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Stai sfogliando il n.37 Settembre / Ottobre 2009
SPECIALE CONGRESSO NAZIONALE MCL
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Data di pubblicazione: Venerdì, 9 Ottobre 2009
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Primato del lavoro, partecipazione, responsabilità.
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Siamo di fronte ad una ancor eccessiva distinzione, se non contrapposizione, tra capitale e lavoro, essa va superata, secondo MCL, non solo per mettere in pratica uno dei principi cardine della Dottrina sociale che indica il lavoro come “superiore ad ogni altro fattore di produzione, in particolare rispetto al capitale” ma anche perché tale separazione è frutto di una logica ideologica ed antagonista che blocca ogni prospettiva di crescita e possibilità di affermare una democrazia in economia mettendo in pratica quanto previsto dall’art. 46 della Costituzione. MCL ha il modello partecipativo nel suo dna ed è fin dai primi anni ’70 che lo propone con seminari, articoli, convegni sovranazionali: in questi dibattendo e valutando le direttive europee e quanto realizzato in altri Paesi. E’ illuminante il Compendio sulla Dottrina Sociale della Chiesa quando afferma (281) che il lavoro, a motivo del suo carattere soggettivo, è già di per sé “titolo” di partecipazione. Aggiunge la Caritas in Veritate “la gestione dell’impresa non può tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa”. Il dibattito sulle esperienze “partecipative” dei lavoratori e delle loro rappresentanze ha ripreso quota per la coincidenza temporale dei Congressi Cisl e Confindustria che ha reso possibile un positivo “triangolo” tra le stesse Cisl, Confindustria e Ministro del lavoro. Determinante, in questo passaggio, l’accelerazione impressa dalla Cisl di Bonanni, il nostro “sindacato di riferimento”. Ciò ha permesso di avviare il cammino del DDL predisposto al Senato che, unificando vari progetti, dovrebbe accelerare le decisioni e va nella direzione - che noi riteniamo giusta - di supportare l’adozione nella contrattazione collettiva e nelle attività bilaterali di piani rivolti a favorire la partecipazione agli utili e/o al capitale da parte dei lavoratori e di organismi di controllo liberamente adottati dalle parti sociali. Ciò che ci interessa è tenere alto e vivo il dibattito svincolandolo da quegli ingessamenti ideologici ancora forti e, nel contempo, facendo lievitare una positiva consapevolezza e conoscenza delle questioni tra i lavoratori e le loro famiglie.
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