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  A maggio un Seminario internazionale con il MCL a Malta Migranti

Data di pubblicazione: Sabato, 25 Gennaio 2014

TRAGUARDI SOCIALI / n.63 Gennaio / Febbraio 2014 :: A maggio un Seminario internazionale con il MCL a Malta Migranti

Abbattere i silenzi e l’indifferenza

Il 19 gennaio del 1914 la Chiesa cattolica istituiva la ‘giornata delle migrazioni’.
Il Papa Pio X accolse le sollecitazioni di alcuni Vescovi come Scalabrini e Bonomelli e attraverso quella ‘giornata’ di solidarietà chiese preghiere affinché potesse crescere sempre più “l’attenzione all’altro, al diverso”. In quell’epoca dal nostro Paese emigrarono milioni di uomini e donne in cerca di un lavoro e di un mondo migliore.
Dal 1952 questa giornata è diventata ‘mondiale’ e anche attraverso l’ultimo messaggio di Papa Francesco si può ben evidenziare come l’attenzione della Chiesa sia ancora – e sempre – rivolta verso l’uomo proprio per “costruire un mondo migliore”.
Oggi il ricordo di questo centenario – in concomitanza con una delle più grandi esperienze di globalizzazione – vede il fenomeno migratorio coinvolgere, nel mondo, circa 250 milioni di persone e sempre più spesso questi ‘movimenti’ sono forzati da cause belliche o da catastrofi naturali.
Papa Francesco ha saputo risvegliare le coscienze quando, visitando Lampedusa nell’estate scorsa, ci invitò a “vincere l’indifferenza”. La tragedia di ottobre gli fece poi gridare “Vergogna!”... ma ben presto un “certo silenzio” è tornato ad avvolgere quanto avviene ogni giorno. Dal 1° gennaio, in dieci giorni, 1050 persone sono riuscite a sbarcare nel nostro Paese. Il Papa non si stanca di dire come non si possa “ridurre lo sviluppo a una mera crescita economica” e che il mondo si può “migliorare soltanto se l’attenzione è rivolta alle persone e se la promozione è integrale”.

Contro ogni pregiudizio
Il tema delle migrazioni, da sempre, è sottoposto a preconcetti ideologici e la sua complessità – che ne vorrebbe un approccio più dinamico – viene spesso circoscritta in un ambito sociale marginale e marginalizzante.
L’opinione pubblica – anche se costretta da tragedie come l’ultima di Lampedusa – riesce a indignarsi; la società civile chiede riforme logistiche (ai vari livelli: locali, nazionali ed europei) ma, dopo il clamore, è il silenzio che torna ad accompagnare i migranti che, se sopravvissuti, finiscono col restare “trattenuti nei centri di accoglienza” per troppo tempo e, spesso, anche in condizioni intollerabili per un Paese civile che ha dimenticato le stesse difficoltà vissute da tanti nostri connazionali.
L’accoglienza cui ci richiama il Papa esige “una cooperazione internazionale ed uno spirito di profonda solidarietà e comprensione” che sappia sempre “tutelare e promuovere la persona umana”.
Bisogna “lavorare insieme per un mondo migliore con fiducia e senza sollevare barriere” e, continua il Pontefice, bisogna “ soprattutto creare opportunità di lavoro nelle economie locali per evitare la separazione dalle famiglie”.
Nella gestione del fenomeno migratorio ci sono vantaggi e svantaggi che dovrebbero essere ricondotti verso un equilibrio che sappia rispettare la piena dignità delle persone, promuoverne i diritti ed i doveri, in una convivenza nuova che la nostra società non può più fingere di non vedere e di non volere.
Bisogna superare la scollatura che si realizza tra “cittadinanza e appartenenza” e cercare di favorire un’integrazione che condivida insieme un’identificazione culturale unitaria: è il tempo in cui tutti dobbiamo serenamente saper superare anche simbologie che potrebbero dividere più che avvicinare.

Un Seminario internazionale di Studi
Per cercare di capire come si possa superare una certa forma culturale che legge il diritto cosmopolitico ancora attraverso una visione settecentesca, il MCL – che da molti anni è attivo (nel Paese e nei Paesi di provenienza) per contribuire “a costruire un mondo migliore” – terrà a Malta, dal 2 al 4 maggio, insieme ai partners europei e del Nord Africa, un Seminario internazionale di Studi.
La coincidenza con il 1° maggio ci lega a un impegno comune con tanti altri lavoratori del Sud Europa e insieme cercheremo il modo con cui abbattere il muro che attraversa il Mar Mediterraneo, per favorire un nuovo sistema di diritti e doveri validi per tutti.
La sfida che il cambio di cultura ci pone richiede la formulazione di traduzioni analitiche nuove: il MCL accoglie l’appello di Papa Francesco e crede nella “costruzione di un mondo nuovo”.

Piergiorgio Sciacqua
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