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  Il benessere della famiglia priorità per la società

Data di pubblicazione: Mercoledì, 13 Giugno 2012

TRAGUARDI SOCIALI / n.53 Maggio / Giugno 2012 :: Il benessere della famiglia priorità per la società

A Milano il Family 2012

Se volessimo guardare solo un poco al di là delle questioni che sembrano essere le più importanti e che monopolizzano il dibattito e le prime pagine dei giornali, potremmo concordare che è sulla famiglia che si gioca tanta parte del futuro del nostro Paese.
La famiglia è certamente l’ambito più colpito dalla crisi e, allo stesso tempo, quello più capace di sostenere i propri componenti nelle varie difficoltà - siano esse la disoccupazione, la malattia, la non autosufficienza - tanto che diciamo sovente che è proprio la famiglia il più grande e diffuso ammortizzatore sociale, pur non costando nulla alla comunità.
Di contro possiamo affermare, senza timore di smentita, che la famiglia è una protagonista dimenticata: basti osservare l’assenza di una minima struttura organica di politiche familiari degne di tale nome. Non si è mai intervenuti decisamente muovendosi verso una prospettiva, con un progetto: mai, neppure ai tempi del “partito cattolico”, la DC.
Il MCL denuncia da tempo tale situazione, sia direttamente sia sostenendo il corposo e qualificato impegno del Forum delle Associazioni familiari. Nell’ultimo documento congressuale, proprio a questo proposito, denunciavamo “la tendenza a stuccare le crepe piuttosto che a ristrutturare a fondo la casa che va pian piano cedendo”, magari nel maldestro e insufficiente tentativo di compensare le mirabolanti promesse elettorali.
L’occasione dell’Incontro mondiale delle Famiglie di Milano può essere dunque un’occasione forte per riflettere, così come fa il Papa nella lettera di convocazione dell’incontro, sui tanti aspetti che il tema “famiglia” evoca.
Di particolare evidenza, per un’associazione di lavoratori, la questione della conciliazione/armonizzazione tra i tempi della famiglia, del lavoro, della città: tema troppo a lungo trattato come mera questione di pari opportunità o, solo parzialmente, come aspetto delle politiche del lavoro. Le politiche di conciliazione sono state sempre funzionali ad altre esigenze e ad altri scopi, pur importanti ma parziali: la cura dei figli e degli anziani in particolare. Ciò ha impedito di promuovere il benessere complessivo della famiglia e un modo migliore di essere e fare famiglia. Per superare l’attuale contrapposizione tra quelli che per noi sono due valori irrinunciabili, famiglia e lavoro appunto, occorre mettere in azione tutti gli attori interessati, a partire dalle famiglie stesse che devono essere consapevoli del loro essere un primario “soggetto sociale”; poi le aziende e, non da ultime, le parti sociali sindacato compreso. L’obiettivo è ridisegnare daccapo l’organizzazione dei tempi di lavoro e della città e superare la tendenza a limitarsi a pubblicizzare e catalogare le buone prassi (vedi libro bianco sul welfare) passando a una cultura condivisa che veda il benessere della famiglia come prioritario per la società nel suo complesso. Purtroppo nel nostro Paese non esiste un diritto alla conciliazione, anche se un piccolo segno è stato dato con la proposta di introduzione del congedo obbligatorio per paternità inserita nell’ambito della riforma del mercato del lavoro.
Da alcuni mesi il Forum delle Associazioni familiari propone l’istituzione di un fondo paritetico specifico che non necessiterebbe di una legge quanto dell’accordo-quadro tra le parti. Questa tipologia di accordo attinge ai modelli di altri Paesi, quali Germania ed Olanda, e consiste sostanzialmente in un sostegno al reddito nei periodi di aspettativa o nei quali il lavoratore deve assentarsi dal lavoro per dedicarsi alla famiglia. Abbiamo ereditato un modello di società sul quale si è poi ricostruita e sviluppata l’Italia: l’uomo che lavorava e la donna che si occupava della cura della famiglia. Tale modello non è riproponibile ed è per questo che il binomio famiglia-lavoro deve allargarsi fino al trinomio famiglia-lavoro-welfare, proprio quando non si può più confidare (né sarebbe giusto ed accettabile) in un welfare pubblico.
L’altro aspetto che l’incontro mondiale delle famiglie mette in evidenza è quello della festa: tema particolarmente caro al MCL che promosse una sensibilizzazione dell’opinione pubblica ed una raccolta di firme che registrò un risultato straordinario.
La novità, peggiorativa, è che dallo scorso 1° gennaio è scattata la liberalizzazione degli orari per la totalità degli esercizi commerciali: negozi, bar, ristoranti, supermercati, discoteche potranno così decidere tempi e giorni di apertura in totale libertà per 365 giorni all’anno, notte compresa, senza alcun rispetto per domeniche e festività.
Il nuovo regime non ha mancato di suscitare valutazioni discordanti, in particolare da parte dei commercianti che, affermano, rischiano di perdere decine di migliaia di posti di lavoro nei loro negozi. Effettivamente il provvedimento pare favorire la grande distribuzione a scapito dei piccoli negozi con il loro ruolo di presidio significativo di socialità comunitaria. Ma non è tutto oro ciò che luccica visto che anche i grandi complessi non hanno vita facile con conseguente ricaduta sull’ occupazione (che diminuisce) e sulla qualità del lavoro e della vita dei dipendenti. Ci si chiede a chi può giovare un provvedimento simile visto che, probabilmente, i consumi saliranno solo se si arriverà a più occupazione e tutelando il potere d’acquisto di salari e pensioni: queste sono le urgenze!
Riguardo al lavoro festivo occorre ricordare che permettere a qualcuno di fare shopping corrisponde a privare altri lavoratori del diritto al riposo ed alla festa in famiglia, con gli altri, con la comunità. Anche qui si tratta di capire quale tipo di società vogliamo costruire e trasmettere alle nuove generazioni; se fondata su basi solide o valoriali o sull’illusione che sia il “consumo” a riconoscere la dignità di uomo.
Nell’ambito del VII° incontro mondiale delle famiglie a Milano “La famiglia, il lavoro, la festa” si terrà, a Mi-Co FieraMilanoCity, dal 29 maggio al 2 giugno, la ‘Fiera della Famiglia’ (ingresso da viale Scarampo - MM 1 Amendola o Lotto)
Il MCL sarà presente con un proprio stand curato dal gruppo Giovani.
L’ingresso è gratuito.

Noè Ghidoni
Vice presidente nazionale MCL
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