NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.30 Marzo / Aprile 2008

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 30 (925 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  Combattere la violenza con la multiculturalità

Data di pubblicazione: Sabato, 3 Maggio 2008

TRAGUARDI SOCIALI / n.30 Marzo / Aprile 2008 :: Combattere la violenza con la multiculturalità

Al via un progetto Fondazione Europa Popolare e Università Cattolica


AL VIA UN PROGETTO FONDAZIONE EUROPA POPOLARE E UNIVERSITA' CATTOLICA


COMBATTERE LA VIOLENZA CON LA MULTICULTURALITA'


       Negli ultimi anni il rapporto fra politica e religione è tornato ad essere un tema di grande rilevanza ed attualità, sia in Italia che all’estero. Le relazioni fra sfera religiosa e sfera politica, così come i rapporti fra comunità appartenenti a religioni diverse che vivono all’interno dello stesso Stato, rivestono un’importanza cruciale per la stabilità di molte società sempre più multietniche. Al fine di evitare semplificazioni dovute a visioni superficiali di fenomeni complessi e talvolta controintuitivi, la Fondazione Europa Popolare ha deciso di finanziare un progetto di ricerca che verrà realizzato presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Cattolica di Milano e che avrà come oggetto il ruolo della Chiesa in Bosnia-Herzegovina, Libano ed Israele. Tramite questa iniziativa, la Fondazione vuole contribuire allo sviluppo di un dibattito pubblico di maggiore spessore, basato sulla presa di coscienza seria ed approfondita della realtà dei fatti.

       Il progetto parte dall’idea che le caratteristiche dei corpi intermedi ed i rapporti intercorrenti fra essi giochino un ruolo fondamentale nella strutturazione della società e nello scatenarsi o meno di azioni violente su larga scala. Intendendo verificare questa ipotesi, la ricerca analizzerà l’impatto della Chiesa cattolica e delle organizzazioni della società civile che si rifanno direttamente ad essa ed ai suoi principi sulle forme della mobilitazione politica presenti nei tre contesti studiati.   Questo tipo di approccio permetterà alla ricerca di gettare luce su due nodi distinti, ma strettamente connessi fra loro ed ugualmente importanti: da una parte la questione della secolarizzazione e della laicità dello Stato; dall’altra la convivenza fra comunità religiose differenti all’interno di società fortemente frammentate ed il legame fra religione e molti dei recenti conflitti armati scoppiati in varie parti del mondo.

       I contesti che la ricerca prenderà in considerazione sono caratterizzati da sistemi politici ed istituzionali fluidi, in transizione, o comunque non consolidati e strutturati: situazioni delicate in cui le implicazioni di una maggiore o minore separazione fra sfera religiosa e sfera politica dovrebbero essere particolarmente evidenti, così come rilevanti dovrebbero essere le conseguenze delle azioni svolte da attori con un’origine più o meno direttamente religiosa. D’altro canto, i casi che verranno analizzati sono contrassegnati da fratture etniche e religiose lungo le quali si sono verificati gravi episodi di violenza e che sembrano disegnare tuttora il profilo di notevoli tensioni anche laddove la violenza attualmente non emerge. Studiare il comportamento di attori sociali legati alla religione in questi contesti, avendo riguardo al loro livello di radicalizzazione, dovrebbe essere una strategia particolarmente proficua per tentare di trarre degli insegnamenti che possano essere utili anche per contesti più stabili.

       Per la Fondazione Europa Popolare, finanziare un progetto di ricerca di questo tipo significa interpretare con profonda coscienza il ruolo sociale che deve essere svolto da una fondazione che si occupa di cultura politica. In un Paese in cui scarseggiano i finanziamenti alla ricerca ed in cui è particolarmente debole l’apporto dei privati in questo ambito, sia a causa di un problema culturale ed educativo, sia a causa di un sistema fiscale che non premia tali scelte, ma sembra invece punirle e scoraggiarle, iniziative come questa hanno un particolare valore. La decisione di collaborare con un’importante istituzione universitaria, inoltre, testimonia della volontà di contribuire al dibattito pubblico su temi di grande importanza fornendo strumenti che siano frutto di approfondita ricerca e non di improvvisazione.

       Affrontare temi difficili e molto conflittuali partendo da una valutazione quanto più seria ed oggettiva possibile della realtà, avvalendosi di metodologie solide e trasparenti, è sempre più di fondamentale importanza per proporre soluzioni che siano veramente positive per l’uomo e per la società, rifuggendo da ogni tipo di trappola ideologica, moderna o postmoderna.


Stefano Costalli

 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali