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  Un passo verso la pace

Data di pubblicazione: Domenica, 25 Gennaio 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.69 Gennaio 2015 :: Un passo verso la pace

L’impegno del MCL per accompagnare i Balcani verso l’integrazione europea

Fedele all’insegnamento della Dottrina sociale della Chiesa e impegnato in prima linea nella costruzione della pace, il Movimento Cristiano Lavoratori (MCL), nel raccogliere le necessità di un impegno euro-mediterraneo, da molti anni lavora nei Paesi dei Balcani per favorire la loro integrazione con l’UE e sviluppare la società civile attraverso un nuovo ruolo delle associazioni.
Nel solco di questo impegno, molteplici sono le iniziative già realizzate e numerosi sono gli impegni che il MCL ha in calendario in questa stagione che si è aperta alla fine di novembre con un viaggio di Carlo Costalli a Tirana.
Dai contatti con il sindacato indipendente albanese a quelli istituzionali col Ministro del Lavoro Erion Veliaj, l’impegno del Movimento passa ora ad una nuova tappa che sosterà in Montenegro.
La cooperazione con i sindacati indipendenti sta caratterizzando questo nostro impegno: infatti anche in questo Paese il Movimento tiene relazioni con il sindacato indipendente USSCG e il Seminario sul tema “Dialogo Sociale e integrazione europea nel Montenegro e nei Balcani Occidentali”, che si terrà a Podgorica, in Montenegro dall’8 al 10 febbraio prossimi, vuole costituire un nuovo punto di partenza per rafforzare il ruolo dei lavoratori nella società civile locale favorendo iniziative di formazione.
Questi Paesi - Montenegro, Macedonia, Serbia - già riconosciuti come candidati all’ingresso nell’UE, sono impegnati a recepire le nostre direttive, ma vivono altresì il peso del contrasto che l’esperienza e lo status attuale impone nell’incontro con il “nuovo”.
Montenegro e Serbia sono i due appuntamenti di primavera del MCL.
La sfida dell’adesione all’UE e il lavoro per la riconciliazione sociale, sono invece il cuore del programma del Seminario che in aprile si terrà a Belgrado, anche qui in cooperazione con il sindacato indipendente Nezavisnost, il cui Presidente, Branislav Canak, è uomo di grande valore e di storico impegno durante e dopo la dittatura comunista.
Il MCL, da sempre e anche statutariamente, è sensibile e impegnato nella costruzione dell’Europa, dell’Europa sociale e, soprattutto, lavora per realizzare una “nuova Europa sempre più unita”.
Le popolazioni del Balcani, che spesso si identificano anche con quelle dell’ex Jugoslavia, dopo aver pagato con grande sofferenza la dittatura comunista prima e, poi, la “guerra degli anni ‘90”, necessitano oggi di un sostegno preciso che acceleri il loro raggiungimento dei “parametri”. Poiché non è possibile, nello scenario politico di oggi, attendere il centrare di un obiettivo specifico (che è impossibile centrare oggi, in un contesto di grande disoccupazione, emigrazione e di faticosa ricostruzione post-bellica), è necessario approvare una deroga ai trattati vigenti.
Un MCL che, dopo la caduta del muro di Berlino, riuscì subito a portare sostegno e cooperazione in Albania, Croazia, Slovenia, Romania e Moldavia, oggi continua, con la sua presenza, a sostenere “i lavoratori organizzati” in un percorso di avvicinamento all’UE, chiede con forza che la Commissione Europea riveda la sua posizione di “attesa e rinvio” per nuove adesioni e sostenga con più determinazione “la ricerca di una via speciale” che possa derogare dai requisiti generali e che magari determini uno status di “aggregazione politica”.
Questa è una necessità urgente per rafforzare la pace e per determinare quel collegamento unitario che potrebbe venir meno, oggi, dato che la Russia di Putin ha intrapreso di nuovo la via della “ricostruzione dell’impero”.
La Serbia rischia molto in questa prospettiva; la Moldavia vive un post- elezioni politiche di difficoltà;
più in là, la crisi Ucraina (ogni giorno in quel Paese si contano vittime innocenti proprio tra i lavoratori), ci fa capire come le sfide della pace non siano soltanto obiettivi che “interessano altri”.
Costruire la pace, come diceva Giovanni Bersani, è un dovere di tutti e il MCL cerca di portare quel suo specifico contributo che, come oggi ci dice Carlo Costalli, “attraverso il nostro mattone” riesca a determinare un nuovo futuro di speranza per tanta gente.
Papa Francesco, parlando al Parlamento Europeo lo scorso 25 novembre, ha detto: “Penso soprattutto (…ai Paesi) dell’aerea balcanica per i quali l’ingresso nell’UE potrà rispondere all’ideale della pace in una regione che ha grandemente sofferto” e, ha proseguito il Papa, “la coscienza della propria identità è indispensabile nei rapporti con gli altri Paesi vicini, in particolare con quelli che si affacciano sul Mediterraneo…”.
Nella consapevolezza che l’insegnamento di Papa Francesco coincide perfettamente con la nostra azione, continueremo in uno sforzo che guarda con fiducia al futuro.

Piergiorgio Sciacqua
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