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  MCL: verso i suoi primi 40 anni

Data di pubblicazione: Mercoledì, 1 Giugno 2011

TRAGUARDI SOCIALI / n.47 Maggio / Giugno 2011 :: MCL: verso i suoi primi 40 anni

Diverse le iniziative in campo per festeggiare il quarantennale.

MCL celebrerà nel 2012 i suoi 40 anni di attività e intende farlo con una serie di iniziative ad ampio raggio che si avvieranno già nelle prossime settimane per concludersi il giorno 8 dicembre del prossimo anno.
Si tratta di un evento straordinario, utile a ricordare fatti accaduti e persone significative di questi quattro decenni, ma anche per riflettere sul significato di una presenza associativa ed a rilanciare e riqualificare un impegno alla luce dello stravolgimento di esigenze e situazioni che, evidentemente, richiedono un approccio radicalmente diverso rispetto agli anni passati, mantenendo intatti i caratteri valoriali ed i contesti di responsabilità.
Un anniversario, per essere tale, deve rivestire anche il carattere della festa e per questo sarà ampio il coinvolgimento dei dirigenti locali e di tutti gli associati che rappresentano la “forza viva” su cui poggia l’attività ed il senso di un Movimento popolare come è il MCL.
In linea di massima, e fatta salva ogni iniziativa a carattere locale, questi sono gli eventi più significativi previsti:
• Udienza con il Papa da tenersi nella primavera 2012, un incontro che prevediamo ampio, di “popolo” con il suo Pastore e che ha anche l’intento di ribadire una fedeltà al Magistero storica e costitutiva per il Movimento, una fedeltà mai venuta meno ed ancora solennemente sancita dallo Statuto. Dunque non solo un doveroso atto di omaggio al S. Padre e al Suo insegnamento, particolarmente significativo in ambito sociale ma anche il segno “esteriore” di una posizione associativa che si vuole ribadire, rinnovare e rafforzare.
• Pubblicazione di un volume storico/programmatico con l’intento di abbinare al ricordo di questi anni passati anche un collegamento con l’attualità ed alle prospettive di azione prossime.
• Campagna di sensibilizzazione sulla situazione dei cristiani nel mondo che, in alcune realtà, è particolarmente drammatica. Mons. Padovese in Turchia, il ministro Bhatti in Pakistan (Paese dove Asia Bibi è stata condannata a morte), i 500 cristiani uccisi in Nigeria a colpi di machete, i copti in Egitto, sono solo alcuni dei martiri di questi ultimi mesi. Questo senza che nulla si muova a fermare questa strage, nell’indifferenza del mondo e nella inconsapevolezza delle stesse comunità cristiane.
• Una casa per le giovani coppie cattoliche di Gerusalemme.
E’ l’iniziativa-simbolo del 40° e riguarda il sostegno al progetto avviato dal Patriarcato latino, retto da S. B. Mons. Fouad Twal, di costruire case per le giovani coppie cattoliche che intendano restare a lavorare a Gerusalemme, dunque avendo la necessità di una casa. La questione non è, però, di facile soluzione poiché, come abbiamo spiegato nel precedente numero di Traguardi Sociali, gran parte di Gerusalemme est è stata confiscato per destinarla a fini di sicurezza. Tale provvedimento, adottato per evitare la presenza di palestinesi in città, ha avuto ripercussioni anche sulla comunità cristiana, avviando una continua emigrazione che ha reso la presenza cristiana e cattolica sempre più piccola e più debole ed ora ridotta, complessivamente per tutte le confessioni cristiane, al solo 2,1% della popolazione.
Il forte aumento dei costi dei terreni e il blocco delle licenze di costruzione hanno costretto molte famiglie al trasferimento fuori città con il contestuale ritiro del permesso di residenza e dei documenti di identità.
Il progetto che il Patriarcato ha avviato è articolato in tre diversi e successivi momenti: decisa azione legale per il riconoscimento del diritto di abitazione, acquisto dei terreni, costruzione di case da destinare alle giovani coppie che decidano di restare sul territorio. Fino ad ora sono state selezionate 72 famiglie, per lo più con bambini piccoli, con un preventivo di spesa veramente enorme che al MCL è sembrato importante contribuire a sostenere, anche attraverso una raccolta straordinaria di fondi da avviare già nelle prossime settimane attraverso lo strumento, pur ridotto, del 5 x 1000. Ma non si tratta solo di questo: si tratta, piuttosto, di avviare a tutti i livelli associativi, province e circoli, una vasta campagna di informazione e sensibilizzazione perché Gerusalemme non è una città qualunque e perché non è accettabile che le terre ed i luoghi che hanno visto il passaggio di Gesù e ne conservano la straordinaria testimonianza non abbiano più “custodi” motivati che ne conservino il carattere sacro. Naturalmente la conseguenza della informazione e sensibilizzazione è una raccolta di fondi che chiami alla responsabilità tutti i soci, i simpatizzanti e tutte quelle persone che la nostra struttura così articolata diffusa sul territorio è in grado di incontrare e sensibilizzare.
