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  Lavoro, famiglia e Stato per guardare al futuro con speranza

Data di pubblicazione: Mercoledì, 10 Aprile 2013

TRAGUARDI SOCIALI / n.57 Marzo / Aprile 2013 :: Lavoro, famiglia e Stato per guardare al futuro con speranza

L’intervento del Presidente della CEI ai lavori del Consiglio Generale MCL.

Lavoro, famiglia e ritorno dello Stato sono le chiavi per guardare al futuro con speranza. Lo ha detto il Presidente della CEI, Cardinale Angelo Bagnasco, intervenendo ai lavori del Consiglio Generale del Movimento Cristiano Lavoratori che si è tenuto il 7 e 8 febbraio a Roma. Un evento eccezionale, la partecipazione del Presidente della CEI all’incontro interno ad un Movimento. Una partecipazione che ha voluto di fatto ribadire un segnale di speranza e di vicinanza al MCL.
La realtà è difficile ma tutto contribuisce a realizzare il disegno di Dio, ha spiegato Mons. Bagnasco: “l’uomo con il lavoro partecipa all’opera di Dio, realizza le proprie capacità in un contesto di armonia generale”, così come “l’uomo e la donna con la procreazione partecipano all’opera della Creazione”. E’ qui il vero valore della famiglia, sul quale poggia l’Italia: una famiglia che “non solo utilizza tutti i risparmi per figli e nipoti, ma è un patrimonio di autostima e di fiducia senza il quale non si riesce ad affrontare il futuro”.
Sul fronte del lavoro, le trasformazioni epocali in atto “hanno portato con sé, oltre a tanti esiti positivi, anche numerose problematicità, tra le quali una crescente flessibilità, la precarietà, la delocalizzazione legata al fenomeno evidente e, sembra inarrestabile, della globalizzazione. Noi sappiamo che non vogliamo arrestare le cose, ma possibilmente guidarle verso il meglio”.
Mons. Bagnasco ha poi sottolineato, accanto alla necessità di “ripensare i livelli retributivi”, anche che “in una società non razzista non ci sono occupazioni degne solo degli immigrati”.
Per il Presidente della CEI è inoltre prioritario un “ritorno dello Stato” per superare il rischio di una politica vecchia e per tornare a guardare avanti partendo dal realismo, “perché la gente non si fa più abbindolare da niente e da nessuno”. Anzi, ha insistito, la gente “ha bisogno della verità delle cose, senza sconti, senza tragedie ma anche senza illusioni, perché solo così si possono percorrere strade che portano frutti per il bene del Paese”.
Quanto al futuro Premier, Mons. Bagnasco ha auspicato che si occupi anzitutto di “portare avanti il punto del lavoro, senza il quale non c’e’ futuro per le famiglie, le persone e la società intera”.
Un MCL che si è mostrato maturo e consapevole della portata storica dell’incontro, e che ha accolto con entusiasmo le parole del Cardinale, ribadendo, attraverso il suo Presidente, Carlo Costalli, la “piena collaborazione e la disponibilità a dare compimento al percorso progettuale che la Chiesa italiana compie” assicurando una presenza “piena e collaborativa in ogni aspetto: spirituale, pastorale, sociale e anche politico”, laddove si rendesse necessario, riproponendo “i valori guida della nostra fede e del nostro impegno come cristiani. Valori irrinunciabili e non negoziabili”.
In primis la famiglia, che sarà il tema centrale della prossima Settimana Sociale dei Cattolici italiani: il Movimento si farà carico, come già in altre circostanze – ha detto Costalli – di dare il proprio contributo ad individuare modi e offerte in risposta ai bisogni urgenti che in questo momento ha la famiglia. Una famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna che anche in questi momenti difficili ha mantenuto il suo patrimonio di amore, di sostegno e di legami virtuosi che permette ad ognuno di mantenere un capitale di fiducia e di stima. E rifuggendo dalle mode del momento”.
Costalli ha quindi ribadito a nome del Movimento un chiaro segnale di disponibilità, come cristiani, “a una convergenza concreta e visibile sui valori fondamentali del nostro essere e della nostra appartenenza, ovunque ci troviamo a dare il contributo lavorando per la crescita del nostro Paese, anche in questo periodo elettorale ovunque i cattolici si siano candidati”, e sempre “in attesa di tempi diversi e migliori: perché non ci arrendiamo, dopo il dibattito intenso delle scorse settimane, né ad uno smarrimento diffuso né a una dispersione di presenze non coordinate”. Insomma, il mondo cattolico non è scomparso, come qualcuno vuol far credere, ma è solo perplesso per quello che poteva essere e non è stato.

Fiammetta Sagliocca
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