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  LAVORO E FAMIGLIA: UN BINOMIO VINCENTE

Data di pubblicazione: Mercoledì, 3 Giugno 2009

TRAGUARDI SOCIALI / n.36 Maggio / Giugno 2009 :: LAVORO E FAMIGLIA: UN BINOMIO VINCENTE

L'INIZIATIVA DEL FORUM DELLE PERSONE E DELLE ASSOCIAZIONI DI ISPIRAZIONE CATTOLICA NEL MONDO DEL LAVORO

Per la famiglia non bastano interventi di ‘contorno’ né misure marginali che finiscono per essere solo blandi palliativi, a fronte di quella che è ormai una vera emergenza: la famiglia va messa al centro del ‘sistema Paese’, tantopiù nell’attuale contesto di crisi, in quanto leva formidabile per la ripresa economica. Questo il senso del convegno sul tema ‘Lavoro e Famiglia’, organizzato dal Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, che si è tenuto a Roma il 15 aprile.
Una richiesta di politica forte, venuta dai leaders delle maggiori associazioni del mondo cattolico e del lavoro: da Cisl a Cdo, Confcooperative,
Confartigianato e, naturalmente, Movimento Cristiano Lavoratori. Tutti uniti sul medesimo palco per sostenere la loro creatura, il Forum appunto,
che - anche dalla coralità delle posizioni espresse - ha mostrato di avere il respiro ampio di una scelta di percorso condiviso in modo permanente, al di là dell’iniziativa specifica, e che molto ancora avrà da dire in futuro.
In una sala gremita da personalità dei ranghi della politica e del mondo ecclesiale, ma anche da comuni cittadini e dai tanti iscritti delle diverse associazioni, il convegno è stato aperto da Carlo Costalli, presidente del MCL, che ha condotto i lavori dell’intera mattinata: “Quest’iniziativa nasce non
solo dalla comune ispirazione alla dottrina sociale della Chiesa e dall’essere associazioni di rappresentanza del mondo del lavoro – ha detto – ma trova fondamento anche nel reciproco riconoscimento dovuto ad una visione non antagonistica dei rapporti tra capitale e lavoro. E’ nostra convinzione infatti che, oltre alla dialettica naturale degli interessi e del rispetto delle regole, gli obiettivi di competitività e coesione sociale debbano essere l’espressione di relazioni partecipative. E la visione del bene
comune va intesa come capacità di contemperare i vari interessi con il dialogo sociale che valorizza l’iniziativa sussidiaria delle persone, delle famiglie, dell’associazionismo sociale”.
Costalli ha quindi presentato l’intervento di Giuseppe De Rita, presidente del Censis, il quale, in un contributo registrato, ha proposto ai presenti
una sorta di ‘manifesto’ dei cattolici esortandoli a ripartire dal binomio ‘persona/individuo’, e a non accettare il “becero populismo, ma ricominciare a fare senatus, tornare ad essere oligarchia di cultura,
di gente che pensa e che ragiona” , valorizzando le radici storiche del cattolicesimo in politica e nel sociale: il rapporto con il territorio, la valorizzazione dei corpi intermedi, la connessione tra realtà individuale e persona. Un punto di vista forte, quello di De Rita, che ha generato entusiasmo e che, a più riprese, è stato citato dagli intervenuti.
“Sia la famiglia sia il lavoro sono realtà naturali ampiamente connesse con la persona, intesa in senso integrale”, ha detto Mons. Giampaolo Crepaldi,
Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. “Per questo è innaturale che lavoro e famiglia configgano fra loro. Sono due ambiti che richiedono politiche che non dovrebbero mai essere pensate disgiuntamente”.
Per Mons. Crepaldi la crisi in atto è figlia, da un lato, della “rarefazione familiare”, con il conseguente aumento dei divorzi, delle convivenze e la
diminuzione dei figli e, dall’altro, è strettamente connessa anche al lavoro che è “sempre più individualizzato”.
In realtà, ha spiegato, la maggiore mobilità richiede più famiglia, non meno, e politiche nuove che la valorizzino e la rendano attraente: politiche family friendly.
A Natale Forlani, portavoce del Forum, è spettato il compito di presentare le proposte concrete che il Forum ha elaborato in questi mesi per rispondere
alle “politiche sociali che hanno di fatto portato la famiglia ad essere il vero ammortizzatore sociale”, e che però oggi sta implodendo: prima fra tutte il voucher universale, una forma di ‘buono’ che, in attesa del via libera a un regime di deduzioni fiscali e quoziente familiare, potrebbe venire incontro alle difficoltà delle famiglie per la cura degli ammalati o degli anziani, per le baby sitter o per l’asilo, per le badanti o per l’assistenza agli invalidi.
Il punto, ha spiegato Forlani, è valorizzare il “soggetto famiglia”, la cui crisi sta producendo danni anche alla realtà sociale.
Apprezzati e sostanzialmente concordi sulla necessità di affrontare la crisi ripartendo dal sostegno alla famiglia e dai valori, anche gli interventi di
Enrico Letta e di Pier Ferdinando Casini: il primo sottolineando il ruolo centrale del laicato, il secondo ribadendo che la famiglia ha avuto il ruolo di
grande ammortizzatore sociale che ha attutito i colpi della crisi.
E se Massimo Ferlini, vice presidente della CdO, ha ribadito che è necessario “creare una svolta, attraverso servizi alla persona che facciano
leva sul sistema pubblico di assistenza e con un sistema di accreditamenti molto più flessibile”, Giorgio Guerrini, presidente della Confartigianato, ha sottolineato dal canto suo la necessità di “testimoniare la centralità della persona umana nel progetto imprenditoriale”. Per Luigi Marino, presidente di Confcooperative, bisogna “riproporre, in un’epoca dominata dall’economia, i valori forti: democrazia economica, localismo, mutualità e solidarietà”.
Concetti che hanno incontrato l’apprezzamento del Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ha esortato ad “affrontare questa crisi epocale ripartendo dalla persona in sé e nelle sue proiezioni relazionali: famiglia, lavoro e impresa, comunità”. Il Ministro ha quindi lanciato un appello all’unità sociale: “se usciremo dalla crisi, se ricominceremo a crescere, sarà una crescita condivisa, che vede il coinvolgimento dei lavoratori”, ha etto. “Questa
rivoluzione delle relazioni industriali deve riguardare anche la modulazione dell’orario di lavoro, per consentire di conciliare lavoro e famiglia”, ha precisato il Ministro.
E’ questo il senso del Forum: una “rete di organizzazioni che mettono in campo i lavoratori come antidoto al qualunquismo”, ha precisato Raffaele
Bonanni, Segretario generale Cisl, concludendo i lavori. “Il punto di riferimento è la dottrina sociale della Chiesa, e da questa bisogna ripartire per ricostruire la responsabilità, soprattutto con opere e politiche fiscali che siano al servizio della società”.
Questa crisi, ha concluso Bonanni, dopo aver messo a nudo il crollo del capitalismo oltre che del comunismo, riporta in primo piano la centralità “della persona, del lavoratore, delle cooperative, dei talenti
e delle abilità”.
Insomma un unico comun denominatore, che può aprire ai cattolici più di un motivo concreto per guardare con speranza al futuro: ripartire dalla famiglia,
renderla soggetto “appetibile”, modello di riferimento per lo sviluppo – anche economico ma non solo – della società.
FIAMMETTA SAGLIOCCA
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