• Pellegrinaggio in Terra Santa dal 15 al 20 marzo 2012, come logica conseguenza dell’impegno precedentemente descritto per visitare i luoghi santi, per incontrare il Patriarca Twal, per visitare i cantieri per la realizzazione delle case edificate o in via di costruzione, resa possibile anche dai nostri contributi. Sono già stati prenotati voli specifici e dedicati per consentire la più ampia partecipazione di dirigenti e collaboratori ai quali, a breve, verranno comunicate modalità di iscrizione e partecipazione.
• Assemblea nazionale da concludere l’8 dicembre 2012: è il giorno del 40° che ricorda la data dell’Assemblea di riunificazione di Federacl e Mo-CLI. I dettagli di questo evento sono da definire ma rimane certo l’appuntamento di festa a Roma nella data indicata.
E’ evidente che un anniversario di questo genere comporta una riflessione, senza pregiudizi, sulla significatività del cammino percorso. Può essere occasione utile per rileggere le espressioni usate dal prof. Lorenzo Ornaghi, magnifico rettore dell’Università cattolica del S. Cuore, nella prefazione al volume “Cattolici per un progetto” redatto in occasione del trentennale: Proprio la capacità di coniugare identità e concrete risposte alle sfide di un mondo in continua e veloce evoluzione, mi pare essere una dote riscontrabile nella storia della realtà di cui stiamo celebrando l’anniversario.
MCL nacque all’inizio degli anni settanta, in un contesto che oggi sembra lontano anni luce dai nostri giorni.
Nacque consapevole di essere l’erede, come spiega bene Costalli, di una storia più lunga: “il nostro è un movimento di lavoratori che viene da una tradizione con radici antiche, cioè dall’inizio del secolo scorso, quando la presenza dei cattolici nella società italiana diventò una scelta in parte indotta dalla Chiesa stessa (i tempi erano maturi) e in parte una necessità, perché i cattolici, allora come oggi, rischiavano di essere schiacciati e cancellati dal relativismo imperante”.
La cosa che più sorprende, nel ripercorrere i momenti salienti della vita del movimento è proprio una pratica equilibrata, tuttavia tenace, della virtù della lungimiranza, della capacità di giudizio storico non condizionato eccessivamente dalla “cronaca” (e dai commenti, magari autorevoli, che la stravolgono).
Sin dagli inizi, in un contesto generale in cui con piglio dogmatico - anche in molti ambienti del mondo cattolico - si propugnava l’assioma secondo cui “tutto è politica” (espressione che sembrava prefigurare un moderno panteismo in cui la “nuova divinità” tendeva a riassumere come sue parti – in fondo prive di autonoma consistenza - tutto il resto, fede, arte, scienze incluse), i fondatori di MCL riuscirono ad affermare, seppure scontando il linguaggio dell’epoca, la possibilità di rivendicare un altro modo di intendere l’uomo, il suo rapporto con il lavoro e, in ultimo, il suo rapporto con la propria realizzazione personale. E’ commovente e al tempo stesso molto significativo rileggere le parole che Papa Montini, primo testimone delle inquietudini che allora attraversavano il popolo di Dio, rivolse, l’8 dicembre 1972: “E’ presente un gruppo di lavoratori cristiani, fedeli ai loro principi morali e sociali, fiduciosi di portare nella propria vita e nel mondo del lavoro moderno una testimonianza di fede, di solidarietà, di rivendicazioni sociali, di elevazione morale e civile. Vi salutiamo di cuore e ci compiaciamo con i vostri rinnovati propositi d’unione di attività’’. Paolo VI seppe esprimere, con geniale sintesi e in poche battute, tutto un programma d’azione: testimoniare la fede attraverso la solidarietà e l’impegno per il miglioramento sociale, morale e civile dei lavoratori e della società intera.

Noè Ghidoni
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