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  Al Congresso Mcl va in scena anche la solidarietà

Data di pubblicazione: Giovedì, 9 Marzo 2006

TRAGUARDI SOCIALI / n.18 Novembre / Dicembre 2005 :: Al Congresso Mcl va in scena anche la solidarietà

Presentati i progetti di cooperazione attualmente in corso


AL CONGRESSO MCL VA IN SCENA ANCHE LA SOLIDARIETA'
Presentati i progetti di cooperazione attualmente in corso


       Una mostra fotografica dedicata ai bambini dell’Africa profonda, quelli tanzaniani, nerissimi e simpatici, allegri e festosi, nonostante le incredibili condizioni di povertà nelle quali vivono; poi una tavola rotonda, con alcuni protagonisti di opere sociali in giro per il mondo; quindi uno stand per spiegare meglio quello che si fa e per invitare, chi lo desidera, a mettere mano al portafogli e partecipare alla raccolta fondi, in cambio di gadget, libri e prodotti agroalimentari. Questo e altro ancora ciò che l’organizzazione del Congresso propone ai delegati di ogni parte d’Italia e del mondo, per approfondire i temi della cooperazione sociale e dell’amicizia fra i popoli. Con uno stand apposito nella piazzetta dell’area congressuale e tanta voglia di fare, Mcl esce allo scoperto su un tema importante e delicato, su cui si giocano molte energie del Movimento. Molti forse non lo sanno, infatti, ma Mcl, senza tropo clamore, sostiene da tempo con un grande sforzo organizzativo e economico varie iniziative nel campo della cooperazione internazionale. Opere di bene, dicevano una volta i nostri vecchi. Oggi la terminologia è cambiata, si chiamano forme di cooperazione sociale. Ma l’importante è quel che c’è dentro, la spinta del cuore, poi ognuno le chiami come gli pare.

       Quella intrapresa dal Movimento è una scelta convinta, che viene da lontano, maturata lentamente dentro Mcl, e che negli anni della presidenza di Carlo Costalli è andata via via crescendo. Non solo perché la fede senza le opere sarebbe vana, ma anche perché i poveri non possono aspettare e tutti sono chiamati a fare la loro parte per alleviare le condizioni di vita più svantaggiate, perché tutti ci riconosciamo fratelli e figli di un unico Padre. Certo nessuno si illude di salvare il mondo. Quindi anche Mcl fa quel che può, senza pretese, ma anche senza tentennamenti.

       Il Movimento non dispone di grandi risorse finanziarie, ma quelle che può reperire, a volte raschiandole al proprio interno, con sacrifici e risparmi, altre volte con sottoscrizioni, donazioni volontarie, e iniziative benefiche di vario tipo, le mette generosamente e volentieri a disposizione di chi non ha nulla. Come hanno fatto di recente i dipendenti del Sias, che alla fine di un corso di formazione in Trentino si sono autotassati per i bambini africani; per non dire dei dirigenti Tonino Inchingoli e Nicola Napoletano, che per primi hanno fatto razzia di prodotti al mercatino solidale di Padova, nei mesi scorsi, sostenendo economicamente l’avvio del progetto Tanzania che proprio allora muoveva i primi passi per iniziativa di Mcl e ‘Fondazione Giovanni Paolo II’; fino a tanti altri che hanno collaborato in vario modo e non solo economicamente, da Roberto Massini e Bruno Diamante e altri ancora. I progetti finora sostenuti non sono ‘opere’ calate dall’alto, e tantomeno finanziate dalla Farnesina, dalla Ue o da altri organismi governativi o pubblici, ma sono ‘fatti’ nati dall’amicizia con persone, con popolazioni, con i rappresentanti della Chiesa locale. Si tratta di ‘cose’ di cui le persone hanno bisogno, di ‘cose’ chieste, di cose reperibili con l’impegno dei volontari, sul territorio, coinvolgendo le persone. Ne sta venendo fuori un reticolato di amicizie senza confini, piccole grandi realtà che scaldano il cuore di chi le fa, portano un pò di sollievo dove ce n’è bisogno. E allargano gli orizzonti del Movimento.

