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  Sabato 6 giugno Papa Francesco a Sarajevo, presente anche una delegazione MCL

Data di pubblicazione: Giovedì, 7 Maggio 2015

TRAGUARDI SOCIALI / n.71 Aprile / Maggio 2015 :: Sabato 6 giugno Papa Francesco a Sarajevo, presente anche una delegazione MCL

Un viaggio apostolico per la pace e l’ecumenismo

Sabato 6 Giugno Papa Francesco sarà in visita apostolica alla città martire di Sarajevo per “incoraggiare i fedeli cattolici, (...) per suscitare fermenti di bene e contribuire al consolidamento della fraternità e della pace, del dialogo interreligioso, dell’amicizia”.
Papa Francesco torna così, dopo pochi mesi dal Suo viaggio a Tirana, nei Balcani.
Con questa visita rafforzerà il Suo messaggio per un dialogo più forte e sottoporrà all’attenzione di tutti “la necessità dell’ingresso dei Paesi dell’area balcanica (...nell‘Unione Europea)“ perché (...questa regione) “ha grandemente sofferto per i conflitti del passato” (Papa Francesco, dal discorso al Parlamento Europeo, novembre 2014).
Sarajevo, che fu già visitata da San Giovanni Paolo II il 12 e 13 aprile 1997, sperimenta la possibilità della convivenza tra culture diverse: nella Bosnia Erzegovina oggi si innalzano verso il cielo i campanili cattolici ed ortodossi, i minareti e le sinagoghe.
L’incontro tra culture diverse - anche se permangono tensioni per un’eredità difficile - promuove un’azione intensa per una costruttiva cooperazione che guarda al dialogo e alla pace.
Se l’azione di Giovanni Paolo II, durante la guerra dei Balcani, fu costantemente orientata alla necessità della pace e all’urgenza di un nuovo modello di convivenza, oggi la visita di Papa Francesco rappresenta la possibilità di una verifica di sintesi del messaggio del Papa Santo e proietta ancora nel dialogo il futuro e l’occasione per un nuovo sviluppo in tutta la regione dei Balcani.
Ecco perché in tutti i Paesi dei Balcani occidentali c’è fermento e attesa per le parole del Pontefice.
Il MCL, con il suo Presidente Carlo Costalli e una delegazione della Presidenza, sarà a Sarajevo ed il 6 giugno parteciperà allo stadio di Kosevo, alla S. Messa che il Papa vi celebrerà.
L’invito a partecipare è giunto dal Professor Franjo Topic, Presidente di Napredak, l’organizzazione cattolica gemellata col MCL, anche per rafforzare la cooperazione che ha portato, alcuni anni fa, alla costruzione di un Centro per il dialogo proprio a Sarajevo, sulla collina di Trebevic, da dove i cecchini bombardavano la città martire.
Il centro di Trebevic, aperto alla partecipazione di tutti, cattolici, ebrei, ortodossi e musulmani, sta lavorando per costruire percorsi di dialogo e di integrazione e questi due momenti sono la premessa per poter realizzare una pace definitiva: quella pace che, sebbene la guerra sia finita dal oltre vent’anni, non è ancora del tutto raggiunta.
Papa Francesco è consapevole di come il Paese viva un processo di pace ancora aperto e sa che da questo crocevia culturale il dialogo interreligioso potrà contribuire a fare di “questa periferia” il luogo della “nuova convivenza”.
Se tra le cause della guerra dei Balcani si collocarono anche motivazioni e divisioni etniche, oggi il Pontefice ci ricorda che la guerra produsse - e produce sempre! - vittime fisiche, psichiche e aumentò il livello della povertà: ecco perché “questo viaggio per la pace”, attraverso Sarajevo, parlerà a tutto il nostro pianeta.
Troppe guerre intorno a noi, in mezzo a noi, continuano a produrre vittime innocenti e povertà.
Il MCL riconosce nelle motivazioni di questo viaggio di Papa Francesco la stessa motivazione che lo impegna da anni: non ci poteva essere un riconoscimento migliore per continuare a sostenere le ragioni del dialogo.

Piergiorgio Sciacqua
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