Emmaus

Spero che il Santo Natale abbia risvegliato “la voglia” di incontrare l’“Emmanuele” il “Dio con noi”, l’“Inviato” dal Padre per offrirci l’opportunità di metterci in sintonia con il Piano che Dio ha su ciascuno di noi.
C’è un’immagine molto bella di questo periodo, che ci viene raccontata dall’Evangelista Luca; è un’immagine che da bambini, ci ha permesso di colorarla con la nostra fantasia: “Gli Angeli si recano dai pastori che pascolavano il loro gregge nei dintorni della capanna che ospitava Gesù con Giuseppe e Maria, e li sollecitano ad andare verso il luogo che ha accolto il figlio di Dio”.
Io credo che queste persone, umili e povere, soprattutto nella cultura, si siano avvicinate più spinte dalla curiosità che dalla fede, ma siano ripartite con la fede necessaria dalla capanna, con la voglia di manifestare quanto hanno visto. E’ anche il nostro atteggiamento; tuttavia nonostante la fede e l’esperienza dell’incontro con il Signore, che ci sollecita, spesso è ancora la curiosità dell’incontro. E’ importante che questa curiosità si trasformi in desiderio di testimonianza e di gioia di appartenenza.
Se fosse così, il Natale ci avrebbe già detto abbastanza.
Ma se così non fosse stato, non perdiamoci di coraggio. Cristo continua a ravvivare il nostro impegno e a rafforzare la nostra fede. Noi, dopo averlo incontrato e dopo averne fatto l’esperienza, è difficile che riusciamo ad abbandonarlo.
Non basta… Il Natale continua nella nostra vita quotidiana, perché Cristo ci accompagna. E’ molto bello riuscire a sentirne la presenza, a scorgerlo nel volto della sofferenza del mondo, ad incontrarlo nel viso di chi incontriamo, e a testimoniarlo nel carisma che appartiene al nostro Movimento, e che ci siamo presi l’impegno di rendere visibile. Siamo ormai anche noi come i pastori ripartiti da Betlemme e stiamo annunciando sulle strade del mondo, di questa nostra società che ha bisogno di trovare un riferimento certo, noi che lo abbiamo conosciuto lo offriamo con la nostra testimonianza: è Cristo Gesù.