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  La strategia dei valori per politica e partecipazione democratica

Data di pubblicazione: Sabato, 28 Giugno 2008

TRAGUARDI SOCIALI / n.31 Maggio / Giugno 2008 :: La strategia dei valori per politica e partecipazione democratica

di Guglielmo Borri


LA STRATEGIA DEI VALORI PER POLITICA E
PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA


       Per ritrovare il futuro bisogna guardare alla Storia e a quei valori che costituiscono la tradizione del Paese: il popolarismo ci insegna che gli enti locali costituiscono storicamente l’istituzione di riferimento dei cittadini italiani, quella di primo ed immediato impatto della gente con la politica. Oggi più che mai, percepiamo che il comune sentire è sempre più attento al governo del territorio, come prima e importante risposta ai bisogni del vivere quotidiano. I recenti risultati elettorali - in importanti realtà locali, Roma su tutte – ci hanno dimostrato che gli italiani hanno superato la fase di un voto amministrativo “ideologizzato” ed hanno voluto scegliere sui programmi, e per i programmi, capaci di dare risposte concrete, di sostenere e non solo proporre un autentico cambiamento; fuori dagli schemi retorici di una politica spesso autoreferenziale, che vive molto in cenacoli intellettualistici e poco per la strada.

       Il tempo che viviamo, segnato da un processo di decentramento amministrativo di numerose e importanti competenze e funzioni, richiama la politica ad un ascolto più attento, ma soprattutto a una forte assunzione di responsabilità verso le domande, ma anche verso le proposte, che vengono dalla gente. Questo dinamico quadro politico favorisce la crescita delle esperienze delle liste locali di natura “civica”, fortemente radicate sul territorio, dimostrando come la capacità della politica di intercettare i bisogni sia in seria difficoltà e come, al tempo stesso, nonostante una crisi generale della partecipazione, ci sia ancora voglia di impegnarsi, ci sia ancora una forte speranza. Su questo anche noi del MCL siamo stimolati, da cattolici impegnati in politica ed anche dalla DSC, non solo a rendere dinamica ed efficace la società civile - con la promozione della famiglia del non profit, dell’associazionismo - ma anche ad inserirci direttamente nei ruoli pubblici ed istituzionali, per far valere principi etici cristiani negli ambiti ove si formano le decisioni collettive significative.

       Tante sono le esperienze in questo senso sul territorio: penso ai risultati brillanti di molti amici, a partire dalle recenti elezioni regionali in Sicilia (con l’elezione a deputato regionale del presidente regionale MCL, Fortunato Romano), dove si è stati capaci di scendere fra la gente per ascoltarla, capirne le ragioni, rappresentarla degnamente, divenendo l’anello di congiunzione tra il territorio, la popolazione e l’Amministrazione locale; capaci di raccogliere la voce dei cittadini laddove essi vivono e lavorano. Bisogna saper interpretare quelle spinte che nascono dal territorio, come la sfida del federalismo, per realizzare un sistema che permetta di avvicinare chi decide al destinatario della decisione e garantire servizi migliori, maggiore efficienza, più partecipazione, più equità sociale, più coesione territoriale. E’ indispensabile inserire, negli obiettivi e negli impegni dei programmi dei governi centrali e locali, proposte che affrontino i temi del federalismo, della sussidiarietà, della fiscalità locale, del welfare locale, della formazione e dell’educazione, delle politiche per l’ambiente, delle società “di gestione di servizi”. Temi troppo spesso definiti “emergenze” del nostro tempo, e che invece andrebbero affrontati con programmazione e responsabilità, attraverso processi strutturati e di lungo termine, che riportino tali questioni fuori dal terreno dell’emergenza, riconducendole all’interno di politiche serie di programmazione. Pensiamo per esempio al tema della sicurezza, su cui si è costruita buona parte della recente campagna elettorale, e che ha dato ragione a chi, uscendo dalle secche non più frequentabili dei luoghi comuni del “buonismo”, ha saputo cogliere l’importanza sociale del problema ed ha avuto coraggio, lanciando proposte concrete da attuare subito.

       Quando si fanno proposte – è bene sottolinearlo per tutti noi cristiani impegnati in politica e nel sociale, anche nelle amministrazioni locali – la stella polare su cui orientarsi per le “scelte di valore” non può essere altro che la fedeltà all’insegnamento ed alle indicazioni della Chiesa. Il modo in cui attualizzare i valori e renderli operativi nella società odierna fino a farne una strategia politico-amministrativa, è terreno di lavoro per tutti noi nel MCL. Se riusciremo ad essere annunciatori e testimoni, negli organismi sociali, di quel senso profondo dello stare insieme e dei valori che fondano la convivenza, se riusciremo a promuovere un’idea di bene comune fondata su questi cardini, saremo artefici di una società efficiente e, al tempo stesso, accogliente e solidale. Oggi, finalmente, avvertiamo un clima nuovo, più fiducioso, meno antagonista e più costruttivo per l’Italia e, ciò che ci conforta – come ci ricorda Benedetto XVI – è che questo clima sembra allargarsi al sentire popolare, al territorio e alle categorie sociali, con un diffuso desiderio di riprendere il cammino per risolvere i problemi e per dare avvio a una nuova stagione di crescita economica, ma anche civile e morale.


Guglielmo Borri
Responsabile Ufficio Enti Locali MCL

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