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  Per le strutture di base MCL partecipazione e responsabilità

Data di pubblicazione: Giovedì, 26 Giugno 2008

TRAGUARDI SOCIALI / n.31 Maggio / Giugno 2008 :: Per le strutture di base MCL partecipazione e responsabilità

di Tonino Inchingoli


PER LE STRUTTURE DI BASE MCL PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITA'


      Con la Conferenza Programmatica del febbraio scorso e il Consiglio Generale del corrente giugno, sono emerse conferme e linee di azione per completare l’anno in corso e per introdurci nel prossimo, per la celebrazione dell’XI Congresso Nazionale.

       Noi dobbiamo far emergere una nuova coscienza di Movimento, come personalmente ho più volte sostenuto. Una coscienza che deve rigenerarsi, rinnovarsi, per assolvere in modo qualificato e qualificante l’azione del MCL.

       Dobbiamo rilanciare l’adesione e le nuove aggregazioni e promuovere sempre più la vocazione missionaria delineata nell’articolo 1 dello Statuto del MCL, che recita:

       “Il MCL vuole operare come Movimento Ecclesiale di Testimonianza Evangelica organizzata”.

       Dobbiamo interpretare l’impegno ad ogni livello di responsabilità per presenza, partecipazione e rappresentatività.

       Qualsiasi organizzazione che si rispetti, ha una sua validità se alle spalle esiste una visione globale dell’organizzazione, vale a dire un ideale tipo di società al quale tendere e in vista del quale operare.

       Ciò vale, in particolare, per il Movimento Cristiano Lavoratori: quando parlo di una sua presenza nella società, implicitamente parlo di una presenza illuminata dalla concezione cristiana del mondo.

       Ognuno di noi, nell’arco della propria esistenza, sicuramente viene a trovarsi, anche più di una volta, ad un bivio, e deve decidere la strada da percorrere. Questo qualcuno può scegliere di impegnarsi o di vivere passivamente, senza essere parte attiva nella società. La decisione di rendersi artefice nella società è quella che hanno preso molti di noi, che svolgono un impegno sociale, in particolare nel MCL. Va considerato che chi ha scelto di fare questo tipo di percorso, è innanzitutto una persona che non si tira indietro e che si rende conto che serve mettersi in gioco in spirito di servizio.

      Essere parte attiva in un’associazione significa anche, infatti, l’acquisizione di una dimensione di servizio, in cui l’assunzione di responsabilità deve risultare il connotato più rilevante.

       La percezione, quindi, di una dimensione organizzativa della nostra vita associativa, deve formularsi nell’ottica di un’etica della responsabilità, che si fonda sempre più sulle relazioni tra familiari, collaboratori, componenti gli organi sociali, associativi e cittadini tutti.

      La formazione e la partecipazione dei quadri dirigenti all’attività formativa deve trasformarsi in esplicita assunzione di responsabilità.

       In oltre 35 anni di vita e di attività, il MCL, con tutte le sue articolazioni di Base, Provinciali e Regionali, dalla costituzione sino ad oggi, si è trasformato in un soggetto sociale polivalente di ecclesialità, cultura, socialità e operatività e, quindi, di progettualità, sulla scia degli indirizzi e delle risultanze congressuali, ovviamente interpretate al meglio e al massimo dagli organi nazionali. Ma questa mia riflessione la voglio incentrare sull’attenzione che va rivolta alle Unità di Base e, quindi, ai circoli, anche perché ritengo, come sempre sostenuto, che i livelli di base siano le vere colonne portanti di tutto il MCL: in altri termini, i Circoli MCL rappresentano il livello primario del nostro Movimento; mentre i livelli superiori (Provinciali, Regionali, Nazionale) sono di servizio ai livelli inferiori.

       I circoli MCL sono diventati – e se ancora non lo fossero dovranno diventarlo –, laboratori di dialogo, di confronto e di proposte, per la crescita della persona umana, sia a livello individuale che di insieme.

    In questa rinnovata dimensione che le caratterizza e le contraddistingue, le Unità di Base del MCL – pur perseguendo un’attività ricreativa, di studio, di ricerca, di dibattito, che si realizza attraverso una particolare sensibilizzazione, anche grazie agli incontri, ai convegni, ai corsi di formazione e di aggiornamento – devono varcare i confini della presenza e della partecipazione, incentrando ogni sforzo, sul piano della operatività, anche dei nostri enti di servizio, all’interno dei circoli stessi e, da questi, verso la società.

       Si tratta di cercare e trovare anche nuove forme di aggregazione, a cominciare, in modo coerente e quindi corretto, coinvolgendo – quali strumenti vivi di solidarietà – anche gli enti di servizio MCL e i suoi operatori responsabili. Tutto ciò potrebbe risultare un’addizionale per nuove aggregazioni, ma ancor più per promuovere e realizzare un clima carico di motivazioni ideali e sicuramente di entusiasmo.

       Il MCL vuole e deve promuovere e valorizzare la particolare fisionomia delle sue Unità di Base, quindi dei Circoli, quali strumenti vivi di operatività, di animazione e di crescita culturale dei suoi associati, e anche quali soggetti sociali di insieme.

       L’obbiettivo che deve animarci come quadri dirigenti del Movimento deve essere quello di dare maggiore efficacia all’azione del MCL e alla sua capacità di offrire alla società riflessioni e proposte incisive.

       Dare corpo ai valori dell’aggregazione e della socializzazione puntando proprio sulla formazione sociale cristiana e sulla promozione sociale e culturale.

       In questo modo possono e devono realizzarsi forme di dialogo e di confronto sui grandi temi valoriali come la vita, la famiglia, l’educazione, il lavoro, sempre con una particolare attenzione alle nuove generazioni: anche perché queste sono parte del nostro stesso presente e sono ancor più il nostro futuro e la nostra speranza.


Tonino Inchingoli
Segretario Generale MCL

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