorso vale, ovviamente, per i circoli o per taluni dirigenti -. Sarebbe come dire che nel Movimento non sussistono motivazioni ideali. E tutti sappiamo bene che non è così.

      Quanto ai progetti futuri, forse sono ormai maturi i tempi, anche all’interno del Mcl, perché venga istituito, in ogni ambito periferico e tra i quadri dirigenti, la figura del mediatore organizzativo e del promotore aggregativo o anche dell’animatore organizzativo e formativo. Figure, queste, che potrebbero contribuire a realizzare le politiche del Movimento secondo le progettualità stabilite dagli organi nazionali. A questi nuovi profili potrebbero spettare cioè, alla luce delle regole statutarie e democratiche, i delicati compiti di promuovere nuovi stili e nuovi metodi di essere Movimento, per sviluppare sempre più il progetto complessivo del Mcl. Sulla base di precisi indirizzi dei competenti organi, ad ogni livello di responsabilità, questi soggetti potrebbero esercitare forme di animazione che passano attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i quadri dirigenti, per svilupparsi fino all’esperienza massima di testimonianza del Movimento al suo stesso interno, nella comunità ecclesiale e nella società. Occorre in ogni caso una forte animazione per dare valenza politica di grande respiro all’adesione al Mcl.

       Dobbiamo, come già richiamato, dare un valore partecipativo ad ogni associato; nei programmi formativi devono essere tracciate linee storiche e contestuali che illustrino i diversi significati dei progetti, rendendoli chiari e comprensibili anche a chi non ha una specifica cultura in materia.

       Deve emergere insomma, in ogni aspetto della vita del Mcl, un focus rappresentativo dell’analisi, dell’importanza e del valore che ha l’uomo all’interno del Movimento, come elemento indispensabile (anche relativamente ad un approccio pedagogico che deve emergere sia nei confronti degli associati Mcl che per la stessa società): è questo il grande progetto Mcl.

      Un progetto che deve in ogni caso fondarsi su una particolare conoscenza non solo dei documenti prodotti dagli organi del Movimento ma, in particolare, dei documenti pontifici, di quelli della Conferenza Episcopale Italiana, delle encicliche sociali: per dirla in sintesi, occorre promuovere una profonda conoscenza della Dottrina Sociale della Chiesa.

       Il nostro intento è che il Mcl si qualifichi sempre più, di pari passo con il proprio impegno alla progettualità per favorire l’inserimento delle nuove generazioni nel mondo del lavoro.

       Sta emergendo sempre più, in modo forte e positivo, la nostra qualifica di Movimento di presenza sociale nell’ambito ecclesiale. Per consolidare la crescita avviata occorre che il nostro impegno di quadri dirigenti sia coerente alle deliberazioni degli organi nazionali e che, sul piano delle adesioni, si abbia coscienza che il nostro motto di impegno è quello scritto nella tessera 2007: “nei valori la nostra speranza”.

      Quegli stessi valori che dobbiamo diffondere e testimoniare nel quotidiano vissuto da ognuno di noi.


Tonino Inchingoli

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