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  Per sicurezza e mercato del lavoro precise strategie dell’UE

Data di pubblicazione: Lunedì, 5 Maggio 2008

TRAGUARDI SOCIALI / n.30 Marzo / Aprile 2008 :: Per sicurezza e mercato del lavoro precise strategie dell’UE

A colloquio con Ria Oomen


PER SICUREZZA E MERCATO DEL LAVORO PRECISE
STRATEGIE DELL’UE
A COLLOQUIO CON RIA OOMEN


Il Parlamento Europeo al suo cinquantesimo anno: In 50 anni il Parlamento Europeo è diventato la terza istituzione dell’Unione Europea insieme al Consiglio ed alla Commissione Europea. Pensa che l’attuale potere del Parlamento sia sufficiente per garantire un livello di democrazia adeguato nella Unione Europea?

       Il “potere” del Parlamento Europeo sarà sufficiente quando quest’ultimo sarà collocato allo stesso livello del Consiglio per quanto riguarda la maggior parte degli argomenti. Ciò sarà raggiunto in base al Trattato di Lisbona, quando circa il 95 per cento di tutte le legislazioni della UE saranno soggette al c.d. procedimento codecisionale. In base a questo trattato il Parlamento Europeo voterà anche per il Presidente della Commissione e per gli Alti Rappresentanti della Politica Estera.

Il prossimo anno avverranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Quali sono le strategie del gruppo EPP-ED rispetto a questo evento, al fine di supportare la costruzione di un’Unione piu forte e democratica? Cosa si può fare per rendere l’Unione piu sensibile verso il dialogo sociale?

       La cosa più importante per il gruppo EPP-ED deve essere quella di vivere secondo i nostri standards. Abbiamo portato a termine la Carta dei Diritti Fondamentali, che diventerà vincolante sotto il nuovo Trattato. Con ciò entreremo realmente in una fase in cui l’Unione si basa sui Valori. I principi sostanziali del Trattato basano l’Unione Europea sull’Economia del Mercato Sociale, cosa che è anche rafforzata da una normativa sociale orizzontale. Considerato tutto ciò, avremo l’obbligo di valutare tutti i regolamenti in funzione delle così dette libertà di mercato seguendo le esigenze di un’adeguata protezione sociale.

       Praticamente, un aspetto importante sarà la questione dei servizi sanitari. Dobbiamo garantire a tutti le cure mediche con degli standard di alta qualità. La mobilità dei pazienti ed i servizi internazionali possono – date le giuste condizioni – essere utili in questo senso. In secondo luogo dobbiamo affrontare la revisione del Consiglio Europeo sul Lavoro, una istituzione di grande successo che fornisce ai Consigli Locali sul Lavoro le informazioni necessarie dall’alto delle loro imprese Multinazionali.

         A questo fine sarà necessario mantenere stretti contatti fra il mondo politico, le organizzazioni sociali ed i sindacati per dimostrare il nostro impegno comune per la crescita,per l’impiego e per una società socialmente coerente.

Uno dei punti importanti nel dibattito sociopolitico italiano è l’aspetto dei lavori precari. Si riscontra un bisogno generale di equilibrio fra la flessibilità e la stabilità, attraverso una reale attenzione nei confronti della sicurezza sul lavoro. Ci può parlare di questo aspetto?

       Un mondo che è cambiato richiede un sistema diverso di fornitura di prestazioni lavorative. La grande maggioranza dei lavoratori dovranno lavorare con una maggiore flessibilità e dovranno cambiare il proprio lavoro più volte durante la vita lavorativa. La sfida è quella di combinare un tale più rapido sistema di rotazione con delle strutture sociali che non lascino solo il lavoratore ma lo guidino e lo aiutino nei momenti di cambiamento. Innanzitutto occorre ricostruire i sistemi di previdenza sociale in modo tale che siano stabili ed affidabili; devono essere in grado di offrire alle persone che ne hanno bisogno la garanzia di una vita decente anche nei contratti di lavoro temporanei. Il secondo elemento è quello di creare le strutture adatte per acquisire una formazione permanente in modo che i lavoratori possano raggiungere nuovi livelli di qualificazione e possano più facilmente cambiare lavoro. Tutti questi procedimenti di riforma sono stati affrontati sulla base dei sistemi che sono stati fino ad ora sviluppati in ognuno degli stati membri della UE. “La sicurezza sul lavoro” rappresenta il concetto generale di avere la possibilità di trovare un nuovo lavoro più facilmente; ogni Stato Membro deve però sviluppare una precisa strategia sotto la propria responsabilità.

Un altro punto importante è rappresentato dalle pari opportunità per gli uomini e le donne nel mercato del lavoro. Quali sono le linee guida del Parlamento Europeo per mettere la gente in condizione di conciliare in modo idoneo la vita professionale e familiare?

       Per quanto riguarda le pari opportunità sono convinto del fatto che il contributo delle donne all’economia sarà più forte, e si suppone che sia più facilmente raggiungibile una maggiore partecipazione delle stesse in linea con l’agenda di Lisbona. Nonostante ciò, dobbiamo pretendere l’abbattimento di ostacoli che sono di solito causa di difficoltà per le donne nel momento di svolgere la propria attività professionale. Innanzitutto dobbiamo ottenere una costante sensibilizzazione ed una attenzione al problema ai livelli decisionali ed esecutivi dei politici e per quanto riguarda la legislazione. In secondo luogo la Commissione Europea e gli Stati Membri devono maggiormente sforzarsi di tentare di eliminare il crescente divario negli stipendi, nel lavoro e nella previdenza sociale che esiste fra gli uomini e le donne, soprattutto quelle immigranti.

A livello Europeo, dobbiamo richiedere alla Commissione Europea di analizzare i rapporti degli Stati Membri circa l’applicazione delle Direttive sulle pari opportunità, sollecitando inoltre un rapporto annuale sugli effetti relativi al fine di supportare gli stakeholder   nella loro lotta contro il perdurare dei trattamenti ingiusti. Ciò può essere accompagnato da ampi programmi sulle donne,come il Programma Daphne. Gli Stati Membri devono condividere la propria esperienza rafforzando le proprie leggi volte a combattere la violenza sulle donne.

       Per rendere possibile una scala piena di mobilità dovremmo, in terzo luogo, risolvere il problema della mobilità dei pensionati. I lavoratori non dovrebbero essere puniti per la loro mobilità. La proposta di progetti di una pensione supplementare per esempio offre delle soluzioni concretissime per un numero dei problemi molto concreti.


Piergiorgio Sciacqua



Chi è Ria Oomen-Ruijten

Europarlamentare olandese, la signora Oomen è membro del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei. E’ Presidente della Delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Russia, nonché membro sostituto della Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere. Deputato al Parlamento europeo dal 1989, l’On. Oomen è stata anche componente dell'Ufficio di presidenza del gruppo PPE (1989-1999), oltre ad aver ricoperto varie presidenze di organizzazioni sociali e civili. Presidente della Stichting Geschillencommissies (Fondazione pro-consumatori) dal 1984, è inoltre Cavaliere dell'Ordine del Leone neerlandese.



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