NOME UTENTE        PASSWORD  

Hai dimenticato la tua password?

Nell'ultimo numero di Traguardi Sociali:
Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.71 Aprile / Maggio 2015

Leggi la rivista in formato pdf Cerca numeri arretrati in archivio
.PDF Numero 71 (2034 KB) Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali Sfoglia l'archivio di Traguardi Sociali

  Taccuino

Data di pubblicazione: Lunedì, 27 Aprile 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.71 Aprile / Maggio 2015 :: Taccuino

Taccuino

IL CORAGGIO DI PAPA FRANCESCONEL RICORDARE IL GENOCIDIO ARMENO
Il Papa è tornato, ancora una volta, a parlare della strage dei cristiani in corso nel vicino Oriente. Questa volta, però, l’ha fatto durante la Messa nella Basilica Vaticana per i fedeli di rito armeno, in occasione del centenario di quello che Papa Francesco stesso ha ricordato essere “il primo genocidio del XX secolo”. Nel ricordare i massacri operati dai turchi nel 1915 - una tragedia che ha colpito il popolo armeno e in cui furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi - ha usato la parola tanto esecrata dal governo turco: “genocidio”.
All’indomani delle parole del Santo Padre a San Pietro durissimi gli attacchi di Ankara: dal comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri “Il discorso del Papa è controverso in ogni suo aspetto, è basato sul pregiudizio e distorce la storia”, alle parole del ministro per gli affari europei Volkan Bozkir che ha sostenuto che il Pontefice ha parlato cosi perché viene dall’Argentina, un Paese “che ha accolto i nazisti” e nel quale “la diaspora armena è dominante nel mondo della stampa e degli affari”.
Carlo Costalli ha così commentato la dura condanna espressa da Papa Francesco nella ricorrenza del centenario dell’eccidio: “Parole forti e chiare, quelle del Santo Padre il quale, per la prima volta, ha riconosciuto l’eccidio armeno quale il ‘primo genocidio del XX secolo’. Un Papa coraggioso che non ha paura di battersi in favore dei poveri, degli oppressi e dei cristiani duramente perseguitati in molte parti del mondo, anche al costo di una rivisitazione audace dei cliché che la Storia ufficiale ci vorrebbe tramandare”.
E sulla Turchia Costalli ha affermato che “con il suo atteggiamento inutilmente polemico e con le proteste inconsistenti e poco credibili di Erdogan, si allontana definitivamente dall’Ue.”

GIGLI NUOVO PRESIDENTE DEL MOVIMENTO PER LA VITA
è il neurologo Gian Luigi Gigli il nuovo presidente del Movimento per la vita. Gigli, da sempre impegnato in battaglie come quella contro il testamento biologico e l’eutanasia, inizia il suo mandato nel segno della continuità con il presidente uscente e fondatore, nel 1975, del Movimento, Carlo Casini, il quale, dopo aver scelto di non ricandidarsi, è stato eletto presidente onorario.
Il Movimento per la vita, attraverso i Centri e servizi di aiuto alla vita e le Case di accoglienza, da quarant’anni si impegna per la promozione e la difesa del diritto alla vita e per la dignità di ogni uomo: dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli e indifesi, prima di tutti del bambino concepito e non ancora nato.
Sarà dunque Gigli a dover rispondere alle nuove, pressanti sfide sul fronte della vita, proseguendo nell’impegno del Movimento accanto alle famiglie italiane. Un Movimento che, negli ultimi anni, ha raggiunto cifre da record: nei 354 Centri di aiuto, solo nel 2013, sono stati salvati dall’aborto 10.291 bambini.
Il discorso di insediamento del neoeletto presidente si è aperto proprio rivolgendo parole di gratitudine per il lavoro fin qui svolto: “Se, a quarant’anni dalla fondazione, il Movimento per la vita è diventato il grande albero che conosciamo, lo si deve proprio grazie alla lunga e appassionata testimonianza di Carlo Casini a favore della bellezza e della dignità di ogni vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale”.
Per il futuro Gigli si propone di costruire “ponti per condividere le nostre battaglie anche con chi apparentemente si trova su posizioni diverse dalle nostre”. Un percorso in cui “dobbiamo essere costantemente animati e stimolati dalle parole di Papa Francesco che ci chiede presenza nelle periferie di una società in cui sembra prevalere la ‘cultura dello scarto’”.
A Gian Luigi Gigli vanno gli auguri di buon lavoro di tutto il Movimento Cristiano Lavoratori.

CARLO COSTALLI A BRUXELLES PER PARLARE DI IMMIGRAZIONE
Due giorni intensi e ricchi di appuntamenti quelli della visita a Bruxelles, il 12 e 13 maggio, per il presidente nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, accompagnato da Piergiorgio Sciacqua, Responsabile delle Relazioni Internazionali del MCL, e da Alfonso Luzzi, Direttore Generale del Patronato Sias.
Il primo giorno è stato dedicato all’incontro con il Consiglio del Movimento in Belgio e con il nuovo Presidente Francesco Simone. In Belgio il Movimento è storicamente radicato in tutto il territorio nazionale e, in particolare, a Bruxelles dove, nella sede di Boulevard Auguste Reyers n.155, è operativo anche un efficiente ufficio del Patronato Sias.
Il secondo giorno, il presidente Costalli si è recato a Palazzo Altiero Spinelli, nella sede del Parlamento europeo, per una serie di incontri con i parlamentari europei del PPE. All’ordine del giorno il tema delle migrazioni ed i termini della vocazione europea all’accoglienza che, a parere del MCL, vanno individuati in quattro punti cardine:
1. Il dovere primario dell’accoglienza;
2. La solidarietà tra le nazioni europee nell’affrontare il fenomeno epocale delle migrazioni;
3. La riscoperta dell’identità europea;
4. Le politiche di aiuto ai Paesi di origine dei migranti nello sviluppo sociopolitico e nel superamento dei conflitti interni.
 Torna ad inizio pagina 
Edizioni Traguardi Sociali | Trattamento dati personali