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  Speranza, responsabilità e presenza le chiavi del futuro

Data di pubblicazione: Mercoledì, 30 Ottobre 2013

TRAGUARDI SOCIALI / n.61 Ottobre / Novembre 2013 :: Speranza, responsabilità e presenza le chiavi del futuro

Verso il XII Congresso Nazionale.

C’è un filo conduttore che, indubbiamente, attraversa tutti i diversi ambiti di azione del MCL: si tratta della consapevolezza che l’esperienza cristiana a cui ci richiamiamo nella nostra denominazione così come nella previsione statutaria, comporta quale conseguenza chiara ed ineludibile una più grande responsabilità nei confronti delle persone, delle famiglie, dei vari ambiti della società nella quale siamo inseriti. Una linea che fa da sfondo a ciascuno dei passaggi della proposta per il dibattito congressuale licenziata dal Comitato esecutivo del Movimento. Non si spiegherebbe né si giustificherebbe altrimenti una presenza che, vivendo il suo quinto decennio, rinnova e attualizza un impegno che intende essere sempre più forte, diffuso e qualificato a motivo del crescere esponenziale delle situazioni di difficoltà che vediamo in ogni momento nella nostra esperienza personale e nelle realtà attorno a noi.
Il tema del XII Congresso intende evidenziare quelle che per noi sono le più drammatiche tra queste emergenze: innanzitutto il lavoro.
Abbiamo detto in tutte le occasioni possibili che quando parliamo di lavoro non intendiamo riferirci all’attività di un individuo isolato da ogni contesto e che pensa solo ai fatti propri, quanto piuttosto alla ‘persona’ che lavora in una stretta dimensione relazionale con la sua famiglia e la comunità di riferimento.
Come la mancanza di un lavoro incida su questi rapporti è evidente: quanto soffre la famiglia (a cui il Papa intende significativamente dedicare il prossimo Sinodo) quando manca il mezzo di sostentamento e viene meno la fiducia, la speranza di una prospettiva positiva! Svanisce ogni progetto, ci si ripiega sul contingente, non si è in grado di alzare lo sguardo verso il futuro. Ed è così anche per le varie comunità e per i loro componenti singoli e associati: tutti aspettano un segnale, una risposta, un evento risolutivo.
Siamo in una società smarrita che rischia di perdere il senso delle cose e della vita stessa, incapace di individuare una via d’uscita anche perché oppressa da una finanza aggressiva che ha provocato crisi immani nella totale anarchia, resa possibile da una politica inadeguata che si distingue per le risse, per la difesa di piccoli interessi di fazione, incapace di promuovere e guidare una fase di ripresa e sviluppo che metta insieme tutte le energie e le risorse presenti, associazionismo compreso, verso quel principio di bene comune ormai diventato estraneo alla prospettiva dei più. Certo, lo sappiamo bene e ce ne accorgiamo da tempo nelle nostre attività associative: la crisi che ci avvolge non è solo economica tanto da provocare una diffusa ingiustizia sociale ma, ancor prima, è morale ed etica: come frutto ha il disconoscimento del primato dell’uomo ormai ridotto a una briciola nell’ingranaggio implacabile e stritolante degli interessi di qualsiasi origine, del profitto, della “cultura dello scarto” verso chi e che cosa non è funzionale a tali interessi. Cresce così la sensazione di dover competere con qualcosa di troppo grande e greve, il diffuso smarrimento, la diffidenza, la sfiducia, la rinuncia.
A questa situazione vogliamo rispondere con determinazione perché non possiamo né vogliamo rassegnarci! Ancor meno vogliamo limitarci a coltivare esclusivamente il nostro personalissimo e angusto orticello e ancora una volta ci appelliamo a quella responsabilità cui si faceva riferimento all’inizio, vissuta e interpretata non come qualcosa di imposto ma come intimamente legato alla nostra storia ed alla stessa motivazione associativa. Il nostro essere movimento ‘popolare’ ci offre l’opportunità di una conoscenza dei problemi e di un’esperienza diretta proprio perché siamo anche noi parte di quel popolo, anche noi ci identifichiamo nel “noi popolo” cui faceva riferimento Papa Francesco nella sua straordinaria quanto improvvisata preghiera per il lavoro, che ricordiamo nella premessa del documento congressuale. Per questo motivo insistiamo sul radicamento ancor più forte nel territorio attraverso lo strumento, per noi attualissimo e ancor più da rinnovare e valorizzare, dei circoli e delle realtà locali che hanno la possibilità di incontrare quotidianamente le persone, conoscere i loro problemi, coinvolgerli in un percorso di responsabilità e di partecipazione alla vita ecclesiale, di impresa, sociale e pubblica promuovendo e affermando, dal basso, quella democrazia che indichiamo nel tema e che vediamo in pericolo nel nostro Paese. La partecipazione diffusa a un percorso di rinnovamento e di riforme è essenziale per il futuro di tutti: per questo intendiamo accompagnare e favorire tale processo con la prospettiva di aggregare tutte quelle forze che si richiamano a una comune matrice e che avrebbero la capacità di dare una salutare scossa nell’attuale e difficile contesto.
E’ un impegno forte, che comporta un’ampia formazione, estesa a tutti i livelli di presenza, perché non bastano passione e ‘appartenenza’ (che rimangono essenziali) ma occorrono anche specifica competenza, forte coerenza, chiaro orientamento etico e capacità di incidere in una situazione complessa e, spesso, incancrenita negli anni.
Nella realtà che ci circonda, caratterizzata da nebbia e tenebre, insieme dobbiamo individuare una prospettiva che ci faccia riemergere, testimoniando che una speranza c’è ed è una speranza forte, che non tradisce, della quale dobbiamo sentirci pienamente responsabili tutti, davvero tutti: associati e dirigenti, simpatizzanti, altre associazioni, ogni donna e uomo che abbia a cuore un futuro dignitoso per noi e le nuove generazioni che vorremmo protagoniste attive fin da ora. Lo vogliamo fare tendendo la mano alle persone disorientate, accompagnandoci a loro, affinché insieme e responsabilmente si riesca a tracciare un cammino davvero nuovo.

Noè Ghidoni
Vicepresidente nazionale MCL

Gli assistenti spirituali MCL offrono un documento preparatorio per il Congresso Nazionale

Il giorno 14 ottobre a Bologna si sono riuniti gli assistenti spirituali del Movimento. Erano presenti i sacerdoti di otto regioni. Dopo la preghiera dell’ora media, sono seguite due relazioni, informative, sulla 47a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, tenuta da due nostri assistenti presenti a Torino.
Subito dopo è stato preso in esame il documento predisposto durante gli incontri interregionali, da accompagnare al documento preparatorio al Congresso Nazionale del MCL. Un contributo offerto per ripensare alla nostra appartenenza ecclesiale. Un prezioso elaborato offertoci da don Gianluca Guerzoni, assistente provinciale di Bologna, che ha fatto sintesi dei lavori interregionali, delle tematiche attinenti alle discussioni in atto in questo tempo; sollecitazioni peraltro in ordine alla pastorale.
Un bel lavoro. Una discussione costruttiva che ha licenziato il documento all’unanimità. Un grazie a don Enrico Petrucci per l’accoglienza.

Don Checco
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