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  La prima Settimana Sociale dei cattolici in Moldova

Data di pubblicazione: Venerdì, 2 Dicembre 2011

TRAGUARDI SOCIALI / n.50 Novembre / Dicembre 2011 :: La prima Settimana Sociale dei cattolici in Moldova

“Il coraggio di crescere accanto agli ultimi”

Riflettere sull’impegno sociale dei cattolici moldavi, sapendo che l’essere Chiesa di minoranza è “il punto di partenza del nostro personale impegno”. Una Chiesa, inoltre, chiamata a portare una testimonianza camminando a fianco degli “ultimi”, delle povertà assai diffuse nel Paese. Così si è sviluppata la prima Settimana Sociale cattolica in Moldova, organizzata a Chisinau dall’11 al 14 ottobre per iniziativa della Diocesi locale, sul tema “Il coraggio di crescere accanto agli ultimi”. Oltre 150 i partecipanti ai quali Benedetto XVI, in un messaggio a firma del Segretario di Stato il Card. Tarcisio Bertone, ha rivolto un “beneaugurante saluto”, incoraggiandoli “a operare costantemente” per il bene comune quale “criterio fondamentale della vita sociale e politica, come pure fine ultimo autentico del progresso e di un integrale sviluppo umano”.
L’evento, il primo in assoluto in un Paese dell’Est europeo, ha rappresentato anche un momento di soddisfazione per il MCL, poiché è stato pensato e ideato proprio in uno dei tanti incontri che il vescovo di Chisinau, Mons. Anton Cosa, ha avuto con il Presidente Costalli e i vertici del Movimento. Durante l’anno di preparazione dell’evento, infatti, molti sono stati i contributi del MCL nel Comitato scientifico, dove più volte è stato impegnato il prof. Marco Boleo nell’assistenza per il programma, nell’organizzazione, oltre che nel garantire un sostegno logistico e pratico.
Il Presidente Costalli, accompagnato dal vice presidente Di Matteo e dal prof. Boleo, è intervenuto con una relazione sull’esperienza italiana maturata in oltre un secolo di Settimane sociali, offrendo spunti e suggerimenti per un cammino di speranza dei cattolici, la cui presenza in Moldova è molto minoritaria, in una realtà sociale molto diversa da quello occidentale, coordinando anche le attività di una delle giornate di Chisinau.
“Vicinanza al popolo, programma pastorale, formazione personale” sono gli obiettivi del “futuro cammino come Chiesa cattolica moldava”, delineati dal vescovo di Chisinau, Mons. Anton Cosa, al termine dei lavori.
In primo luogo, ha affermato: “dobbiamo essere sempre più tra la gente, in mezzo al popolo, lungo le strade, perché il Vangelo di Cristo diventi attraverso di noi visibile, toccabile, palpabile”. Un impegno che trova concretezza in “una pastorale di vicinanza al cuore del nostro popolo, e non solo a quello cattolico”. Il Vescovo ha quindi annunciato la presentazione - prima dell’Avvento – “di uno specifico progetto pastorale per la Chiesa moldava”, “che tracci il cammino, delinei le scelte, renda comuni i nostri percorsi d’impegno nell’evangelizzazione e nella promozione della carità”. Terzo, il richiamo alla formazione, chiedendo “ai sacerdoti e ai religiosi di tenere in grande considerazione il valore dell’aggiornamento e della formazione permanente ed ai laici di studiare per evangelizzare”.
“Scegliendo di essere coscienza critica nel mondo - ha sottolineato il Vescovo - noi dobbiamo superare la superficialità dell’essere e dell’agire”.
A questi tre obiettivi Mons. Cosa ne ha poi affiancati altri “immediati”, che vanno già fin d’ora condivisi e vissuti”, concludendo con un richiamo alla carità che “ci attende ed è impegno per tutti, non si delega, ma si vive personalmente”.
Ad aprire le giornate sono stati i rappresentanti delle Settimane Sociali in Italia (Mons. Arrigo Miglio) e Francia (Jean-Pierre Rosa), il delegato della Cei Mons. Marcello Semeraro e il presidente della Commissione Caritas in Veritate del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa), Mons. Giampaolo Crepaldi.
Il bene comune dell’Italia “non può prescindere da quello dell’Europa”, è il messaggio lanciato da mons. Arrigo Miglio. Ricordando la condizione di povertà della Moldova e con un quarto della popolazione emigrata, il Vescovo ha invitato ad “avere un senso di responsabilità verso questo Paese”, sottolineando la necessità di “una promozione di politiche familiari a vasto raggio, che riguardi non solo i Paesi dell’Unione europea ma tutto il Continente”.
“La nostra fede c’impone sempre di essere vigilanti rispetto alle nuove sfide della povertà”, ha osservato Jean-Pierre Rosa, ricordando che il passaggio evangelico “i poveri li avrete sempre con voi” rappresenta un “orizzonte d’azione”: i poveri “dobbiamo averli sempre vicino a noi e continuamente andarli a cercare”.
Per Mons. Giampaolo Crepaldi le Settimane Sociali rappresentano “uno strumento importante per affrontare i tanti problemi sociali, economici e politici che il nostro tempo pone alla coscienza cristiana”. Il presule ha richiamato l’importanza della “testimonianza personale”, auspicando “che maturino personalità credenti autentiche, testimoni profetici e credibili, capaci di modificare i meccanismi della società attuale con il pensiero e l’azione”.
Interessanti, sia dal punto di vista delle analisi che delle proposte, sono risultati i contributi dei rappresentanti delle Istituzioni della Moldova e di altri Paesi Ue sui temi sociali, del lavoro e delle migrazioni, tra i quali quello del direttore generale dell’Immigrazione del Ministero del Lavoro italiano, Natale Forlani, che ha illustrato anche alcuni progetti di collaborazione tra Italia e Moldova.
Il sociale può essere pure campo privilegiato d’impegno ecumenico, infatti, la Chiesa ortodossa e quella cattolica, secondo il metropolita Vladimir (metropolia di Moldova, patriarcato di Mosca), insieme possono unire le forze in un intervento sociale che porti “il sorriso sulle labbra e la speranza nel cuore del povero”. Mentre il metropolita Petru, della metropolia di Bessarabia (legata alla Chiesa ortodossa romena) in Moldova, ha colto dalla Settimana sociale il messaggio evangelico del farsi vicini al prossimo perché “nel nostro simile, qualunque sia la sua condizione, s’intravede Dio”. “La via dell’impegno sociale” come strada concreta per l’ecumenismo è stata indicata anche dal rappresentante della Chiesa battista, Valeriu Ghiletchi.
Una nuova e valida “pista per il dialogo” ecumenico è stata aperta in Moldova, mentre Mons. Petru Gherghel, vescovo di Jasi, in Romania, ha parlato di “ecumenismo pratico”, ricordando che nella sua Diocesi vi sono diverse iniziative socio-caritative organizzate in collaborazione con i fratelli ortodossi, alcune delle quali vedono protagonista anche il MCL”.

Antonio Di Matteo
Vice presidente MCL
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