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  Nei sorrisi perduti di quei bambini, la follia della guerra

Data di pubblicazione: Domenica, 29 Maggio 2022

TRAGUARDI SOCIALI / n.105-106 Gennaio-Aprile 2022 :: Nei sorrisi perduti di quei bambini, la follia della guerra

La missione di Ruggiero Del Vecchio e la moglie Martina Crainich

In questo viaggio, io e mia moglie, abbiamo rappresentato tutto il Movimento Cristiano Lavoratori che fin dal primo momento si è messo in moto per aiutare il Popolo Ucraino. Centinaia le iniziative su tutto il territorio.
Nella consegna dei pacchi, al confine ucraino-rumeno, abbiamo potuto vedere l’immane opera delle Suore della Madre di Dio che in due settimane sono riuscite (con il solo aiuto della Divina Provvidenza) ben 600 mamme con relativa prole. E sono proprio i bambini, i loro sorrisi scomparsi, i loro sguardi freddi che chiedono “il perché della follia della guerra a farti emozionare e riflettere. Riecheggiano quindi le parole del Maestro nel Vangelo di Matteo “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccolo., l’avete fatto a me” e si ritorna in Italia con la consapevolezza di quanto sia vero quanto disse Pio XII: “nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”.

Ruggiero Del Vecchio
Vicepresidente MCL Milano

Il ruolo non ruolo delle Nazioni Unite


A un mese circa dal conflitto si susseguono i tentativi di mediazione di diversi paesi (Francia e Turchia, in primis). All’appello manca – e tutti non possiamo non chiederci perché - un organismo quale l’organizzazione delle Nazioni Unite che pure ha come obiettivo primario, dal lontano 1945, il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale. A diverse settimane dall’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina, l’Onu non è stato in grado, nemmeno, di condannare quella che è una grave violazione del diritto internazionale.
Con la risoluzione del 28 febbraio, infatti, anche a causa del meccanismo del diritto di veto nel Consiglio di sicurezza, ci si è limitati a definire deplorevole ciò che sta commettendo la Russia.
Dobbiamo, quindi, porci con franchezza una domanda: ha senso che quest’organismo, che un grande ruolo dovrebbe e potrebbe svolgere sullo scenario globale, si possa comportare così? Come abbiamo scritto, è certo diritto di veto che paralizza di fatto il quadro e la possibile operatività. è giunto forse il tempo, allora, di andare al punto: se non si modifica questo meccanismo, bisogna interrogarsi sull’utilità di un organismo azzoppato.
L’alternativa a questo necessario – e radicale – ripensamento è che si debba continuare ad assistere alla strage di civili in tante parti del mondo. Magari direttamente perpetrato da chi può frenare la condanna esplicita.
Lo ribadiamo: deve essere modificato il potere del diritto di veto nel Consiglio di sicurezza in caso di conflitto tra qualsiasi paese in guerra solo così si può restituire dignità all’Onu.
Occorre costruire una mobilitazione mondiale con questo obiettivo.
Nel frattempo, in sintonia con il Santo Padre che si sta dimostrando vera autorità morale planetaria, preghiamo per la pace.

Michele Cutolo
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