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Traguardi Sociali

Stai sfogliando il n.64-65 Marzo / Aprile 2014

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  Risoluzione congressuale sulla previdenza

Data di pubblicazione: Lunedì, 21 Aprile 2014

TRAGUARDI SOCIALI / n.64-65 Marzo / Aprile 2014 :: Risoluzione congressuale sulla previdenza

Speciale XII Congresso MCL

Il Consiglio nazionale del Movimento Cristiano Lavoratori, su mandato Congressuale preso atto che le norme riguardanti l’innalzamento dell’età pensionabile e la misura del trattamento erogato permetteranno all’INPS ed agli altri enti previdenziali di risparmiare una notevole quantità di risorse che mediante il prolungamento dell’attività lavorativa di ulteriori sette anni l’erario otterrà maggiori entrate nel corso dei prossimi anni

tenendo conto

che tali cifre derivano dalle trattenute di legge dovute dai lavoratori dipendenti e dai sostituti d’imposta (datori di lavoro) e che, dunque, il loro utilizzo per altri fini è illogico e estraneo allo spirito della norma, che il prolungamento fino anche a sette anni dell’età pensionabile provocherà una contrazione della forza lavoro in particolare per il mancato ingresso nel mondo del lavoro dei giovani (turnover) e il reingresso di chi ne è stato espulso a causa della perdurante crisi, che il mancato turnover provocherà, in prospettiva, la riduzione della platea contributiva e la riduzione delle disponibilità per la previdenza dei futuri lavoratori nei prossimi decenni, che l’innalzamento dell’età media cagionerà un incremento dei costi degli istituti previdenziali, anche se parzialmente compensata dalla riduzione della vita media del “pensionato da 21 a 14 anni”,

impegna

il Movimento ed i suoi organi, anche attraverso un apposito strumento quale un dedicato gruppo di lavoro, ad individuare, proporre e sostenere un produttivo e fecondo utilizzo delle risorse risparmiate fino ad ora e da qui in avanti, con destinazione vincolata a favorire la disponibilità di nuovi posti di lavoro e di iniziative che agevolino l’attivazione di nuove imprese e di lavoro autonomo per la creazione di nuova occupazione non più precaria. Non si può accettare una cultura che considera il lavoro accidentale e secondario rispetto a profitto e consumo, sovvertendo l’ordine dei valori che, nella nostra concezione positiva, vede la persona e la famiglia al centro di economia, finanza, politica,

considera

assolutamente prioritario l’impegno per il lavoro decente e per tutti, per evitare l’ulteriore contrazione dei lavoratori impegnati ed in attività che, oltre ad essere strumento di realizzazione personale e familiare nonché strumento di coesione sociale, permetterebbe il più equo e diffuso prelievo fiscale che permetta di sostenere gli investimenti di welfare,

ritiene

importantissimo avviare una discussione sul futuro previdenziale dei giovani che, a fronte di lavori atipici e saltuari ed a coperture previdenziali parziali, per la mancanza del turnover, rischiano di conseguire un trattamento previdenziale assolutamente inconsistente e sproporzionato aprendo nuove necessità assistenziali. In particolare occorrerebbe dare copertura previdenziale al tirocinio, ormai avviato in tutte le Regioni ed ottimo strumento di transizione scuola-lavoro, e verificare la congruità delle trattenute previdenziali dei co.co.pro (che arriveranno al 33%) con scarsissima probabilità di rivederli sotto forma di rendita previdenziale.

auspica

che ai datori di lavoro sia concessa una decontribuzione di cinque anni per i nuovi lavoratori e la possibilità di investire in azienda le ritenute fiscali trattenute.
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