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  A cinquant’anni dalla Pacem in Terris

Data di pubblicazione: Giovedì, 23 Maggio 2013

TRAGUARDI SOCIALI / n.59 Giugno / Luglio 2013 :: A cinquant’anni dalla Pacem in Terris

MCL e Diocesi di Bergamo insieme per ricordare Papa Giovanni XXIII

L’11 aprile 1963 Papa Giovanni XXIII poneva la sua firma sulla Pacem in Terris, l’Enciclica “sulla pace tra tutte le genti nella verità, nella giustizia, nell’amore della libertà” - rivolta oltre che ai vescovi, al clero, ai fedeli e a tutti gli uomini di buona volontà - che può essere considerata il suo testamento spirituale essendo stata diffusa a soli due mesi dalla morte, mentre il Concilio era iniziato da circa sei mesi. Vi si ritrova quanto di più bello e sentito era nell’animo del Papa, che affronta i temi della pace, dell’unità tra i popoli e della solidarietà in vista di un nuovo ordine di rapporti tra le persone, le organizzazioni sociali, gli Stati, fondato sulla verità, costruito secondo giustizia, animato dalla carità, posto in atto nella libertà.
Il MCL e la Diocesi di Bergamo per ricordare la figura di Papa Giovanni nella sua terra natale - sottolineando l’attualità e la profezia dell’Enciclica – hanno organizzato un momento di approfondimento lo scorso 27 aprile a Bergamo, che si è aperto con il saluto di Nella Mazzoleni, Presidente MCL Bergamo, cui è seguita l’introduzione di Carlo Costalli, Presidente Nazionale MCL, che ha ricordato come la Pacem in terris sia “una lettura istruttiva per chi è ancora convinto che il necessario risanamento dei conti pubblici e la crescita debbano avvenire con il sacrificio dei diritti sociali” anche se “sempre più spesso non vengono più rivendicati come diritti e il dogma del mercato appare dominante e inattaccabile”.
Quindi è stata la volta della relazione del Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che ha ricordato che 50 anni dopo la Pacem in Terris l’uomo si trova di fronte a nuovi conflitti, di natura diversa ma pur sempre conflitti: “La storia ha prodotto nuove forme di guerra come la guerra sociale, la guerra finanziaria, la guerra sui beni, la guerra sulla mobilità e sull’immigrazione. Molto importante è anche l’enfasi posta dalla Pacem in terris sulla guerra interiore in ciascun uomo”. Ad arricchire ulteriormente l’appuntamento: i contributi della prof.ssa Simona Beretta, Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, di Mons. Loris Capovilla, già Segretario di Papa Giovanni XXIII e le conclusioni di Don Francesco Poli, Direttore dell’Ufficio pastorale sociale del lavoro, e dell’economia della Diocesi di Bergamo. Nel corso dei lavori ha portato il suo saluto anche Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo.
Cinquant’anni dopo il messaggio della Pacem in Terris è ancora estremamente attuale: ogni fedele deve essere sempre costruttore di Pace.
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