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  Emmaus

Data di pubblicazione: Martedì, 23 Novembre 2010

TRAGUARDI SOCIALI / n.44 Novembre / Dicembre 2010 :: Emmaus

di Mons. Francesco Rosso

Ho ‘voglia’ di parlarvi della Settimana sociale.
Prima di tutto perché ha visto il nostro Movimento impegnato e protagonista, sia nella fase preparatoria, a livello associativo; sia durante i lavori svolti a Reggio Calabria.
Siamo stati presenti con una delegazione, assegnataci come numero, dal Comitato, ma anche con il servizio richiesto al Presidente del MCL per coordinare i lavori della prima Commissione. Ai giorni che hanno preceduto l’Assise calabra, ci siamo preparati per scoprire il ruolo che viene affidato ai cristiani impegnati nella Chiesa, al servizio della società. So che in tutte le province i temi della Settimana Sociale 2010 sono stati discussi
con grande attenzione. La lungimiranza del nostro Movimento ha dedicato i giorni di Senigallia per puntualizzarne le problematiche emergenti e dare corpo a un documento, che presentasse le risultanze del nostro discutere da cristiani. Non vi nascondo che la rilevanza delle nostre considerazioni trova ancora oggi spazio a riflessioni formative ed informative. Mi permetto consigliarvi la lettura, se vi mancassero le copie chiedetele alla Sede nazionale. Quello però che vi suggerisco, è cominciare il vero cammino delle Settimane Sociali nelle nostre realtà territoriali per evitare che come tutte le cose belle siano destinate ad essere conservate ‘troppo bene’; si evita di usarle perché non si ‘sciupino’. La sostanza dei temi proposti durante l’Assise, ci induce ad approfondire il percorso della nostra vita personale e quella del Movimento. Come possiamo allora metterci al passo con i tempi o, come mi piace dire, esercitare la profezia del Movimento per precedere i bisogni che oggi emergono dalla nostra società. Siamo spettatori di povertà preoccupanti! Per questo noi, cristiani impegnati,dobbiamo con grande energia, riportare al centro la speranza di cui siamo testimoni; attingendo alla fede che ci fortifica, ma proiettandola con la carità verso l’uomo, verso gli uomini, verso ciò che ci circonda.
Mettiamoci in viaggio.
Il Movimento, anche ora, con saggezza, si fa ‘viandante’ accompagnando chi è sfiduciato, attingendo la forza e offrendo la ‘passione’ che è disponibilità, fino ad Emmaus. Troverà poi tutti nella ‘Gerusalemme’ quotidiana, centro del nostro impegno cristiano.
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