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  A BUCAREST UNA NUOVA SEDE DEL PATRONATO SIAS

Data di pubblicazione: Domenica, 19 Settembre 2010

TRAGUARDI SOCIALI / n.43 Settembre / Ottobre 2010 :: A BUCAREST UNA NUOVA SEDE DEL PATRONATO SIAS

di Roberto Milaneschi

Assistere i lavoratori stranieri che entrano regolarmente in Italia è un compito che il Patronato
SIAS da anni ormai sta svolgendo in tutto il territorio servizio è stata costituita l’Associazione
Lavoratori Stranieri (ALS – MCL), presente in molte province italiane.
Già da tempo il Movimento attraverso i suoi servizi è impegnato in prima linea, nelle nostre sedi,
nei circoli, nelle parrocchie, a sostenere politiche e progetti di integrazione favorendo la convivenza e la cooperazione tra culture ed etnie diverse.
Oggi, per il Presidente Nazionale del Movimento Carlo Costalli, tutto questo si fa ancora più stringente.
Ecco che allora sull’esperienza dei nostri uffici di patronato all’estero, presenti da decenni in
varie parti del mondo (America Latina, Stati Uniti, Canada, Europa) che hanno assistito e assistono
tuttora le nostre comunità italiane, sta prendendo forma una nuova presenza dei servizi del Movimento nei Paesi di nuova emigrazione.
Non solo quindi vogliamo essere punto di riferimento per i cittadini comunitari ed extracomunitari
che entrano regolarmente in Italia, informandoli sulle pratiche burocratiche, sul lavoro, l’assistenza,
la previdenza, l’infortunistica e organizzando corsi di lingua ed educazione civica italiana per facilitare loro l’inserimento ma anche, dove questo è possibile, aiutando coloro che rientrano nei loro Paesi di origine.
Con questi propositi è stata inaugurata nello scorso mese di giugno la nuova sede del Patronato
a Bucarest (Romania) dove da anni il Movimento è presente con opere sociali.
I locali, adiacenti la Diocesi, sono stati benedetti dall’Arcivescovo metropolita di Bucarest, Mons.
Joan Robu, alla presenza di Padre Francis Ungureanu, Presidente MCL della Romania, del Direttore
Generale del Patronato SIAS Nicola Napoletano e del Vice Direttore Roberto Milaneschi.
L’arcivescovo ha ringraziato il MCL per il nuovo servizio rivolto a tutti i lavoratori e le lavoratrici rumene che hanno svolto e svolgono a tutt’oggi attività lavorative in Italia, offrendo loro l’assistenza e ogni tipo di tutela ma soprattutto facendosi “prossimo” nel senso evangelico del termine.
Mons. Robu si è impegnato a far conoscere il nuovo servizio a tutte le parrocchie della propria Diocesi e, in qualità di Presidente della Conferenza Episcopale Rumena, anche alle altre Diocesi.
Secondo la stima del dossier 2009 Caritas – Migrantes la presenza regolare complessiva degli
stranieri residenti in Italia è pari a 4milioni e 329mila persone, cioè il 7,2% della popolazione
italiana, nella quale già adesso un abitante ogni 14 è un cittadino straniero regolarmente soggiornante; la comunità rumena è la prima per numero di immigrati
superando il 20% e attestandosi sulle 900mila unità superando le già consistenti collettività
di albanesi (11,3%) e di marocchini (10,4%).
Gli immigrati, al pari degli italiani, hanno anch’essi bisogno di misure di supporto dal sistema di
welfare nazionale, ma assicurano i mezzi perché questo possa essere fatto: pagano annualmente 7
miliardi di contributi previdenziali, ma a essere pensionati sono in poche migliaia.
Tra gli italiani, invece, vi è attualmente un pensionato ogni 5 residenti, mentre tra gli immigrati, tra 10 anni, vi sarà un pensionato ogni 25 residenti, con notevoli vantaggi per il nostro sistema previdenziale.
Oltre alla Romania, il Patronato SIAS e l’ALS MCL stanno lavorando per nuovi progetti che prevedono l’apertura di nuove sedi in Marocco, dove insieme al CEFA il Movimento ha realizzato un oleificio grazie all’impiego di buona parte dei fondi del 5 per mille, nonché in Moldavia e in Serbia dove abbiamo già presenze significative.
Queste nuove sedi dovranno impegnarsi per diventare punto di riferimento per coloro che dopo
aver lavorato in Italia rientrano nei loro Paesi di origine ed hanno bisogno di essere assistiti per ottenere diritti e prestazioni maturate nel nostro Paese.
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