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Stai sfogliando il n.37 Settembre / Ottobre 2009
EMMAUS |
Data di pubblicazione: Venerdì, 9 Ottobre 2009
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Mons. Francesco Rosso
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Mi è caro, dopo l’estate, riprendere il dialogo con voi mettendo in luce quanto abbiamo vissuto insieme, e quanto ci prepariamo a vivere nei prossimi mesi, preparatori al Congresso Nazionale. L’incontro di Senigallia, momento associativo molto forte, quest’anno ci ha stimolati a ripristinare il senso dell’appartenenza del Movimento, a rinsaldare le fondamenta ecclesiali, e a richiamare l’attenzione verso le problematiche del lavoro, ragione della nostra storia, del nostro impegno, del nostro apostolato, della nostra testimonianza. Non solo, ci siamo accorti che occorre riappropriarci del senso del lavoro e dell’attenzione all’uomo che lavora e che nella società vive la quotidianità crescendo dal punto di vista morale e sociale. Il Movimento ha quindi un compito profetico da vivere: riportare la società nell’alveo della socialità cristiana, e diventare proposta all’uomo per la sua crescita e per la sua affermazione. Siamo in cammino verso il Congresso Nazionale. Un momento importante, di confronto, di verifica, di progettualità. Per tutti quindi è stato preparato un prezioso lavoro di riflessione, offrendo a tutti dei temi di discussione che devono aiutare ciascuno ad arrivare all’assise nazionale dopo aver affrontato le tematiche con una discussione fra tutti i membri; tutto questo non può essere lasciato a forme superficiali di lettura o all’interpretazione personale! Non arriviamo al Congresso Nazionale senza aver dato una lettura attenta e una discussione costruttiva, di quanto ci è stato proposto; il Congresso Nazionale troverà così l’interesse di tutti e cercherà quella strada comune per continuare a vivere l’esperienza di testimonianza nella società e nella Chiesa. Mi permetto, amici, chiedervi di dare senso attraverso la preghiera, al cammino che abbiamo ripreso, di dare visibilità a quanto crediamo, di dare a quanto facciamo il senso cristiano del nostro impegno. Mettiamoci in cammino allora, sapendo di non essere soli. Al nostro fianco cammina “il divin viandante”, sempre pronto a ravvivare la nostra fede con la “Parola” e a nutrirci con l’Eucarestia, forza del nostro agire e del nostro essere “profeti” in questo mondo che cambia.
Don Checco |
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