IL 2008 ANNO EUROPEO DEL DIALOGO INTERCULTURALE
Il 2008 quale anno europeo del dialogo interculturale, è stato ufficialmente varato l’8 gennaio scorso, a Lubiana, dal presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso e dal presidente del Parlamento Europeo Hans-Gert Pöttering.
In tutta Europa saranno organizzati numerosi eventi, che si svolgeranno durante tutto l’arco dell’anno, per valorizzare l’interazione interculturale, approfondire le relazioni tra i popoli e le religioni e contribuire a rafforzare, mediante il dialogo, la cooperazione, la tolleranza, la solidarietà e la percezione di un destino che accomuna i cittadini europei di ogni estrazione. I principali vettori dei messaggi dell’anno europeo saranno i progetti nazionali e paneuropei, riguardanti un’ampia gamma di temi. Grande importanza rivestirà la partecipazione della società civile a livello nazionale, regionale e locale.
Anche il MCL parteciperà con proprie iniziative a questo grande progetto, in particolare con un progetto-ricerca dal titolo “Il ruolo della Chiesa nel dialogo multiculturale”, promosso dalla Fondazione Europa Popolare e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, coadiuvato dal prof. Vittorio Emanuele Parsi (di cui parliamo dettagliatamente in altra parte di questo giornale), e con una grande iniziativa europea, che si terrà a fine settembre a Sarajevo, organizzata da MCL, Unione Paneuropea, Fondazione Konrad Adenauer, Fondazione Europa Popolare e Napredak, a conferma di un percorso che il MCL sta seguendo da anni con un’attenzione particolare al Mediterraneo e ai Balcani.
“Nel XXI secolo l’Europa si trova ad affrontare una nuova sfida: come diventare una società interculturale, nel pieno rispetto delle identità e delle idee di ognuno, unendo individui e gruppi di provenienza diversa” ha affermato il presidente nazionale MCL, Carlo Costalli. “La semplice tolleranza non basta più: dobbiamo iniziare una vera metamorfosi della nostra società, per creare un’Europa interculturale nell’ambito della quale gli scambi e le interazioni fra le culture si svolgano in modo costruttivo e la dignità umana sia universalmente rispettata”.