NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.25 Marzo / Aprile 2007

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 25 (2062 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  Al tavolo dei valori i cattolici ritrovano la propria unità

Data di pubblicazione: Sabato, 24 Marzo 2007

TRAGUARDI SOCIALI / n.25 Marzo / Aprile 2007 :: Al tavolo dei valori i cattolici ritrovano la propria unità

La proposta lanciata dal Mcl


La proposta lanciata dal Mcl
AL TAVOLO DEI VALORI I CATTOLICI RITROVANO LA PROPRIA UNITA’


       Un momento politicamente convulso, quello scelto dal Movimento Cristiano Lavoratori e dalla Fondazione Europa Popolare per organizzare la prima Assemblea Nazionale degli Amministratori Locali, che si è tenuta a Roma il 1° e 2 marzo, intitolata “I valori, l’identità, la politica”: una due giorni di dibattito sospesa in un clima politico quasi surreale, tra due votazioni di fiducia, al Senato prima e alla Camera poi, che hanno momentaneamente ricucito (è ancora da vedere quanto saldamente) le fratture emerse dalla recente crisi di Governo. Così – mentre a pochi chilometri di distanza i big della politica italiana andavano faticosamente ricostruendo un canovaccio di accordo per continuare a governare – all’Hotel Sheraton di Roma più di duecento eletti in Comuni, Province e Regioni italiane, di diverse liste elettorali, accomunati semplicemente dall’appartenenza al Mcl, si sono dati appuntamento per parlare di cose concrete: Dico e politiche familiari, nuove tasse locali nate per compensare i tagli dell’ultima finanziaria (che finiscono per gravare sulle famiglie stesse), identità e valori cattolici da difendere e riscoprire. Il risultato è stato strabiliante: non capita tutti i giorni di vedere seduti intorno a un tavolo amministratori locali di vari partiti, dalla Margherita all’Udc, da Forza Italia all’Udeur, che discutono di valori e rivendicano una comune identità culturale, che ragionano insieme di politica e trovano idee e proposte condivise sulle quali lavorare in vista di un progetto comune. Senza litigare né parlar male gli uni degli altri. Roba da stropicciarsi gli occhi, di questi tempi…

       “Prove tecniche di grande centro?”, si sono chiesti in molti. Non proprio, ha spiegato il presidente del Mcl, Carlo Costalli: il fatto è che “se compito primario dei partiti in una democrazia sana è, al di là di quella che è la lotta per il potere e la sua gestione, produrre politica, cultura e partecipazione, noi possiamo oggi ben dire di vivere in una ‘partitocrazia senza partiti’ in cui si ha, appunto, una gestione ed amministrazione del potere da parte di partiti che non sono in alcun modo tali, in quanto non producono né politica, né partecipazione, né cultura, né idealità in cui la gente possa identificarsi”.

       Ed ecco allora che “questa crisi della politica si sente soprattutto a livello locale, a livello del territorio. La politica immagine, che è sopravvenuta alla distruzione dei partiti storici della prima Repubblica all’inizio degli anni ’90, crea in qualche modo una effimera partecipazione nei momenti elettorali, soprattutto a livello nazionale, giocando sull’immagine dei leaders e sulla personalizzazione. Analogo fenomeno, in qualche misura, si riscontra nelle grandi città e nelle regioni dove il sindacogovernatore-leader’ gioca un ruolo soprattutto di immagine, fino ad oggi universalmente esaltato, che rischia, tuttavia, di svuotare le stesse istituzioni locali di ogni tensione e dibattito politico, lasciando senza ruolo amministratori e assemblee”. E’ allora dalla società, dal basso, che bisogna cominciare a ritessere le fila di un consenso politico sui “valori irrinunciabili”. “Non si tratta certo di abbandonare le appartenenze e passare in un altro partito, ma di mettere un punto fermo, intransigente, a difesa dei valori irrinunciabili e della nostra identità popolare”.

       Come ha spiegato Guglielmo Borri, dirigente degli Enti Locali del Mcl “in una società secolarizzata che tende a ridurre la dimensione religiosa nella sfera del privato e della scelta strettamente individuale, parlare d’identità cristiana soprattutto con riferimento ad un impegno politico ed amministrativo, suona, quasi, come una provocazione. Una provocazione che noi vogliamo raccogliere e valorizzare”.

       Insomma, secondo il Mcl è necessario raccogliere una forte spinta ideale per ricucire le ferite aperte da una politica che non sa più rispondere alle esigenze dei cittadini, come ha sottolineato Di Matteo, vice presidente nazionale del Mcl: “crisi della politica è innanzitutto crisi della partecipazione democratica; oggi vi è un distacco profondo tra i cittadini e le istituzioni, la polis. Senza partecipazione non vi può essere politica e, a maggior ragione, politica democratica. La caduta di partecipazione implica necessariamente una caduta di livello della democrazia, un diffuso disinteresse verso quello che è l’interesse generale della comunità, il prevalere di interessi particolari, lo spadroneggiare dei poteri forti”.

       La risposta a queste riflessioni del Mcl è stata chiara e incoraggiante: alla tavola rotonda del venerdì mattina, momento clou dell’Assemblea, hanno raccontato la propria esperienza politica e trovato forti e sostanziali punti di incontro: Raffaele Baldassarre, Consigliere regionale della Puglia eletto nelle liste di Forza Italia; Marco Belluardo, Consigliere comunale di Catania, del MpA; Enzo De Santis, Sindaco di Ponzano Romano, Lista civica; Enzo Di Stefano, Consigliere Provinciale di Trapani per le liste dell’Udc; Stefano Palomba, della Margherita, Consigliere comunale di Napoli, e Margherita Peroni, Consigliere della Regione Lombardia eletta in Forza Italia. Ne è venuto fuori un dibattito franco, che ha messo in evidenza i molti ‘distinguo’ dei cattolici rispetto alla crescente egemonia di una sinistra radicale e fatto emergere un filo forte e robusto di principi comuni da difendere nella politica, sia a livello locale che nazionale.

       La conclusione è stata allora quasi inevitabile: Costalli ha proposto di “dar vita a un ‘tavolo dei valori’ intorno al quale radunare tutti gli amministratori locali disponibili a riconoscersi nella identità popolare del nostro Paese e nelle sue radici cristiane e a scommettere su queste per il futuro”.

       Il presidente del Mcl ha anche annunciato in tempi brevi un “manifesto dei valori” in cui gli amministratori locali possano riconoscersi ed a cui possano aderire: “un’adesione che chiediamo, questo sia ben chiaro, per i nostri valori e per la nostra identità, non certo per un partito politico”, ha spiegato. Insomma: dalla fenice di un mondo cattolico che sembrava messo alla sbarra dalle scelte radicali degli ultimi tempi, sembra stia sorgendo un modo nuovo di impegnarsi, partendo dalle cose concrete, per riavvicinare la politica alle esigenze dei cittadini e, al tempo stesso, far risuonare la voce dei cittadini nei palazzi della politica.


Fiammetta Sagliocca

 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali