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  Bersani, il cattolico lungimirante

Data di pubblicazione: Sabato, 7 Febbraio 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.69 Gennaio 2015 :: Bersani, il cattolico lungimirante

Addio commosso al Sen Giovanni Bersani, scomparso a 100 anni

Si dice che una buona reputazione si diffonda in un batter d’occhio ovunque, attraverso spazio e tempo. Forse è proprio questa la ragione che ha spinto una moltitudine di persone a prendere parte, nella cattedrale di San Pietro a Bologna, all’estremo saluto a Giovanni Bersani – una delle figure più importanti dell’associazionismo cattolico, senatore e parlamentare europeo, oltre che uno dei padri fondatori del MCL, di cui è stato anche il Primo Presidente – scomparso a 100 anni lo scorso 24 dicembre.
E’ stato un personaggio molto amato, Giovanni Bersani, e non solo nella sua Bologna, dove ha fondato il Cefa (la Ong nata da una costola del MCL), uno strumento prezioso per affermare una visione solidale e innovativa della cooperazione internazionale: la volontà di rendere responsabili del proprio destino uomini e donne esclusi per varie ragioni – guerre, carestie, disagio economico e sociale – dal godimento dei frutti della terra. E così il Cefa-Onlus, da oltre quarant’anni (la sua fondazione risale al 1972), ancora oggi opera, insieme al MCL nazionale, in favore delle popolazioni più disagiate del pianeta, con progetti tesi a rendere autonome le popolazioni destinatarie degli aiuti internazionali, mettendole in grado, con percorsi formativi ‘in loco’, di lavorare la terra e le materie prime, per produrne copiosi frutti.
Eclettico e con una visione politica all’avanguardia, Bersani ha avuto sempre uno sguardo lungimirante, capace di precorrere i tempi interpretandone esigenze e prospettive: europeista convinto, tanto da affermare che “la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi proporzionali ai pericoli che la minacciano”, Bersani si prodigò sempre nella convinzione della centralità del “contributo che un’Europa unita, organizzata e vitale, può apportare alla civiltà”.
La sua formazione di cristiano impegnato nel sociale lo ha portato a considerare sempre la Dottrina sociale della Chiesa (e, in particolare, la Populorum Progressio di Paolo VI, Pontefice al quale Bersani era legato da un profondo vincolo di amicizia, fin dagli anni dell’impegno universitario nella Fuci), quale cardine su cui fondare una convivenza civile fra i popoli.
Commosso e molto sentito il ricordo di Carlo Costalli: “Il mandato che abbiamo davanti è tenere viva la presenza del pensiero, della testimonianza cristiana nella società di oggi pur in mezzo a tante difficoltà, con tutte le nostre debolezze umane e inadeguatezze”, ha detto il presidente del MCL citando le parole del compianto amico Giovanni. Con lui, ha continuato Costalli, “scompare un amico e un padre per il Movimento e per la Repubblica”.
Il presidente del MCL ha quindi ricordato un percorso di anni insieme e le tante battaglie fatte, prima fra tutte quella che condusse alla scissione delle Acli, avvenuta nel ’72, e alla conseguente fondazione del Movimento Cristiano Lavoratori.
Un scissione che deve aver causato non poco dolore nell’animo di chi allora prese atto della necessità di porre fine alla deriva socialista che le Acli, sotto la guida dell’allora presidente Labor, avevano intrapreso. Una scissione che, come ha raccontato lo stesso Giovanni Bersani ad Avvenire, è stata affrontata con il sostegno di Papa Paolo VI: “noi credevamo che l’associazione dei lavoratori dovesse impegnarsi in una politica di formazione, di azione sociale, di partecipazione, di cooperazione in cui i cattolici non facevano propria la visione marxista ma restavano fedeli alla Dottrina sociale della Chiesa”. Ma Labor aveva una visione diametralmente opposta.
Il resto è storia. Una storia pervasa anche di momenti difficili, come è nell’ordine naturale delle cose, ma che ha lasciato un’eredità preziosa per il MCL e per tutto il mondo cattolico.
Lo ha ben sottolineato Mons. Tommaso Ghirelli, Vescovo di Imola e delegato della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna per la pastorale del lavoro, che ha celebrato le esequie: “Non si chiuda oggi un’esperienza di promozione umana e di testimonianza, si apra piuttosto una fase di purificazione in vista del compimento. L’opera avviata attende chi subentri nel lavoro, nella passione, nell’anticipazione”.
E’ questa l’eredità che l’amico Giovanni Bersani ci lascia. Ed è questo il percorso che il MCL intende portare a compimento.

Fiammetta Sagliocca
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