       Mcl ha un rapporto sicuramente privilegiato con quella che si può definire la propria ong di riferimento, cioè il Cefa, nata negli anni Settanta dalla costola bolognese del Movimento, che attualmente realizza interventi in mzzo mondo, soprattutto in Africa, ma anche nella vicina Albania e nel lntanissimo Guatemala. Sono soprattutto opere infrastrutturali (acquedotti, centraline elttriche, scuole, asili, allevamenti) ma anche imprese (latterie, mangimifici, ec.). Opere non di rado costose, che vengono costruite, avviate e poi lasciate in gestione alle persone del posto, adeguatamente formate, affinchè ‘camminino’ da sole per la loro via. In questi anni sono nate aziende vere e proprie, creati molti posti di lavoro, portato sviluppo e sollievo laddove prima c’era poco o nulla. In particolare, in questo periodo Mcl sta sostenendo il villaggio tanzaniano di Ikondo, con la collaborazione della ‘Fondazione Giovanni Paolo II’ .

       A Ikondo sta per nascere una biblioteca per i ragazzini delle scuole primarie, che sarà anche luogo per il doposcuola e centro di formazione e di informazione socio-sanitaria.

       Ikondo - va spiegato a chi non lo sa - è uno dei luoghi più poveri della Tanzania e di tutta l’Africa, dista quasi mille km dalla capitale Dar es Salam, situato sull’altipiano a sud del Paese, in una zona sperduta e quasi irraggiungibile; è un villaggio privo di tutto, e solo grazie al Cefa oggi gode di un piccolo impianto elettrico, di un acquedotto, di asilo e scuola, di un dispensario di medicinali. Ma tanto resta da fare.

       Dall’Africa lontana alla vicinissima Europa: in Romania, a Craiova, da pochi mesi è stato inaugurato alla presenza del vescovo cattolico e di quello ortodosso e delle autorità comunali, un centro di assistenza per bambini disabili.

       Questa struttura porta il nome di ‘Ninni Fiore’, compianto dirigente del Mcl scomparso prematuramente nel 2003, ed è stata voluta e finanziata interamente dal Movimento Cristiano Lavoratori, soprattutto dalle sedi centro europee e da quella di Bruxelles in particolare, guidata da Antonio Costanzo, funzionario del Parlamento europeo, e motore generoso e instancabile di mille iniziative solidali. Con il centro di recupero per i bimbi disabili, è stato così accolto l’appello lanciato dal vescovo della città romena per un intervento a favore dei bambini di quella città e soprattutto dei bambini più bisognosi di aiuto. In questo centro, vengono accolti e curati con amore decine di piccoli affetti da difficoltà psicofisiche di vario grado, che finora vivevano in condizioni disperate, anche a causa delle precarie condizioni economiche delle loro famiglie e per la pressoché totale inesistenza di altre forme di assistenza a livello statale.

       Alle porte di casa nostra, quasi, cioè in Bosnia, e precisamente nella diocesi di Banja Luka, dove sono ancora aperte molte ferite della guerra, e dove la situazione economica è preoccupante, il Mcl sta invece sostenendo la realizzazione di un centro di formazione professionale per i giovani, su richiesta del vescovo Komarica, che è un grande amico del Movimento oltre che una personalità autorevole della Chiesa e dei Balcani.

       Si tratta di un centro dove i giovani possano apprendere un mestiere e andare poi alla ricerca di un lavoro onesto. Un luogo dove i ragazzi possano anche essere accolti, togliendoli dalla strada e dai pericoli che essa comporta in un Paese povero e al centro di molte tensioni, e crocevia di molti traffici. Insomma, un centro che crei un’educazione al lavoro e indirizzi anche sulla giusta via le giovani generazioni bosniache. Il futuro è tutto un fiorire di iniziative. Un nuovo progetto di cooperazione sostenuto dal Mcl infatti riguarda un piano di assistenza agricola alle popolazioni di un villaggio somalo, che prenderà avvio dal gennaio 2006, in collaborazione con il Cefa.

       Queste attività negli ultimi anni hanno avuto un impulso considerevole, ponendo il Movimento in un ruolo di responsabilità e di primo piano nel campo della solidarietà sociale. E di questo non possiamo che essere orgogliosi, e per questo invitiamo tutti a collaborare con noi e con la ‘Fondazione Giovanni Paolo II’, per sostenere i vari progetti.

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