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  Benedetto XVI abbraccia il MCL

Data di pubblicazione: Sabato, 23 Giugno 2012

TRAGUARDI SOCIALI / n.53 Maggio / Giugno 2012 :: Benedetto XVI abbraccia il MCL

Il Papa Benedetto XVI e i diecimila del MCL

è un festoso sventolio di fazzoletti bianchi con il logo del 40° del MCL, quello che accoglie Papa Benedetto XVI al Suo ingresso in aula Paolo VI, a mezzogiorno di sabato 19 maggio.
Ben oltre 8000 i dirigenti e associati al Movimento a gremire la sala, straordinario capolavoro del genio di Pierluigi Nervi. Giunti da ogni regione d’Italia e con una qualificata rappresentanza anche delle sedi all’estero, accolti dai gazebo predisposti dalla Segreteria generale e da circa 50 addetti al servizio d’ordine - già attivo in piazza fin dalle primissime ore del mattino per aiutare e indirizzare i vari gruppi per l’attesa, poi rivelatasi ordinata e tranquilla, per i controlli di sicurezza della polizia italiana e della gendarmeria vaticana.
A tutte quelle persone, alcune delle quali costrette a occupare l’atrio dell’Aula ormai strapiena, si è rivolto un commosso presidente Costalli nel suo saluto iniziale, ringraziando per quella straordinaria dimostrazione di appartenenza e di passione per un Movimento che ha nel radicamento nelle realtà locali e nello stretto rapporto con le persone e le loro esigenze, uno dei punti di forza e ragioni di impegno.
Una moltitudine di uomini, donne e giovani convenuti a Roma per rinnovare una “costitutiva” fedeltà al Successore di Pietro, sancita dallo Statuto ma soprattutto vissuta nei fatti, come i filmati e la lettura dei testi dei discorsi rivolti al MCL da Paolo VI e Giovanni Paolo II, hanno evidenziato. Interventi che meriterebbero maggiore attenzione, non solo all’interno del MCL, ma utili a una riflessione di tutto il laicato associato italiano.
Ciò che l’incontro con il Santo Padre ha significato per tutte queste persone è stata la percezione, anche fisica, di un punto di appoggio sicuro, la “pietra” su cui si fonda un impegno, l’origine da cui prende il via la presenza nel mondo in tutte le sue articolazioni economiche, sociali, politiche. Tutto questo pur nella fragilità umana del Papa che, nonostante i mille impegni, ha concesso questa udienza al MCL giudicata “un miracolo” dallo stesso entourage vaticano, che cerca di limitare al massimo gli impegni del Pontefice per la giusta preoccupazione di non affaticarlo oltre il possibile.
In questo quadro è stata fortemente significativa la presenza dei Vescovi di alcuni dei Paesi esteri tra quelli che vedono la presenza del MCL: la Romania con l’Arcivescovo di Bucarest, la Moldavia con il Vescovo di Chisinau. Poi la Bosnia con Mons. Topic e la Terra Santa con il Patriarca Fouad Twal, che ha accompagnato il presidente Costalli e l’Assistente Mons. Rosso nella consegna delle chiavi che simboleggiano la realizzazione degli alloggi per giovani coppie a Gerusalemme, realizzate con il contributo raccolto tra tanti amici e sedi del Movimento.
Prima dell’arrivo del Papa i presenti hanno potuto vedere il filmato del pellegrinaggio a Gerusalemme, durante il quale si è vissuto il momento significativo della consegna delle case alle famiglie che vi abiteranno. Lo stesso Patriarca ha ricordato che la Chiesa di Gerusalemme è la Chiesa madre, la Chiesa delle origini di ciascuno di noi, e ha rinnovato a tutti l’invito a tornare o andare nella Città Santa per rinsaldare il legame con tali origini a cui ha abbinato l’invito accorato a pregare per la pace di cui, ha detto, “sentiamo tanto il bisogno”.
Poi le parole del Papa, attese e desiderate, tra le quali si possono distinguere almeno tre aspetti il primo dei quali destinato espressamente al MCL cui è rivolto l’invito pressante ad assumersi il compito di portare speranza nel mondo del lavoro, soprattutto nell’attuale difficile situazione, nella prospettiva di una maggiore giustizia sociale con particolare attenzione al mondo giovanile, aiutandolo a coniugare idealità e concretezza e a ricordare che il lavoro non è solo strumento di profitto individuale ma momento in cui esprimere la proprie capacità spendendosi, con spirito di servizio, nelle varie articolate attività.
Messaggio sicuramente recepito da altre personalità che hanno accompagnato il MCL nella visita al Papa: Raffaele Bonanni, Michele Tiraboschi, Natale Forlani, Mimmo Delle Foglie, Vincenzo Conso ed altri ancora.
Il secondo aspetto è quello che, richiamandosi alla Caritas in Veritate, è affidato a tutti i laici cattolici, affinché contribuiscano ad affermare la ‘logica del dono’ estendendo il modello familiare della gratuità ad una dimensione universale. “La sola giustizia - ha detto il Santo Padre -, non è infatti sufficiente. Perché vi sia vera giustizia (anche sociale) è necessario quel di più che solo la gratuità e solidarietà possono dare: senza la gratuità non si può realizzare nemmeno la giustizia. Ma la gratuità - ha precisato -, non si acquista sul mercato, né si può prescriverla per legge e tuttavia sia l’economia, sia la politica hanno bisogno della gratuità, di persone capaci di dono reciproco”.
Il terzo aspetto evidenziato da Benedetto XVI che, riconoscendo in Papa Paolo VI l’ispiratore dell’esperienza associativa del MCL, ha invitato a vivere l’anniversario di fondazione quale occasione propizia per ripensare il proprio carisma con gratitudine e anche con sguardo critico, attento certamente alle origini storiche ma anche ai nuovi segni dei tempi.
Una riflessione che il MCL si impegna, certamente, a compiere in tutto quest’anno del quarantennale, anche approfittando degli altri appuntamenti che man mano si succederanno fino alla data dell’8 dicembre.
Pubblichiamo uno stralcio dell’intervento di saluto e accoglienza del presidente del MCL Carlo Costalli alle autorità ecclesiastiche, sindacali e ai partecipanti all’udienza del Santo Padre Benedetto XVI: Carissimi Amici, prima di tutto desidero salutare ciascuno di voi e quanti, non avendo potuto prendere parte a questo importante momento, ci seguono sicuramente dalle loro case. Siamo tanti, tantissimi, arrivati anche con grandi sacrifici, molti avendo viaggiato tutta la notte.
Questo incontro con il Santo Padre Benedetto XVI, tanto desiderato, viene a sigillare la nostra appartenenza associativa come movimento ecclesiale di testimonianza evangelica, viene a ravvivare e rafforzare la nostra fede, viene ad incoraggiare la nostra testimonianza nel mondo del lavoro che, come laici cristiani, portiamo con la ricchezza della Dottrina sociale della Chiesa a cui il nostro Movimento si ispira.
Il cammino preparatorio all’incontro con il Papa, ci ha resi disponibili nell’ascolto di quanto vorrà dirci, a mettere a frutto le sollecitazioni che dal Suo alto Magistero ci affiderà.
Noi stiamo celebrando, in questo anno, i 40 anni della nostra storia. Sappiamo bene, quanti come me hanno vissuto gli inizi del nostro percorso associativo, che molte volte abbiamo dovuto affrontare momenti e situazioni non piacevoli, proprio legati alla scelta ecclesiale dei nostri pionieri. Tuttavia la fiducia nella bontà del nostro progetto, la passione e la determinazione con cui lo abbiamo rafforzato, e la disponibilità del nostro servizio verso gli altri non ci hanno fatto mai desistere dal nostro impegno come cristiani al servizio dell’uomo e del lavoro. Sollecitazioni all’impegno come cristiani nella Chiesa ci sono venute all’inizio dal Servo di Dio il Papa Paolo VI, che ci ha invitato ad essere coraggiosamente cristiani nella società del nostro tempo. E non possiamo dimenticarci gli incontri con Giovanni Paolo II in occasione del nostro decennale e ventennale. A quarant’anni dal nostro inizio siamo ancora dal Papa, il Santo Padre Benedetto XVI, che ringraziamo per averci accolto e per averci dato la gioia di incontrarlo.

