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  L’Assemblea nazionale dei giovani MCL ha rinnovato i propri vertici

Data di pubblicazione: Venerdì, 30 Gennaio 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.69 Gennaio 2015 :: L’Assemblea nazionale dei giovani MCL ha rinnovato i propri vertici

Andiamo, senza paura, per servire

I giovani si interrogano sul proprio futuro, sul lavoro, sulla vita, su come poter contribuire al bene comune. Domande impegnative, che per i ragazzi e le ragazze del MCL, assumono una valenza ancor più forte, dettata dal desiderio di rispondere alle esortazioni del Santo Padre, oltre che dall’esigenza di colmare il vuoto esistenziale, e non solo, che inghiotte i propri coetanei.
“Tre parole: andate, senza paura, per servire.
Seguendo queste tre parole sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve più gioia”: è questo l’appello che Papa Francesco aveva rivolto loro da Rio de Janeiro, nel corso della GMG del 2013. Un appello che i giovani del MCL hanno voluto non solo raccogliere e fare proprio ma anche approfondire, mettendolo al centro della propria Assemblea nazionale che si è tenuta a Roma a metà dicembre, sotto il titolo, appunto: “Andate senza paura per servire. Un Movimento al servizio della persona, del lavoro e della società”.
Un’esortazione, quella di Papa Francesco, che, come ha ben sottolineato il presidente del MCL, Carlo Costalli, aprendo la due giorni di lavoro “rappresenta la strada maestra, la linea guida per i tanti giovani che vogliono crescere, dire la loro, e assumere su di sé la responsabilità di ‘sporcarsi le mani’ per dare un contributo decisivo al rilancio di una società devastata dalla mancanza di valori e di fede, una società che finora non ha saputo dare risposte ai tanti, drammatici interrogativi”. Giovani, quelli di oggi, dai quali la società intera molto si aspetta, anche attraverso un ricambio generazionale tanto spesso sbandierato come panacea di tutti i mali ma che, altrettanto spesso, si è fin qui tradotto in una mera operazione di maquillage.
Giovani che, dunque, sono chiamati per forza di cose a rimboccarsi le maniche e agire. Lo ha ribadito anche Don Ernesto Lettieri, da poco nominato dalla Cei nuovo Assistente ecclesiastico nazionale del MCL: “In un momento storico così difficile i giovani sono chiamati a dare tutto ciò che hanno – ha detto –, sia nel rapporto con la società che con la Chiesa. Nell’unire l’azione al pensiero, il loro fine dev’essere sempre la condivisione e la solidarietà”.
Don Lettieri, subito entrato in sintonia con la platea gremita di giovani riuniti in Assemblea, ha quindi ricordato il contributo della Dottrina sociale della Chiesa alla costruzione del nuovo modello sociale. “E’ opportuno – ha concluso – che i ragazzi del Movimento tengano conto della dimensione soggettiva del lavoro, una dimensione che mette al centro la persona e i suoi bisogni”.
E in effetti il lavoro sembra essere il primo e più visibile problema, quasi un’ombra nera che allunga i propri tentacoli sui nostri ragazzi, defraudandoli del futuro ancor prima che si avvicini la fine dei percorsi scolastici. Una sfida importante da raccogliere e che non può, però, in alcun modo frenarne la crescita e il vigore delle azioni, li ha incoraggiati Michele Tiraboschi, docente di Diritto del lavoro all’università di Modena: “La precarietà, la crisi e la disoccupazione non possono essere un ostacolo per i giovani, ma devono spingerli a misurarsi con i problemi della giustizia sociale e a rivalutare il rapporto fra il lavoro e la famiglia”. E ancora: “se il mondo del lavoro non scommette sui giovani – ha detto – è perché spesso sono proprio i giovani a non aver scommesso su se stessi. Per essere padroni del loro futuro, è necessario che siano più coscienti delle loro scelte e della dimensione relazionale del lavoro”.
All’Assemblea è intervenuto anche Mons. Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per i problemi sociali e del lavoro: “I giovani non devono aver paura del futuro, perché possono contare sulla fiducia di Cristo che dà loro sostegno e speranza”.
“Ma sarebbe un grave errore scindere la fede dalla vita reale – ha continuato il presule – perché questo renderebbe la fede una mera idea astratta mentre, al contrario, essa si identifica esattamente nella realtà.
Anche se la realtà è fatta di disuguaglianze e di gravi difficoltà come la mancanza di lavoro”.
“Bisogna favorire al più presto l’accesso ai giovani ai ruoli di responsabilità ad ogni livello, considerandoli sempre una risorsa preziosa non solo per il futuro, ma anche per il presente”, ha concluso Mons. Longoni tornando a ribadire come la “fiducia” sia un concetto cardine dal quale ripartire.
Al termine dei lavori, l’Assemblea nazionale ha eletto il nuovo organigramma e, in particolare, il nuovo delegato nazionale dei Giovani: sarà Maria Pangaro, trentenne di origine calabrese, la nuova delegata nazionale che succede a Giancamillo Palmerini alla guida del Movimento giovanile.
“Spero che chi prenderà il mio posto possa fare meglio di me in un processo di miglioramento continuo nell’interesse del Movimento e della società in cui operiamo ogni giorno”, ha detto Palmerini salutando i suoi coetanei al termine dei tre anni di lavoro insieme.
Sono giovani che non si lasciano intimorire dal pensiero paludato degli adulti, quelli che il MCL punta a crescere. Sono giovani che rappresentano il nostro futuro, giovani sui quali gravano responsabilità pesantissime, come la costruzione di una società senza guerre, senza sussulti terroristici, lontana dalle guerre di religione, e con il lavoro, quello sì… chiave essenziale e al tempo stesso espressione della dignità umana. Giovani che apparentemente inseguono una chimera ma che, in realtà, si dimostrano molto più attenti e responsabili di quanto spesso gli adulti vogliano credere.
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