VERSO IL CONGRESSO!!!
Un momento esaltante, che porta a verificare il lavoro svolto, ma anche a progettare il futuro di un movimento come il nostro, che già da tempo si Interroga sul percorso associativo, sulle modalità di impegno e di servizio, sul come dare volto alla storia del domani.
Ci prepariamo così, con un Congresso, a scrivere nuove pagine, a mettere in luce gli aspetti fondanti e i principi essenziali che, comunque, devono rimanere alla base delle nostre scelte, con nuove motivazioni, con una nuova ‘passione’ che ci porta verso l’uomo e verso le problematiche del lavoro, con un unico obiettivo: metterci al loro servizio; servizio non fine a se stesso, servizio che si fa ‘prossimo’, servizio che cerca di interpretare i bisogni degli altri, servizio alla luce dell’‘Amore’ e della ‘solidarietà’, che diventano segni di speranza nel cammino personale e associativo.
Il Congresso!!! Ho un desiderio molto forte: quello di riuscire a capire se gli sforzi preparatori, intesi di dibattito, non siano stati vani. Ho un altro desiderio: capire se il lavoro preparatorio sarà stato utile, se le tesi congressuali diventeranno l’argomento di confronto nel dibattito, e in un crescendo di completamento, vedere costruire il progetto futuro, che darà il volto a un nuovo modo di essere ‘associazione’, nella società e nella Chiesa.
Il Congresso!!! E’ la nostra identità da mettere in luce, è il modo per riaffermare i principi fondanti, è il coraggio di viverli in una nuova dimensione, con un modo sempre attuale di interpretarli e di offrirli. Il Congresso!!! E’ anche il momento di preghiera e di riflessione spirituale, con l’ascolto della Parola, con la celebrazione dell’Eucaristia, per noi lavoratori cristiani base essenziale di impegno per dare senso all’operare, al servire, al testimoniare. Tutto questo senza alla base, i momenti forti del nostro rapporto, personale e associativo, con il Signore, non troverebbe certo senso ’essere per gli altri. Ma per tutto questo è necessario un Congresso? Certo!
Riporta dinamicità nell’agire, riequilibra l’assetto della guida dell’associazione, riscopre nuove energie ma, soprattutto, chi offre il proprio tempo in un’associazione come la nostra riscopre la serenità del ‘comando’ come ‘servizio’, e solo servendo diventiamo imitatori di Cristo Signore che è venuto: “non per essere servito ma per servire, e dare la vita per gli altri”. Occorre allora il coraggio di capire: qual è il mio posto nella nuova storia del Mcl? Come riesco, ovunque mi trovo, a dare volto alle cose che ho ricevuto dalla storia, e in che modo do visibilità, con la mia vita, a ciò che credo e che condivido?
E’ quindi, questo, un momento molto bello; l’indifferenza, la superficialità, a volte le incomprensioni, non possono diventare il nostro modo di agire.
Se questo nuovo millennio ci vedrà protagonisti di speranza, testimoni di carità, uomini di fede nel lavoro, nella società e nella Chiesa, allora sarà vero che il Movimento Cristiano Lavoratori avrà il suo ruolo e sarà ancora capace di dire all’uomo che non è solo, e che, come il ‘viandante’ di Emmaus, si metterà in viaggio a fianco di ciascuno per assicurare il proprio supporto e il sostegno nella propria vita quotidiana.
Mons. Checco Rosso
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