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  Editoriale

Data di pubblicazione: Martedì, 27 Marzo 2007

TRAGUARDI SOCIALI / n.25 Marzo / Aprile 2007 :: Editoriale

Al via un tavolo dei valori



Prove di convivenza politica

AL VIA UN TAVOLO DEI VALORI



       Dar vita ad un tavolo dei valori intorno al quale radunare tutti gli amministratori locali che sono disponibili a riconoscersi nella identità Popolare del nostro Paese e nelle sue radici cristiane. Questo il risultato “politico” dell’assemblea nazionale degli amministratori locali che Mcl e Fondazione Europea Popolare hanno organizzato a Roma il 1° e 2 marzo, ed alla quale hanno preso parte oltre duecento amministratori locali eletti in diversi Partiti: Forza Italia, Udc, Margherita, Udeur, MpA, Liste civiche.

       Un tavolo dei valori che non significa, naturalmente, un tavolo integralista perché siamo convinti che la volontà di difesa e di riaffermazione dell’identità popolare può trovare un humus favorevole non soltanto fra i credenti impegnati nelle amministrazioni locali, ma anche tra i molti “laici volenterosi” che avvertono comunque la grave minaccia che possono comportare i più recenti attacchi ai valori della famiglia e della vita.

         E l’appello è rivolto a tutti coloro che in questa identità si riconoscono a prescindere da quella che può essere la loro militanza partitica: non gli chiediamo certo di abbandonare i loro partiti (ridotti spesso dalla crisi della politica a meri contenitori elettorali) per convincerli a militare in un unico partito (che peraltro non c’è, come noi lo vorremmo), ma gli chiediamo di mettere un punto fermo, intransigente, a difesa dei valori irrinunciabili, a difesa della nostra identità popolare.

       Da questo incontro è scaturita la “necessità” di mettere a punto, insieme alla Fondazione Europa Popolare, una proposta di manifesto o di carta dei valori sulla quale sia possibile, a livello locale, chiamare a raccolta, confronto ed approfondimento il maggior numero di amministratori locali in tutto il Paese che intendono impegnarsi nella difesa di questi valori e di questa identità: un manifesto in cui possono riconoscersi ed a cui possono aderire. L’obiettivo che ci prefiggiamo è senza dubbio molto ambizioso. Ma qualcuno nella società civile – pur senza pretese di egemonie, di primogeniture o di esclusivismo –, deve comunque compiere il primo passo. Il nostro movimento, fin dalla sua nascita, porta nel DNA “l’essere movimento di frontiera”, la capacità di collocarsi “nell’occhio del ciclone” del dibattito religioso, culturale, sociale e politico; la capacità di mettere punti fermi laddove entrano in discussione i “valori irrinunciabili”. Nella consapevolezza e nella piena coscienza che la nostra storia e l’ormai riconosciuto radicamento del nostro movimento nel tessuto sociale, ci legittima pienamente a farci promotori di una impresa tanto ambiziosa, ma anche tanto importante per il futuro della nostra società.


Carlo Costalli





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