Carissimi,
mi piace iniziare questo saluto con le parole del Papa; le abbiamo ascoltate Sabato: “Il Movimento Cristiano Lavoratori sappia portare luce e speranza cristiana nel mondo del lavoro, per conseguire anche una sempre maggior giustizia sociale. Inoltre guardi sempre al mondo giovanile, che oggi più che mai cerca vie di impegno che sappiano coniugare idealità e concretezza”. Un programma importante con il quale iniziamo il 41° capitolo della nostra storia associativa. Tre frasi di questo periodo proposteci dal Santo Padre, devono essere lo stimolo a mettere a fuoco il nostro progetto di Movimento come: “luce e speranza cristiana nel mondo del lavoro; cercare di conseguire una sempre maggior giustizia sociale; guardare al mondo giovanile aiutandolo a coniugare idealità e concretezza”.
Un’occasione progettuale da non “mettere nel cassetto” e non farne solo una “letteratura occasionale”.
E’ una spinta che ci viene dal Papa che non possiamo lasciar cadere “nell’oblio delle cose ovvie”.
Sabato è stata una giornata storicamente indimenticabile. Grazie a tutti: al Presidente che ha seguito passo passo l’evolversi della giornata, al Segretario Generale per la oculata regia; ai suoi collaboratori che si sono prodigati per rendere più facile l’organizzazione. Grazie dell’esempio di sacrificio che ho ricevuto. Avrei voluto avere la possibilità di abbracciarvi singolarmente. Con molti l’ho fatto; sappiate però che vi avevo presenti e nella celebrazione eucaristica del pomeriggio presieduta dal Card.
Sodano, vi ho ricordato tutti. Ho chiesto al Signore che ci aiuti a camminare insieme, ed essere nella sua Chiesa e nel mondo, testimoni del “Vangelo del dono della gratuità”. Il nostro Grazie però, va principalmente al Papa che ci ha accolto, che ci ha sorriso, che ci ha spronato e ciò che ci ha detto ci accompagnerà per il domani.
Con affetto Don Checco
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