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  Il PPE per un’Europa larga e coesa, centrale la questione sociale

Data di pubblicazione: Sabato, 18 Giugno 2022

TRAGUARDI SOCIALI / n.107 Maggio-Giugno 2022 :: Il PPE per un’Europa larga e coesa, centrale la questione sociale

Al Congresso di Rotterdam presente anche la delegazione del Mcl guidata dal presidente Di Matteo

A Rotterdam, dopo alcuni rinvii per il Covid, dal 30 maggio al 1 giugno scorsi, si è tenuto il Congresso del PPE. Per la prima volta non c’era Angela Merkel e molti leaders hanno declinato la partecipazione.
Il Congresso ha riconfermato le sue piattaforme valoriali che trova nell’umanesimo cristiano le sue forze e cerca di proiettarli ancora in un’azione politica che fa soprattutto della sicurezza sociale il cardine politico per il futuro.
Pandemia e guerra in Ucraina hanno certamente monopolizzato il dibattito ma libertà, dignità umana e centralità delle persone, hanno costituito il punto focale di un Congresso che guarda ad una nuova economia sociale di mercato anche alla luce dell’emergenza ambientale e nella cornice del cambiamento delle nostre strutture energetiche. Le sfide del prossimo decennio - tra tutte dovrà essere sconfitto il populismo che cerca di nientificare il ruolo della politica - ci devono vedere uniti per garantire ancora uno sviluppo sostenibile nella libertà e nella pace.
Per questo si dovrà ripensare al ruolo dell’economia sociale in un nuovo mercato che deve ripensare al fallimento dell’illusione liberista e all’esperienza della globalizzazione che non è riuscita proprio là dove Giovanni Paolo II chiedeva di “globalizzare i diritti di tutti i lavoratori in tutto il mondo”.
“L’Europa che vogliamo per il futuro”- secondo il PPE - sarà ancora più larga e più coesa; sarà più forte e i cittadini avranno un ruolo sempre più partecipativo. Ancora “uniti nella diversità” ma guardando ad uno sviluppo inclusivo.
La conferenza sul futuro dell’Europa ha aperto un dibattito importante tra le forze politiche e sociali e, la strategia che ne uscirà, ha bisogno di un’Europa che possa rivedere il voto ad unanimità per le decisioni, ha bisogno di un’Europa più unita nella difesa, nella sanità, nel fisco.
Per questo il PPE chiede nel Congresso di rafforzare il principio di sussidiarietà e nel difendere il patrimonio valoriale dell’UE cerca soluzioni politiche per rafforzare la Coesione Sociale che siano scevre dal populismo. Il lavoro, nella stagione green deal, resta il cuore delle sfide globali che insieme alla salvaguardia climatica saranno l’architrave di una stagione politica nuova.
La recente aggressione russa all’Ucraina ha poi fatto rivedere anche l’urgenza dell’allargamento dell’UE ai Paesi dei Balcani occidentali.
Il MCL da sempre sostiene questa prospettiva e trova nel deliberato congressuale uno spiraglio positivo per la chiusura della lunga trattativa.
Manfred Weber è stato poi eletto nuovo Presidente del PPE e Antonio Tajani è stato riconfermato nel ruolo di Vice Presidente.

Piergiorgio Sciacqua
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