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  La Feder.Agri. rinnova le sue cariche

Data di pubblicazione: Venerdì, 13 Maggio 2011

TRAGUARDI SOCIALI / n.47 Maggio / Giugno 2011 :: La Feder.Agri. rinnova le sue cariche

Dall’assemblea Congressuale della Feder.Agri le linee per la nuova Pac.

Lo scorso dodici marzo si è svolta al Palace Hotel di Bari, l’assemblea congressuale della Feder.
Agri. E’ stata un’occasione importante per discutere non solo della crescita della Federazione ma anche delle principali questioni che ne hanno caratterizzato lo sviluppo negli ultimi cinque anni e del futuro dell’agricoltura in Italia alla luce della nuova PAC.
La Feder.Agri., a quindici anni dalla sua costituzione, è oramai una realtà affermata all’interno del Movimento e nel panorama nazionale delle organizzazioni sindacali agricole di medio livello, avendo superato i centomila iscritti nei vari comparti in cui è presente, tra piccoli imprenditori agricoli, lavoratori occupati, disoccupati e pensionati.
Tale ruolo è stato sottolineato proprio dal presidente nazionale del MCL Carlo Costalli che non è voluto mancare alla riunione e, nel suo intervento di saluto, ha evidenziato la posizione importante che in un tempo relativamente breve si è conquistata la Feder.Agri. tra i servizi promossi dal MCL.
Infatti, l’attività della Federazione è andata sempre di più ad affermarsi oltre quelle che sono le sue precipue attività sindacali ed organizzative, occupando spazi anche in un ruolo esterno di primo piano: l’entrata stabile nel comitato di evangelizzazione del mondo rurale promosso dall’ufficio per il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana e la collaborazione intensa intrapresa con Confcooperative, che porterà entro la fine dell’anno all’unione dei Centri di Assistenza Agricola costituiti dalle due associazioni in un unico CAA, ne rappresentano un significativo esempio.
Al centro del dibattito ampio spazio è stato riservato alla discussione sull’evoluzione futura che avrà la Politica Agricola Comune alla luce del sistema agricolo nazionale e delle modifiche comunitarie che saranno introdotte nel 2013, ed è stata data condivisione al documento unitario sottoscritto recentemente dalle organizzazioni italiane più rappresentative del comparto agricolo.
Il peso strategico della filiera agroalimentare si sta accentuando sulla scorta dei profili evolutivi attualmente in atto nel mondo e, pertanto, la futura PAC deve avere la funzione di assicurare come parametri prioritari di riferimento i più alti livelli di produttività e di competitività all’agricoltura e all’intera filiera agroalimentare comunitaria, anche valorizzando le distintività territoriali, riscattando per quanto possibile il sistema da situazioni di eccessiva dipendenza dagli speculaturi internazionali.
In particolare, gli interventi della PAC devono tenere in considerazione il differenziale di competitività a carico degli agricoltori europei dovuto a norme comunitarie più rigorose rispetto agli standard internazionali, il valore delle produzioni, la quantità e la qualità del lavoro dipendente e autonomo, gli svantaggi naturali, gli impegni in campo ambientale e forestale.
è necessario ripartire dalla centralità del territorio, dall’economia reale, caratterizzata da produzioni, da beni, da servizi certi, verificabili, misurabili, frutto di lavoro, di ricerca, di impegno. Deve ritrovare diritto di cittadinanza la capacità imprenditoriale e il prodotto. Gli obiettivi della PAC debbono essere adeguati alle nuove esigenze delle imprese, dei consumatori e dei cittadini europei, valorizzando il ruolo degli agricoltori e di tutti gli operatori della filiera agroalimentare come produttori di alimenti e di ricchezza per l’Unione Europea. La PAC deve porre al centro le imprese agricole e agroalimentari, deve premiare l’economia reale, promuovere l’innovazione ed il ricambio generazionale ed incentivare la produzione alimentare, anche facendo leva sul valore aggiunto dei territori. Tutto ciò presuppone un’adeguata capacità di gestione delle politiche di sviluppo rurale, con la necessità – da riconoscere e sostenere nella regolamentazione europea – di un forte coordinamento a livello nazionale, specie in realtà, come quella italiana, caratterizzate da un forte decentramento amministrativo.
I temi della nuova PAC saranno al centro del seminario di studi internazionale che la Feder.Agri. organizzerà a Bruxelles nei giorni 4, 5 e 6 ottobre prossimo ed al quale parteciperanno esperti del settore e rappresentanti del mondo sindacale e politico provenienti da dieci Paesi europei.
Al termine dell’assemblea congressuale di Bari sono stati rinnovati gli organi sociali della Feder.Agri. e sono stati confermati Nicola Napoletano nella carica di presidente ed Alfonso Luzzi in quella di segretario generale.

Alfonso Luzzi
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