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  I VALORI E LA SOLIDARIETA' AL CENTRO DELL'EUROPA

Data di pubblicazione: Mercoledì, 3 Giugno 2009

TRAGUARDI SOCIALI / n.36 Maggio / Giugno 2009 :: I VALORI E LA SOLIDARIETA' AL CENTRO DELL'EUROPA

SPECIALE EUROPA

E’stato un grande Congresso, quello che il PPE ha celebrato il 29 e 30 aprile 2009 a Varsavia. L’assise è stata tutta centrata sui valori ed orientata verso la costruzione di un’Europa più forte, più unita e capace di affrontare al meglio le grandi sfide aperte, a partire da quella economica e da quella ambientale. I tremila delegati, convenuti nella capitale polacca, hanno discusso partendo dalla tesi forte che “la solidarietà è il fondamento della nostra società” e subito i vari capi di Stato e di Governo intervenuti hanno evidenziato come la dimensione sociale abbia sempre avuto un’attenzione particolare nella storia dell’integrazione europea, e come oggi sia ancora doveroso farsi carico della promozione di un’economia sociale di mercato “responsabile”, per garantire la crescita futura e la stabilità dell’euro.
La società contemporanea, davanti alle grandi sfide presenti, non può che ripartire dalla centralità della persona umana e deve sempre saper promuovere “libertà e responsabilità”. I valori devono guidare l’economia verso una stagione di crescita e, nel contempo, per l’avvenire la sfida principale per l’U.E. consisterà “nel trasformare le nostre attuali economie in economie pulite e basate sul sapere”. La formazione, l’educazione, il ruolo dei giovani e delle donne avranno un ruolo di primo piano nelle politiche del PPE, che vuole un’Unione Europea sempre più “basata sulla conoscenza” e capace di attuare nuovi processi di formazione che - in linea con le esigenze del mercato del lavoro - possano garantire, nella qualità ed efficacia, tutti i cittadini, per partecipare al progresso economico ed alla costruzione di una società più sicura. Il PPE, che a Varsavia ha approvato solo il suo manifesto elettorale e non ha rinnovato la classe dirigente, si è caratterizzato per una forte proposta che, partendo dai valori, indica le azioni da compiere per allontanare la crisi e la recessione globale, prevenendo la rinascita del protezionismo ed aumentando le politiche di vigilanza e trasparenza dell’intero settore finanziario. Cercando di rafforzare la coesione sociale il
PPE - che vuole fare dell’Europa un posto sempre più sicuro, anche sotto il profilo ecologico ed ambientale - è attento alle politiche del lavoro e richiede
di rispondere all’invecchiamento della nostra società con azioni capaci di sviluppare il ruolo centrale della famiglia, e che siano tendenti a promuovere solidarietà tra le generazioni. Più di altre volte, questo Congresso ha saputo
toccare le “corde” dei partecipanti con proposte di forte valenza, ed alcuni interventi si sono caratterizzati proprio per i loro contenuti “sociali”. Lech Walesa, che ha parlato soprattutto del futuro, è stato sicuramente acclamato per ciò che Solidarnosc rappresenta nella storia della libertà in Europa e nel mondo intero, ed ha commosso l’intera platea. I tremila erano convenuti nel “sovietico palazzo della cultura” quando ha riconosciuto nella “parola di Giovanni Paolo II” la motivazione che ha proiettato un popolo intero in cammino verso la libertà: Giovanni Paolo II quelle parole le aveva pronunciate nel giugno del 1979, durante il suo primo viaggio in Polonia.
Gli obiettivi e le priorità del PPE coincidono, in molti punti quasi perfettamente, con le azioni del MCL e, come nel nostro Movimento avviene, in questo Congresso si è sentito forte un costante riferimento ai valori della tradizione sociale cristiana: speriamo che il prossimo Parlamento possa ancora registrare un forte ruolo del PPE e possa respingere con determinazione tutte quelle proposte che vanno contro l’uomo e la sua dignità. Il PPE, attuando il manifesto approvato, potrà sicuramente rafforzare e difendere la coesione sociale e migliorare le condizioni per   una “globalizzazione sostenibile”: il nuovo Parlamento si troverà ad operare in un contesto di grandi cambiamenti epocali e noi auspichiamo che sappia intensificare le opportunità di cooperazione mondiale allo sviluppo ripartendo dal Mediterraneo, e che consolidi la pace e la democrazia in tutta l’area europea.
PIERGIORGIO SCIACQUA
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