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Traguardi Sociali

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  Editoriale

Data di pubblicazione: Domenica, 18 Giugno 2006

TRAGUARDI SOCIALI / n.20 Aprile / Maggio 2006 :: Editoriale

Adesso tutti alla prova dei fatti

ADESSO TUTTI ALLA PROVA DEI FATTI
di Carlo Costalli

       Al termine di una campagna elettorale di grande asprezza il centro-sinistra ha vinto (di stretta misura) le elezioni politiche.

       Dobbiamo prima di tutto tenere in debito conto un paio di elementi: le brusca smentita di quasi tutte le previsioni demoscopiche della vigilia – e bisognerà una buona volta cominciare a ragionare su cosa sono e a cosa servono i sondaggi se li si trasformano in (schierati) esercizi divinatori -; e, soprattutto, la bella voglia di partecipazione di un corpo elettorale capace di una massiccia risposta alla chiamata alle urne. E’ un’ulteriore conferma del fatto che gli italiani votano o non votano (come nel referendum sulla legge 40) con grande lucidità, usando con piena libertà gli strumenti che vengono loro offerti e dimostrando una singolare capacità di fornire indicazioni ‘scomode’ alla grande stampa ed ai centri di potere.

       Adesso tutti alla ‘prova dei fatti’ per le promesse fatte in campagna elettorale. Soprattutto quelle forze politiche (e quegli eletti) che si sono voluti ergere a difensori di valori (per noi rrinunciabili) di fronte agli attacchi che provenivano anche da parte dei loro elettori.

       Per quanto ci riguarda confermeremo le scelte congressuali ‘sintetizzate’ nella mozione approvata e, in primis: “vita, famiglia, educazione: non sono negoziabili”, su cui vigileremo attentamente, e poi la difesa dei corpi intermedi, il lavoro che cambia, democrazia economica e artecipazione, la riforma del welfare.

       L’autonomia sempre dimostrata non è estraneità rispetto alla politica, ma è garanzia per chi si rappresenta e rafforza le istanze portate avanti.

       Al nuovo Governo chiederemo di mettere al centro i temi del lavoro: deve avere il coraggio di assumere come priorità della propria azione l’esigenza di una ripresa dello sviluppo attraverso la definizione di politiche che assumono come prioritaria una moderna politica di democrazia economica così da stabilire trasparenti regole del gioco che consentano di far evolvere il sistema di accumulazione finanziaria e lo finalizzino, più che alle rendite, agli investimenti nelle attività produttive. Bisognerà d’altra parte tener ben presente l’inadeguatezza del nostro capitalismo a reggere le sfide globali, per consentire una dimensione sociale fondata sul dialogo e la partecipazione dei lavoratori alle scelte. Per noi il lavoro è “la chiave essenziale” di tutta la questione sociale. Pertanto il Movimento Cristiano Lavoratori si impegna a promuovere in tutto il Paese una forte campagna di sensibilizzazione per affermare un principio che trova fondamento in quel Vangelo del lavoro che la Dottrina sociale della Chiesa offre agli uomini di buona volontà.

       Nel contempo confermiamo che per noi obbiettivo è riaffermare in questo Paese il collegamento al Popolarismo europeo, se non lo si vuole consegnare definitivamente a poche oligarchie (oligarchie che tanto hanno ‘favorito’ il centro-sinistra): strada obbligata per riaffermare le nostre radici cristiane, perché è necessaria questa visione della centralità della persona, questa visione capace di valorizzare i corpi intermedi, le rappresentanze sociali e le autonomie. Soprattutto per chi, come noi, auspica l’esercizio di politiche fondate sui valori, che hanno bisogno di una larga concertazione (e qualche volta anche bipartisan).

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