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  Il proporzionale alla tedesca

Data di pubblicazione: Mercoledì, 19 Ottobre 2005

TRAGUARDI SOCIALI / n.16 Maggio / Giugno 2005 :: Il proporzionale alla tedesca

Il proporzionale alla tedesca per garantire la governabilità


IL PROPORZIONALE ALLA TEDESCA PER GARANTIRE LA GOVERNABILITA'


   Abbiamo rivendicato con forza, più volte, intervenendo nel dibattito sulle riforme costituzionali, la richiesta di una riforma “dalla quale emerga con chiarezza il carattere parlamentare della Repubblica e che sia compatibile con una legge elettorale che salvaguardi la rappresentanza proporzionale delle forze politiche”, pur con il loro vincolo di coalizione e, dunque, il carattere bipolare del confronto politico. Adesso il dibattito, a destra e a sinistra, si è incentrato sul ‘Partito unico’. Oggi più che mai riteniamo che per il nostro Paese a questo finto bipolarismo, fondato sul ‘mostruoso’ mattarellum, sia preferibile un sistema elettorale proporzionale sul modello tedesco.

    Infatti crediamo che la Germania non abbia alcunché da invidiare alle democrazie anglosassoni, potendo vantare un bipolarismo di ferro ed un’alternanza di acciaio, e pur dovendo fare i conti con ben sei partiti: socialisti, democristiani, liberali, verdi, comunisti e neo-nazisti. Il segreto del successo del sistema tedesco è nello sbarramento al 5%, che impedisce alle forze sotto questa soglia di essere rappresentate in Parlamento, e nella sostanziale omogeneità programmatica dei Partiti che formano le coalizioni che si contendono il Governo del Paese.

    Adottare questo sistema potrebbe favorire in Italia la nascita di due blocchi, entrambi politicamente omogenei, e le aggregazioni in questo caso diverrebbero la conseguenza naturale del processo politico innescato con la riforma, e non una camicia di forza da mettere addosso ai vari Partiti costringendoli alla fusione in presenza di qualsivoglia sistema elettorale. Inoltre, e non è cosa da poco, il maggioritario, come è dimostrato dai fatti di queste ultime legislature, rende il dialogo quasi impossibile, favorisce lo scontro: una volta gli antagonisti erano ‘avversari’, adesso sono ‘nemici’. Questo è un dato politico che produce, come dire… incomunicabilità.

    Con il proporzionale l’Italia ha potuto evolversi per il meglio, evitando gli strappi. Piuttosto che parlare di Partiti unici sarebbe opportuno quindi puntare a un sistema che tenga conto delle peculiarità del nostro Paese, realizzi una vera partecipazione democratica e garantisca stabilità e governabilità.

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