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  Pnrr e Giovani

Data di pubblicazione: Martedì, 17 Maggio 2022

TRAGUARDI SOCIALI / n.105-106 Gennaio-Aprile 2022 :: Pnrr e Giovani

La sfida di riprendersi il futuro

Non fermatevi, Non scoraggiatevi, Prendetevi il futuro”. La sollecitazione gravida di speranza che il presidente Sergio Mattarella ha rivolto ai giovani italiani, nel discorso di fine anno dal Quirinale, porta con sé la decisività che lo strumento di ripartenza rappresentato dal Pnrr debba davvero rappresentare un’opportunità autenticamente offerta al protagonismo delle nuove generazioni. D’altronde, NEXT Generation EU, che sistematizza investimenti e riforme per costruire l’Italia di Domani, ruota intorno a tre assi strategici (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, coesione sociale) e tre priorità trasversali: giovani, donne e il Sud Il premier Mario Draghi ha più volte sottolineato che ci troviamo di fronte a “un investimento sul futuro e sui giovani”, perché vi è un cambiamento di prospettiva rispetto agli interventi messi in atto in tutti questi anni nell’ambito delle politiche giovanili: i giovani non vengono più letti come un problema, bensì sui loro problemi si intende intervenire. Lo scorso venerdì 4 marzo, il Governo ha reso pubblico il documento relativo al potenziale contributo del Piano nazionale di ripresa e resilienza al miglioramento della condizione di ragazze e ragazzi in Italia. Come è rilevato da molte statistiche, la situazione di partenza è tutt’altro che ottimale. Nel nostro Paese, infatti, ragazzi e ragazze risultano “avere accesso a minori opportunità educative e lavorative e sono i più colpiti da condizioni di povertà assoluta. Inoltre, il costante calo demografico ha causato una riduzione del numero di giovani nel nostro paese. Tutti fattori che insieme si traducono in una grave mancanza di mobilità sociale e in un sempre più ampio divario intergenerazionale” (cfr. Openpolis). Certamente, la didattica a distanza non ha migliorato le condizioni (e i dati sulle competenze non erano incoraggianti nemmeno prima). Sul fronte occupazionale, poi, l’impatto sulle fasce giovanili è stato più grave.
Gli stanziamenti sono sicuramente importanti, ma più decisivo è costruire, con una logica sussidiaria, di una grande alleanza con e per i giovani. Una questione che non è fatta solo di denari, ma richiede un cambio di paradigma. Una sfida, questa, rispetto alla quale non possono sottrarsi i corpi intermedi. Anche accogliendo il “rischio” di un loro radicale ripensamento per diventare davvero spazio di protagonismo me ambiti di costruzione di futuro.

Toinmarco TS
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