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  L’ombra della "colonizzazione della natura umana"

Data di pubblicazione: Venerdì, 24 Maggio 2013

TRAGUARDI SOCIALI / n.59 Giugno / Luglio 2013 :: L’ombra della "colonizzazione della natura umana"

Presentato a Roma il Quarto Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa

Si è tenuta a Roma l’8 maggio, presso la Sala Marconi di Radio Vaticana, la presentazione del Quarto Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo “La colonizzazione della natura umana”, a cura dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân con altri cinque Istituti di ricerca internazionali, edito da Cantagalli e con la collaborazione del MCL.
La presentazione si è aperta con il saluto di Carlo Costalli, presidente del MCL, cui sono seguiti gli interventi di Mons. Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste e Presidente dell’Osservatorio; di Eugenia Roccella, deputata del PDL, e di Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa.
Il Rapporto, come ha ricordato Mons. Crepaldi nel suo intervento, è “una rassegna dei fatti e delle tendenze più significative nell’anno di riferimento nei cinque continenti”. Ogni rapporto indica un’emergenza e il “Quarto Rapporto ha individuato questa emergenza nella ‘colonizzazione della natura umana’. Nel 2011 il caso che ha fatto più scalpore è stato quello dell’Argentina. Nel giro di un solo anno è stata rivoluzionata la base dell’intera società argentina, è stata messa da parte la nozione di ‘natura umana’ ed è stata violentemente posta in un angolo l’ispirazione della fede cattolica per la costruzione della società”.
Mons. Crepaldi si è soffermato poi sulla colonizzazione della natura umana: “l’ideologia che provoca questa colonizzazione è occidentale. (…) L’Europa che diffondeva il cristianesimo e, con esso, la tutela della natura umana creata da Dio, ora esporta il superamento della natura umana verso una identità da costruirsi liberamente”.
Concludendo Mons. Crepaldi ha voluto rispondere alla domanda sull’opportunità che la Chiesa si interessi di procreazione, di famiglia e genitorialità, di omosessualità e di eterosessualità, di coppie di fatto e di matrimonio, da molti considerata invasione dei campi della libertà individuale e della laicità delle leggi: “la Chiesa ha un duplice compito rispetto al creato: riferirlo al Creatore e sostenere la ragione a vedere la natura, e la natura umana in particolare, come un messaggio circa cosa significhi essere persona umana. Per questo motivo il compito della Chiesa è un compito pubblico. Il riferimento al creato e alla natura umana conferisce alla Chiesa un diritto di cittadinanza a trattare di queste questioni in pubblico”.
Convinta della necessità di opporsi con coraggio anche sulla scena pubblica a questa tendenza, l’onorevole Roccella: “Oggi siamo di fronte a un nuovo mercato del corpo, a una scomposizione del corpo che apre alla possibilità di avere anche sei genitori biologici. La colonizzazione della natura umana, in tutte le sue forme, non va intesa come una sorta di tsunami a cui bisogna rassegnarci, bisogna continuare a lottare. Anche le sconfitte possono cambiare l’opinione pubblica, come è successo con i sondaggi su Eluana Englaro, radicalmente cambiati dopo la sua morte, o in Francia con la mobilitazione di Manif pour tous, nonostante l’approvazione del matrimonio omosessuale”.
Per il vaticanista Tornielli “oltre ad un’ecologia dell’ambiente esiste un’ecologia dell’umano che è urgente ricostituire oggi, perché mai come in questo momento l’uomo è arrivato a sostituirsi a Dio e può intervenire nel ‘creare’ la vita”. Tornielli ha affermato “la necessità di riconoscere la creaturalità, mettendo l’accento sulla morale naturale, che ancora oggi rappresenta una delle grandi sfide da raccogliere.
Questo non significa non impegnarsi anche in ambito pubblico, ma prendere coscienza che la vera sfida si situa ad un livello che viene prima.”
Concludendo i lavori, il presidente del MCL Carlo Costalli ha denunciato che proprio “l’Unione europea è il primo finanziatore dell’aborto nel mondo”.
E ha sottolineato l’importanza del Rapporto: “un’opera utile per tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’umanità in questa epoca tanto complessa, ma anche tanto promettente”.

Antonella Pericolini
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