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  Diamo volto alla solidarietà

Data di pubblicazione: Domenica, 4 Maggio 2008

TRAGUARDI SOCIALI / n.30 Marzo / Aprile 2008 :: Diamo volto alla solidarietà

A Bari un Convegno organizzato dal Patronato Sias


A BARI UN CONVEGNO ORGANIZZATO DAL PATRONATO SIAS
DIAMO VOLTO ALLA SOLIDARIETA'


      Una calda e accogliente città di Bari ha fatto da cornice all’importante convegno nazionale, organizzato dal Patronato SIAS il 28 e 29 marzo. Un appuntamento pensato e voluto per discutere “Lo stato di attuazione e le ulteriori prospettive della legge di riforma 152/2001 ed il ruolo del Patronato SIAS nel sistema dei Servizi MCL”.

      Che non si sarebbe trattato di un semplice corso di formazione o di aggiornamento lo si è capito subito, sin dalle prime battute.

       La tematica, di stringente attualità, ha imposto alcune attente riflessioni, anche in considerazione dell’imminente pubblicazione dei regolamenti attuativi della legge di riforma.

       Riflessioni che la presidenza e i dirigenti del patronato avevano avviato già da tempo, cercando di anticipare alcuni effetti che dalla riforma andavano a scaturire, e coinvolgendo in questo percorso non solo gli operatori e i responsabili dell’ente, ma rendendo partecipi anche le strutture territoriali del MCL.

      La due giorni di Bari ha preso avvio, sotto la regia di Guglielmo Borri, componente del C.d.A. Sias, con la riflessione affidata a Mons. Francesco Rosso, assistente nazionale MCL, presente sino alla conclusione dei lavori.

      Mons. Rosso ha posto l’accento sul significato e sul senso di un servizio come quello del patronato, sottolineando la necessità di rivolgere una particolare attenzione alle vecchie e nuove povertà, in attuazione del carisma proprio del Movimento. Bisogna offrire risposte ai bisogni della gente, dare volto alla solidarietà contribuendo a correggere le attuali storture sociali, ha sottolineato don Checco.

      Introdotti così, in modo sintetico, la tematica portante e il perché del convegno, è toccato quindi a Nicola Napoletano, Direttore Generale del patronato SIAS, affrontare il tema delle future prospettive all’interno di una nuova programmazione. Napoletano lo ha fatto evidenziando, in maniera puntuale e precisa, i passaggi più importanti della legge 152/2001, ponendo l’accento in particolare sulla necessità di dotarsi di nuovi strumenti atti a consentire l’avvio di azioni innovative, soprattutto nei confronti di coloro i quali necessariamente saranno le nuove soggettività sociali da tutelare. In particolare gli immigrati, cui va riservata una speciale attenzione e verso i quali bisogna estendere ogni opportuna azione di tutela volta a garantire un reale processo di integrazione nella società italiana.

       Altro tema fondamentale: l’informazione ed il ruolo che la legge affida ai patronati affinché l’informazione stessa possa diventare anche strumento di prevenzione. Basti pensare al dramma degli infortuni sul lavoro e a quanto ancora bisogna fare in termini di educazione e prevenzione.

      Strumenti nuovi, dunque, e anche nuove tutele, senza per questo abbandonare o tralasciare quello che ormai è il tradizionale impegno del patronato ma, al contrario, partendo proprio da questa enorme esperienza per dare un volto al nuovo che avanza.

       Un nuovo che, è stato sottolineato, speriamo possa offrire una gamma completa di servizi alla persona e al lavoro.

      Ed è stato proprio questo auspicio al centro della significativa testimonianza di Antonio Inchingoli, Direttore Generale del CAF – MCL, il cui contributo sul tema della complementarietà dei servizi nel Sistema MCL, è servito per evidenziare un   processo ormai acquisito, ma a cui bisogna dare sempre maggiore forza, di interazione e dialogo tra i principali servizi del MCL.

       La seconda sessione di lavoro, condotta da Noè Ghidoni, ha visto gli interventi di Alfonso Luzzi, Vice Direttore Generale SIAS e Presidente CIPAS, e di Roberto Milaneschi, Vice Direttore Generale SIAS.

      Luzzi ha avuto modo di sviluppare in maniera dinamica, attraverso la proiezione di numerose slides, i punti focali del regolamento di attuazione, in fase di lettura presso il Consiglio di Stato, e le differenze a volte significative tra le leggi n° 152/2001 e 764/1994. Interessanti alcune anticipazioni e notizie di prima mano, frutto anche del significativo lavoro svolto quale Presidente del raggruppamento CIPAS, e del costante contatto con gli organismi deputati del Ministero del Lavoro.

       Roberto Milaneschi, nel soffermarsi sul tema della formazione e dello sviluppo delle risorse umane, da sempre in primo piano nella politica del patronato SIAS, ha voluto dare risalto al senso di appartenenza, quale spinta verso un impegno sempre maggiore all’interno di un ente che non rappresenta soltanto uno strumento operativo di un grande Movimento come il MCL, ma che deve vedere tutti gli operatori orgogliosamente partecipi di un importante progetto di promozione sociale.

      Tra i numerosi interventi vanno sicuramente registrati quelli di Marianna Scoccia, Segretaria Generale del Sindacato dei dipendenti MCL (il SLL, costituito in occasione di uno dei passaggi nodali all’interno della vita del MCL, rappresentato dalla sottoscrizione del contratto unico per i dipendenti del Sistema MCL), e di Nicolò Papa, Amministratore Nazionale MCL, da sempre attento anche alle dinamiche dei servizi.

    Nelle conclusioni il Presidente Costalli, che ha fortemente voluto la realizzazione del convegno, ha evidenziato come il patronato Sias sia stato da sempre centrale e sinergico all’interno dell’universo MCL, come si sia fatto interprete, storicamente, delle istanze e dei bisogni dei lavoratori e delle fasce più deboli e meno tutelate della società: non può, pertanto, ha sottolineato ancora Costalli, non affrontare oggi le nuove sfide che si prospettano con il dinamismo e l’accurata lettura della realtà che da sempre ne hanno contraddistinto l’azione. Il convegno di Bari, crediamo, senza eccessiva enfasi, abbia rappresentato una tappa fondamentale nel percorso di consolidamento e sviluppo di questo ente. Certo, sta ad ognuno di noi assumersi la responsabilità affinché le cose dette si trasformino adesso in azioni concrete. La sfida è cominciata: chi crede nel proprio lavoro e nel futuro potrà essere protagonista attivo di questo processo di cambiamento.


Vincenzo Massara


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