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  SAN PAOLO, LA METROPOLI CHE PARLA ITALIANO

Data di pubblicazione: Venerdì, 9 Ottobre 2009

TRAGUARDI SOCIALI / n.37 Settembre / Ottobre 2009 :: SAN PAOLO, LA METROPOLI CHE PARLA ITALIANO

Viaggio nell’universo MCL-Sias Brasile.

Non c’è bisogno di contare i 25mila piatti di pasta al forno serviti ogni 19 settembre durante la festa di San Gennaro per rendersi conto che San Paolo è la più grande città italiana al mondo grazie ai tantissimi nostri connazionali che qui, come nel resto del Brasile, sono emigrati negli ultimi due secoli.
In tutto gli abitanti con almeno un nonno italiano nella metropoli paulista sono sei milioni su un totale di venti, e proprio questa presenza massiccia ha addirittura portato il governo verde-oro a mettere in calendario una giornata nazionale dell’immigrazione italiana, che si celebra da quest’anno ogni 21 febbraio. Per questa grande presenza di italiani e per il fatto che la città è considerata da politici, imprenditori e intellettuali la vera capitale economica, finanziaria e culturale del Sud America, il Movimento Cristiano Lavoratori ha scelto proprio San Paolo, nell’ottobre 2001, per coordinare tutte le sue attività in questa parte del mondo e per offrire una serie di servizi ai suoi associati.
Tre volte Milano e due Roma con i suoi sei milioni di italiani. Questa è San Paolo che con oltre mezzo miliardo di pizze consumate l’anno - non è un refuso, per gli amanti della precisione sono 516 milioni - straccia Napoli. Non a caso la prima edizione di Fispizza, la Fiera internazionale di tutto il mercato industriale e tecnologico che ruota attorno al piatto tipico partenopeo, è stata ospitata proprio qui lo scorso settembre e, tra qualche mese, la metropoli più italiana del mondo è pronta a fare il bis.
“Bom dia, piaccere, sono Vincenzo dalla Calabria”.
Queste le prime parole che mi hanno accolto entrando nella sede del Patronato Sias MCL di rua General Jardins, nel quartiere di Igienopolis, un paradiso immerso nel verde a due passi dall’Istituto di Cultura italiano. Del resto con la Gazzetta dello Sport sotto braccio - qui la vendono in tutte le edicole - anche un settantenne miope come Vincenzo ha gioco facile nel capire che sono un “paisano”. Che poi lui sia originario di Luzzi, provincia di Cosenza e io di Santo Stefano Belbo, provincia di Cuneo, è un dettaglio su cui conviene sorvolare.
Siamo italiani, mi abbraccia e mi spiega che stamattina è venuto alla sede di MCL perché vuole informazioni su come regolarizzare la sua posizione pensionistica con l’Inps. Già, perché Vincenzo è arrivato a San Paolo nel 1963, dopo 10 anni di lavoro in Italia con contributi regolarmente versati e, giustamente, vuole capire come far valere i suoi diritti di contribuente.
Ma MCL-SIAS Brasile non si occupa solo di pensioni italiane, come spiega a Traguardi Sociali il presidente Adelino Rosani, origini venete, avvocato nonché specialista numero uno in Brasile sugli accordi bilaterali tra Roma e Brasilia in materia previdenziale.
“I nostri associati ricevono informazioni dettagliate su tutte le procedure e la documentazione necessaria per ottenere la cittadinanza italiana ma anche assistenza medica, da quella odontoiatrica alla fisioterapia, in centri convenzionati e di primissimo livello”, spiega Rosani mentre ci mostra la struttura che occupa tutto il primo piano di uno stabile signorile, con tanto di bar e veranda al suo interno.
C’è tuttavia un altro servizio che MCL SIAS Brasile offre e, a detta degli esperti, ha potenzialità enormi: fornire assistenza ai tanti brasiliani che sono emigrati negli ultimi anni in Italia – secondo le statistiche oltre 90mila – per riscattare la loro pensione brasiliana. Insomma, alla tradizionale assistenza ai nostri oriundi in materia previdenziale e di cittadinanza, il patronato SIAS di San Paolo, grazie alla sua pagina web (www.mcl-sias.org.br) e alle potenzialità di Internet, offre un servizio anche ai brasiliani che vivono nel nostro Paese. Potenzialità della globalizzazione e dei flussi migratori che hanno invertito il trend nel tempo: se infatti sino agli anni Cinquanta dall’Italia si scappava, oggi in Italia ci si va per cercare di migliorare vita e reddito.
“Vogliamo ampliare i nostri servizi anche ai non italiani”, spiega Rosani.
Chi vuole diventare socio di MCL-SIAS Brasile può farlo tranquillamente via Internet, con un versamento annuale di 60 reais, pari a circa 20 euro, anche se, quando arriva qualcuno che non può pagare la quota, c’è sempre chi è pronto a dare una mano e a garantire tutta l’assistenza necessaria.
Ad oggi sono circa 2.500 gli associati registrati ma l’obiettivo è di raddoppiare entro due anni. “Oltre alla consulenza su pensioni e cittadinanza, il nostro obiettivo principale è quello di fornire servizi di ottima qualità ai nostri soci”, spiega Rosani, “e per questo abbiamo scelto di stipulare tutta serie di partnership con istituzioni di primo livello sia nel settore sanitario che in quello culturale”. Per le medicine, ad esempio, i soci di MCL-SIAS Brasile possono contare sulla rete capillare delle farmacie Raia, mentre per la cultura e la formazione nuovi soci sono due istituzioni di eccellenza assoluta nel panorama verde-oro, il Collegio San Bento (che per la cronaca ospitò Benedetto XVI nella sua visita pastorale dell’aprile 2007) e l’università Mackenzie, dove si formano, soprattutto in economia, i migliori quadri del Paese. Risultati concreti e partnership prestigiose che sono state molto apprezzated a una delegazione di MCL Italia che recentemente ha visitato la sede di San Paolo.

Paolo Manzo
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