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  I CIRCOLI AL CENTRO

Data di pubblicazione: Mercoledì, 22 Settembre 2010

TRAGUARDI SOCIALI / n.43 Settembre / Ottobre 2010 :: I CIRCOLI AL CENTRO

Dialogo e accoglienza in risposta alla crisi dei valori.
di Guglielmo Borri

Il tema della partecipazione e dei luoghi in cui essa si concretizza, oggi è centrale nel dibattito italiano.
Come MCL - lo abbiamo sempre detto, da ultimo anche in Congresso - siamo convinti che il
ruolo dell’associazionismo sia importante per dare senso all’impegno nel quotidiano e per riprendere a crescere.
Lavorare per essere protagonisti nel mondo è la nostra sfida, che con senso di responsabilità perseguiamo con rinnovata passione dopo il Congresso dello scorso dicembre e che costituirà una linea guida per il mandato appena iniziato.
Vogliamo puntare su un grande patrimonio di storia, tradizioni, partecipazione, solidarietà e presenza che abbiamo e che è costituito dalle nostre realtà di base: i circoli.
Non v’è dubbio che la possibilità di esercitare il ruolo di proposta, di essere lievito per la società italiana e soprattutto per le nuove generazioni, passi anche dalla nostra capacità di essere presenti e
visibili sul territorio, con i nostri nuclei, i nostri circoli e tutte le realtà esistenti, che ci aiutano nella
lettura della realtà che viviamo.
Il clima culturale che si sta diffondendo nel Paese, che si alimenta in un “brodo culturale” relativista, ci pone di fronte a grandi questioni etiche e sociali.
Prima di tutte la questione antropologica quale fondamento di tutte le questioni sociali.
Come dice Benedetto XVI nella Caritas in Veritate: «la questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica».
«Chiave dello sviluppo - sottolinea il Papa – è un’intelligenza in grado di pensare la tecnica e di
cogliere il senso pienamente umano del fare dell’uomo, nell’orizzonte di senso della persona presa
nella globalità del suo essere».
In questo fare dell’uomo, che è orizzonte di senso della persona, sta la nostra voglia di “stare dentro” la società, le questioni del lavoro, della famiglia, del fisco più giusto.
V’è la necessità di presidiare con forza l’area dei valori non negoziabili, lavorando per l’incontro tra la dimensione sociale ed etica e soprattutto perché in Italia torni ad esserci proposta e ascolto dell’altro e non solo contrapposizione, favorendo un nuovo dialogo per creare una base normativa morale comune tra cattolici e laici.
Abbiamo un grande patrimonio di esperienze concrete come sono i nostri circoli.
Ripartendo di qui, possiamo lavorare per una rinnovata idea di associazionismo, di testimonianza, ma anche e soprattutto di presenza attiva, per educare, rendendoci conto fino in fondo che proprio l’emergenza educativa   si manifesta come grave crisi di bene comune.
La crisi della scuola, della famiglia, accompagn quella dell’autorità e ne è a un tempo causa ed effetto.
Educare alla socialità, agire per la trasformazione del mondo del lavoro, formare all’impegno
politico, prestare attenzione al territorio consentirà all’Italia di riprendere a crescere.
Dobbiamo, perciò, contribuire con il nostro impegno nelle realtà locali a fare comunità, dobbiamo essere parte attiva di quel laicato chiamato ad essere motore di evangelizzazione, ad essere luogo di testimonianza e di annuncio, ad essere chiesa che vive tra le case degli uomini.
L’obiettivo è quello di un rinnovato modello di progettualità formativa, un luogo di proposta e di verifica, un cenacolo. Iniziative di formazione, di lettura ed approfondimento della Dottrina
Sociale, di riflessione sui temi sociali, di collaborazione con l’associazionismo cattolico, con il
sindacato Cisl, per fare blocco anche a livello locale.
Fare formazione nei nostri circoli potrà contribuire a suscitare una sensibilità e un’attenzione costante della comunità territoriale all’impegno socio-politico.
Potremo elaborare le proposte che vengono dal MCL a livello nazionale, assumendo il ruolo di punto di riferimento nelle comunità locali, divenendo luogo di ascolto e di sintesi dei problemi
e delle domande di tutti i giorni, offrendo buone ragioni perché si rafforzi l’opera di discernimento,
di discernimento comunitario, necessaria alla declinazione, oggi, in Italia, della nozione di bene comune.
E’ il tempo di riprendere il largo, con un nuovo protagonismo dei cattolici negli ambiti pubblici, nel
mondo del lavoro, nell’economia e nelle istituzioni, rafforzando la dimensione associativa e il collegamento fruttuoso tra corpi sociali che si ispirano alla stessa esperienza cristiana, premessa per l’incontro tra la dimensione sociale e quella politica.
Il nostro terreno di lavoro - quello del MCL - si fonda su una crescita omogenea delle nostre realtà locali, che potranno essere lievito per un coordinamento dei livelli di base, ma anche di un tessuto intermedio, capace di dare voce ed attuazione alla proposta del mondo cattolico, anche nel livello politico.
Per un rilancio sul territorio di questa rinnovata presenza del MCL e dei cattolici in generale, sarà utile pensare ad “agende locali” per far convergere gli sforzi su obiettivi comuni e ben delineati nelle realtà territoriali.
I nostri circoli, per essere luogo di incontro e di formazione, però, dovranno essere sempre più
“interessanti”, creando spazi di dialogo e di comunicazione, aperti e dialoganti con le comunità ove
operano e con i giovani in particolare.
La scelta è quella di un circolo dinamico e protagonista del territorio, che valorizzi la dimensione
statutaria degli organi, capace di incontri spirituali, ma anche di discese in campo sui temi sociali,
capace di contribuire alla nuova evangelizzazione dell’Italia, con un ruolo di apostolato laico in stretta collaborazione e sinergia con le Chiese locali e le Parrocchie in particolare. Quindi un circolo luogo di incontro, di accoglienza, luogo delle relazioni, della capacità di essere e fare comunità, luogo di amicizia e di solidarietà. Il circolo comunità, dove si valorizzi la dimensione del rapporto personale e si faccia prima di tutto comunione.
In questa direzione va l’impegno che ci siamo assunti in Congresso, con un programma per i prossimi mesi, che prevede in calendario incontri e percorsi di lavoro ai diversi livelli interregionali, regionali e provinciali, di approfondimento sul Magistero della Chiesa e sui temi sui quali il Movimento fa sentire la sua presenza nel dibattito politico italiano, ma anche tesi a rilanciare il ruolo del circolo nel suo aspetto funzionale ed organizzativo e a scrivere agende locali mirate ai temi propri delle realtà territoriali
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