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  Emmaus

Data di pubblicazione: Martedì, 1 Ottobre 2013

TRAGUARDI SOCIALI / n.61 Ottobre / Novembre 2013 :: Emmaus

Mons. Francesco Rosso

Ho provato a sognare ad occhi aperti e mi sono trovato in cammino, in giro per l’Italia, ad incontrare le nostre realtà associative, nelle varie provincie. Ho provato un grande piacere nel constatare quanto vero sia il Movimento Cristiano Lavoratori, quanta strada sia stata fatta in quarant’anni di storia, e quanto ancora ci sia da fare.
E proprio prendendo coscienza del “da farsi”, che mi sono “risvegliato”, ho capito che realmente quanto stavo “sognando” fosse vero, e che tutto poteva trovare riferimento nell’impegno di questo tempo, periodo preparatorio alla celebrazione del Congresso Nazionale! Una tappa: arrivo, e ripresa.
Arrivo per la verifica; ripresa per una nuova progettualità capace di incontrare il quotidiano di questo nostro tempo, con i suoi problemi sia a livello sociale che ecclesiale.
Non posso allora continuare a sognare! Sono spinto a chiedere a me e a tutti i nostri soci e collaboratori di avere un sussulto coraggioso: non lasciamoci prendere dallo sconforto, dall’abitudine, dalla sola voglia di contarci!
Questo tempo che ci separa dalla celebrazione del Congresso Nazionale e da quelli regionali e provinciali, ci obbliga a ripensarci. E’ un tempo di dibattito, di ricerca, di progettualità costruttiva, di interesse verso il nostro tempo, chiamati a viverlo da “profeti” nel lavoro, da stimolo alle famiglie, da esempio e aiuto ai giovani.
Non abbandoniamoci all’abitudine. Vorrei con forza potervi dire: mettetevi in viaggio anche voi, cercatevi i compagni di questo viaggio, lasciate aperte le porte del vostro cuore, che sia capace di “spaccarsi” per un po’ d’amore per gli altri, diceva don Primo Mazzolari. E poi da cristiani, questo è il tempo da intensificare la preghiera, per chiedere il dono dello spirito che accompagni le scelte che siamo chiamati a fare; sì guidati dallo spirito e docili! Chiamati, non ad un posto di comando ma ad un servizio che, come cristiani, dobbiamo avere il coraggio di compiere: a tutti i livelli, in qualsiasi posto noi saremo collocati per dare il nostro contributo a rendere migliore questa nostra società.
“Se io, che voi chiamate maestro, sono il vostro servitore, anche voi dovete mettervi al servizio, gli uni degli altri”. Il segno più autentico di questo richiamo è un “grembiule” che Cristo si cinge ai fianchi per lavare i piedi ai discepoli… ma questo è cristianesimo!
Ci accompagni in questo cammino il divin viandante e ci insegni nella lettura della Parola di Dio, come vivere il nostro ruolo e la nostra testimonianza.

Don Checco
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