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Stai sfogliando il n.60 Agosto / Settembre 2013
Emmaus
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Data di pubblicazione: Domenica, 1 Settembre 2013
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A cura di Mons. Francesco Rosso
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Stiamo lasciando ormai, alla nostre spalle, il periodo di riposo estivo e stiamo avviando la ripresa dei nostri impegni. Questo è un tempo di particolare rilevanza per ciò che ci attende: un Congresso, senza dimenticare però il quotidiano, la ripresa delle attività, la ripresa formativa personale e associativa; soprattutto penso sia importante darci un progetto serio, costruttivo, lungimirante, che affronti i problemi del nostro territorio alla luce della “speranza cristiana”, con l’aiuto e il supporto del Magistero sociale della Chiesa. Proprio nella ripresa, due importanti appuntamenti ci hanno visto protagonisti impegnati. Il primo appuntamento: il corso associativo di formazione a Senigallia, come preludio della ripresa. Il secondo: la Settimana Sociale tenutasi a Torino dove, oltre alla presenza fisica, abbiamo prodotto un importante documento che abbiamo offerto come segno della nostra attenzione e della nostra partecipazione. I due appuntamenti accompagnano però la nostra preparazione congressuale: la famiglia, il lavoro, i giovani, la formazione. Temi che in questo periodo non possono lasciarci indifferenti nell’abitudine. Sono stati affrontati, sia a Senigallia che a Torino, quasi a stimolo delle coscienze dei credenti, e nel nostro caso di appartenenti al MCL, perché il tempo che ci separa dalla celebrazione del Congresso sia vivacizzato dall’interesse e dall’impegno per il futuro. Credo sia importante non dare per scontato ciò che avviene, in modo dialettico, intorno a noi. Sia come cristiani, che come associati al movimento, siamo chiamati ad avere la capacità di servire la società, radicati nella fede, ispirandoci alla Parola di Dio, che sarà luce per le scelte da compiere. La nostra società vive momenti di cambiamenti “repentini”; noi dobbiamo accompagnare questi momenti con disponibilità, leggendo il presente per costruire il futuro; avendo come immagine “un viandante che affianca i discepoli che scoraggiati andavano da Gerusalemme ad Emmaus” e li conforta con la sua parola e li nutre con l’Eucarestia, spezzando il pane: si fa riconoscere. Penso sia questa la nostra disponibilità: nell’ascolto della Parola formiamo il nostro progetto personale e associativo, e nel nutrirci dell’Eucarestia diamo forza e vigore alla nostra volontà.
Don Checco |
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