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Stai sfogliando il n.107 Maggio-Giugno 2022
 L’EDITORIALE: La guerra e noi
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Data di pubblicazione: Domenica, 26 Giugno 2022
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La sfida della testimonianza
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La Pace resta per ora soltanto una speranza e le parole di Papa Francesco rimangono inascoltate, forse perché ci siamo abituati a vedere ogni giorno morti e distruzioni nel centro dell’Europa. Intanto gli effetti della guerra ci toccano da vicino, mettendo a nudo le scelte poco lungimiranti dei governi passati e la gestione della globalizzazione e nel frattempo si scopre che l’energia è divenuta un’arma di ricatto. In questo, si registra l’euforia data dalla fine dei provvedimenti restrittivi 4a causa della pandemia con il ritorno alla normalità, ma anche aumenti dei prezzi di tutti i prodotti che appesantiscono ulteriormente una situazione sociale di per sé già molto delicata. Sul fronte politico interno abbiamo visto quanto sia stata marginale la partecipazione al voto per i referendum sulla giustizia, ma anche per il rinnovo di molte amministrazioni comunali. Un contesto che fa riflettere sotto diversi punti di vista e che ci interroga su come uscire da questa crisi economica, sociale e politica, a pochi mesi dal rinnovo del Parlamento.
Nell’avvicinarsi del nostro 50mo anniversario, mentre sono molte le iniziative in cantiere, dobbiamo cogliere l’occasione per riflettere ed elaborare la nostra proposta sociale e politica e delineare il Movimento del futuro. Un Movimento di promozione sociale come il Mcl opera, trovando consenso e sostegno nella società e nelle istituzioni, solo se è credibile, trasparente ed eticamente ineccepibile. La coerenza coi nostri valori fondativi, il rispetto delle regole e delle norme e l’ispirarsi ai principi di efficienza e di efficacia devono rappresentare, in tale contesto, un valore aggiunto a cui tendere e non una complicazione a cui sottrarsi. Il bilancio sociale che da anni presentiamo è la rappresentazione concreta, semplice e comprensibile che riassume e rende pubblico il nostro operato. Infatti, prima della contendibilità attraverso la celebrazione del nuovo Congresso, dobbiamo lavorare tutti insieme in un’unica direzione per conferire maggiore credibilità al nostro stare insieme al servizio del mondo del lavoro e della Chiesa italiana.
Si rende necessario rivisitare, dopo cinquanta anni, il nostro statuto con l’inserimento di tutte le valutazioni richieste dal codice del Terzo settore. Mentre diverse sollecitazioni provengono dalla nostra base associativa, che vanno da un maggiore coinvolgimento dei giovani e delle donne, passando per la creazione di nuovi servizi per stare al passo con i tempi. Tutte istanze che rispecchiano le diverse sensibilità del Mcl e che sono la nostra ricchezza. L’assunzione di responsabilità di giovani, di donne e di persone di buona volontà di qualsiasi età deve avvenire partendo dal basso, dalle nostre istituzioni periferiche, poiché è dalla base che si formano i quadri dirigenti. Nel nostro DNA troviamo mezzo secolo d’impegno nel mondo del lavoro, di testimonianza di valori di fede e di democrazia, di promozione della persona umana e di sostegno alle persone, in particolare a quelle più bisognose. Questo è il patrimonio accumulato dal Movimento nel corso degli anni con l’impegno di tante donne e uomini che hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro capacità con generosità e che ogni giorno continuano a testimoniare nella società i valori in cui crediamo. Il Mcl è un grande patrimonio sociale, che vogliamo più solido e forte per lasciarlo nelle mani delle generazioni che si alterneranno.
Noi tutti passiamo, il Mcl resta.
Antonio Di Matteo
Presidente MCL |
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