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  A Senigallia il Seminario dei giovani Mcl

Data di pubblicazione: Sabato, 23 Settembre 2006

TRAGUARDI SOCIALI / n.22 Settembre / Ottobre 2006 :: A Senigallia il Seminario dei giovani Mcl

Un desiderio di cose grandi


A Senigallia il Seminario dei giovani Mcl


UN DESIDERIO DI COSE GRANDI


       Ancora una volta Senigallia ha ospitato, nei primi giorni di settembre, il seminario di formazione dei giovani Mcl, che quest’anno, in preparazione al convegno ecclesiale di Verona, si è intitolato “Un desiderio di cose grandi. Le ragioni della speranza”. Ed a giudicare dai volti dei giovani che per due giorni hanno riempito la sala del seminario, assistendo e partecipando ai densi incontri di riflessione, sembra che il desiderio di approfondire la ragionevolezza della speranza cristiana non sia del tutto venuto meno, neppure in una società ed in un momento storico che, come hanno sottolineato tutti i relatori, certo non aiutano i giovani ad avvicinarsi a questi temi.

       Il prof. Francesco Belletti, sociologo dell’Università Cattolica di Milano, nella sua relazione introduttiva ha posto l’accento su due temi che sono poi risultati centrali in tutti gli interventi del seminario: l’incontro con l’altro e la responsabilità personale. “In una società fortemente individualista, in cui l’uomo tende ad essere centrato su se stesso come Narciso e poco disposto all’incontro con l’altro – ha affermato il sociologo – i cristiani sono chiamati ad un ruolo costruttivo nella società. Essi debbono avere la consapevolezza e saper comunicare agli altri che la speranza non è un sogno, ma la certezza di una positività futura che inizia oggi e nella quale vale la pena credere proprio perché essa non si basa su un’aspettativa umana, ma ci è stata invece donata da Dio”.

       Nella tavola rotonda del sabato, il giornalista di Avvenire Paolo Viana, Edo Patriarca - intervenuto in qualità di componente della Giunta del Convegno Ecclesiale di Verona - e Stefano Faiotto, Segretario nazionale della FAI-CISL, hanno discusso di lavoro e festa in una prospettiva cristiana. Viana ha sostenuto la necessità di cercare il dialogo con il mondo dell’impresa e persino della grande industria anche su questi temi scomodi, rifuggendo da atteggiamenti di chiusura. Patriarca ha evidenziato i grandi cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro negli ultimi decenni e la necessità, nel sistema economico attuale, di superare i vecchi schemi che basavano tutto sul PIL e che contrapponevano Stato e mercato come se in mezzo non ci fosse spazio per niente. Faiotto nella sua testimonianza da sindacalista cristiano ha notato come il rispetto della persona, la gratificazione personale, la famiglia o la festa difficilmente entrino nelle relazioni sindacali. D’altro canto, c’è una tendenza generalizzata da parte di chi lavora a svuotare di significato i giorni della settimana, con la conseguenza che il fine settimana diventa solo la fine della fatica mal sopportata. Davanti a questa situazione, anche Faiotto ha richiamato la necessità che i cristiani si mettano in gioco ed incontrino l’altro, per testimoniare che un’alternativa più umana è possibile.

       Nella tavola rotonda del sabato pomeriggio, dedicata al tema Giovani fra formazione e lavoro, i giovani del MCL hanno discusso in prima persona dei problemi che li riguardano più da vicino. Negli interventi che si sono susseguiti si è parlato dell’impatto della globalizzazione economica sulle forme del lavoro, della necessità di una maggiore attenzione da parte delle forze sociali e politiche al tema dell’educazione, del lavoro così come trattato dalla dottrina sociale della Chiesa e del ruolo del Mcl nella società. Alla fine della tavola rotonda, Mons. Giuseppe Orlandoni, Vescovo di Senigallia, ha concluso la riflessione sulla speranza riprendendo i punti su cui si erano soffermati gli interventi che lo avevano preceduto e sottoscrivendo idealmente il manifesto dei giovani del MCL, che è stato presentato durante il seminario e che trovate pubblicato qui accanto.


Stefano Costalli

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